Di certo, tra le grandi attrazioni del parco divertimenti di Mirabilandia, l’iSpeed è quello che non potrà in nessuna maniera deludervi! Si tratta, infatti, del roller coaster che raggiunge le velocità maggiori tra tutti i parchi divertimento d’Italia. L’attrazione fu inaugurata il 20 giugno del 2009, alla presenza di un ospite di eccezione: il compianto Marco Simoncelli, campione di MotoGp scomparso tragicamente 2 anni dopo in un incidente a Sepang.
L’iSpeed va a sostituire quello che fu un vero e proprio simbolo del parco divertimenti di Ravenna, il Sierra Tonante, che fu inaugurato nel 1992 e che, proprio per far posto alla nuovissima montagna russa, andò in pensione nel 2007, due anni prima della nascita dell’iSpeed.
Il Sierra Tonante apparteneva alla categoria dei wooden coaster, mentre l’iSpeed appartiene alla tipologia di montagne russe definite launched coaster: si tratta di una particolare tipologia, decisamente atipica rispetto alle classiche montagne russe. A differenza di queste ultime, infatti, l’iSpeed non presenta una prima salita meccanizzata ma qui il treno, dopo aver lasciato la stazione, va ad imboccare una sorta di binario di lancio, in cui viene ‘sparato’ ad altissima velocità tramite diversi meccanismi, sia meccanici che elettromagnetici.
Questi meccanismi sono in grado di far raggiungere una grande velocità al treno, in brevissimo tempo: si arriva da 0 a 120 chilometri orari (record italiano, come già accennato), in appena 2,2 secondi! L’altezza massima raggiunta è quella di 55 metri, raggiunta nel tratto iniziale del percorso, subito dopo il ‘lancio’. Fino al 2012, era anche la giostra più alta d’Italia, prima dell’inaugurazione nello stesso parco del Divertical, che ha raggiunto l’altezza di circa 60 metri.
In seguito, vi è la discesa con la massima inclinazione raggiunta nel percorso, 90°, per poi affrontare le due inversioni previste dal percorso, che è della lunghezza di circa 1.000 metri: si tratta di un corkscrew e di un inline-twist.
Questa attrazione è tematizzata in stile Formula 1, che richiama sia al tipo di ottovolante e alle sue grandissime velocità, sia ad una tradizione motoristica dell’Emilia-Romagna che, come saprete, ha a Maranello (Modena) la sede della casa automobilistica più famosa del mondo, la mitica Ferrari. Il tracciato, non a caso, è di colore rosso, e la stazione somiglia in tutto e per tutto ad un paddock. Anche i vagoni ricalcano le fattezze di una monoposto di Formula 1: sono divisi in 3 vagoni di 12 posti ciascuno (disposti in 6 file da 2 passeggeri), per un totale di 12 passeggeri per ogni giro. La capacità oraria è di circa 900 persone.
Come altre attrazioni del parco divertimenti romagnolo (tra cui il bellissimo Katun) e molte altre nel mondo, anche l’iSpeed è stato progettato dallo studio tedesco d’ingegneria Ingenieur Buro Stengel GmbH, che curò tra l’altro anche il predecessore dell’iSpeed, il Sierra Tonante di cui abbiamo parlato poco più su. La ditta produttrice, invece, è la svizzera Intamin AG, che è arrivata alla seconda costruzione di questa tipologia, dopo le montagne russe nel parco divertimenti Cedar Point a Sandusky, in Ohio, negli Stati Uniti d’America.
Il costo dell’intera operazione è di circa 15 milioni di euro e, dal dato che vi stiamo per proporre, capirete anche perché oltre ad essere un’importante operazione di rilancio del Parco di Mirabilandia, la costruzione di iSpeed sia stata vantaggiosa anche da un punto di vista economico: pensate che, da solo, il Sierra Tonante aveva dei costi di manutenzione annuali che sfioravano la cifra spesa per costruire questa nuova attrazione. Questo dipendeva, principalmente, dalla struttura in legno del precedente wooden roller coaster, che richiedeva diversi lavori durante l’anno, facendo lievitare i costi.
A differenza di una attrazione come Divertical, l’iSpeed non è decisamente consigliato a tutti: si tratta di una giostra ‘extreme’, ovvero di una attrazione adatta solo ai più coraggiosi! Il binomio montagne russe / spericolatezza qui va decisamente a braccetto, nel minuto circa di durata del percorso.
Purtroppo, uno dei (pochi) problemi di questa attrazione è proprio la sua… attrattività. Insieme al Katun, infatti, le code per accedervi sono davvero lunghissime! Altra pecca, a detta di molti pareri raccolti in rete, è la durata, ritenuta eccessivamente corta: in realtà, questa è una caratteristica di tutti i launched coaster, anche per i difficili meccanismi che la regolano e, automaticamente, ai costi che lievitano per la costruzione e per la stessa manutenzione.
Nonostante ciò, però, l’esperienze dell’iSpeed è davvero adrenalinica, come testimoniato dal boom di presenze della stagione 2017 su questa attrazione, che ormai sta diventando, proprio come il Katun, il vero simbolo del parco!