Comacchio è un comune italiano situato a Ferrara, che conta poco più di 22.000 abitanti, e rappresenta uno dei centri maggiori dell’intero delta del Po sia sotto l’aspetto paesaggistico, sia dal punto di vista storico.
La sua fondazione è ad oggi attribuita al popolo etrusco, e proprio nei pressi di Comacchio stessa si trova Spina, la quale fu appunto un’importante città portuale fondata dagli Etruschi, che aveva la peculiarità di collegare la loro civiltà al mondo ellenico.
Cenni storici
Comacchio sorse dall’unione di tredici isole che ebbero origine dall’intersezione della foce del Po di Primario con il mare, e dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente divenne parte dell’Esarcato d’Italia, comprendente quasi tutti i territori bizantini situati sul suolo italico. Essa fu poi annessa al Regno Longobardo, in seguito al castrante Capitolare di Liutprando del 715, che ebbe però effetti a lungo termine positivi per il territorio: essendo passato sotto il controllo dei monaci di San Colombano, questi ultimi si occuparono di costruire proprio a Comacchio il loro porto fluviale, il quale sviluppò l’agricoltura, l’allevamento e lo sfruttamento delle vastissime saline comacchiesi, che rifornivano tutto il Nord Italia.
La sua affermazione a livello marittimo divenne con il tempo tale, che tra il VI ed il IX secolo Comacchio arrivò persino ad entrare in concorrenza diretta con Venezia, poiché era arrivata ad allestire una delle flotte più potenti di tutto l’Adriatico. I Veneziani tuttavia, che non vedevano affatto di buon occhio la pericolosa concorrenza del crescente territorio comacchiese, si premurarono di saccheggiarla preventivamente nell’886. Le scorrerie che Venezia compiva a Comacchio furono comunque una costante storica alquanto frequente, almeno fino a quando Comacchio non passò sotto il controllo estense nel 1299.
Nel 1598, in corrispondenza alla cacciata degli Estensi da Ferrara, Comacchio passò sotto il dominio pontificio (così come Ferrara stessa d’altronde), e rimase sotto il controllo della Chiesa fino a quando, grazie ai plebisciti del 1860, fu annessa al Regno di Sardegna.
Cosa vedere a Comacchio
Edifici storici e musei
Comacchio, essendo stata originata dalla colonizzazione di un complesso insulare, presenta un gran numero di ponti concentrati prevalentemente all’interno del suo centro storico, che avevano la funzione di collegare fra loro le varie isole dalle quali era composta.
Il complesso architettonico più famoso sotto questo profilo è costituito dai cosiddetti Trepponti, un complesso conosciuto anche con il nome di Ponte Pallotta, noto per essere probabilmente il monumento più rappresentativo dell’intera città. Esso costituiva la porta fortificata della città, edificata nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta, e disegnato dall’architetto ravennate Luca Danese. Non distante dai Trepponti è situato un altro ponte storico di Comacchio, denominato Ponte degli Sbirri per via della sua vicinanza a quelle che erano un tempo le carceri della città.
Per quanto riguarda invece gallerie e musei, il Palazzo Bellini, edificato nel XIX secolo, ospita attualmente la Galleria d’Arte Contemporanea, l’Archivio Storico, la biblioteca e gli uffici dell’assessorato alle istituzioni culturali. Nel Museo del Carico della Nave Romana si può invece trovare il relitto di una nave commerciale risalente all’epoca imperiale, ivi esposta in uno straordinario stato di conservazione. La nave conserva ancora tutto il suo carico originale, che è possibile ammirare all’interno del museo insieme all’abbigliamento ed alle attrezzature dell’equipaggio, e ad una ricostruzione della nave stessa.
Tra gli altri edifici storici presenti a Comacchio si possono citare i monasteri di Santa Maria in Padovetere e Santa Maria in Aula Regia, la trecentesca Torre dell’Orologio, la Loggia dei Mercanti (conosciuta anche come Loggia del Grano), la Chiesa dei Caduti datata 1644, il vecchio Ospedale San Camillo ed il Loggiato dei Cappuccini formato da ben 142 archi, sorretti da altrettante colonne marmoree e lungo oltre 400 metri.
Valli di Comacchio
Le Valli di Comacchio emersero gradatamente nel corso dell’Alto Medioevo, complice l’abbassamento del suolo e l’impaludamento della zona costiera, e furono inizialmente originate dalle alluvioni che provocarono l’esondazione dei fiumi. Le Valli di Comacchio erano quindi inizialmente caratterizzate dalla sola presenza di acqua dolce, ma a partire dal XVI secolo cominciò a penetrare al loro interno anche l’acqua marina, fenomeno che le portò a diventare le valli d’acqua salmastra che sono ora.
Tra le valli comacchiesi si possono scorgere casoni e tabarre in gran numero, poiché avendo il territorio da sempre vissuto in forte simbiosi con l’acqua, la pesca era ovviamente un’attività largamente praticata. Ad oggi sono giunti fino a noi due casoni da pesca, il casone Pegoraro ed il casone Serilla, e numerosi casoni di appostamento come il Foce, il Coccalino, il Donnabona.
Una delle tradizioni più consolidate delle Valli di Comacchio era la pesca dell’anguilla, ed ancora oggi si possono osservare esempi di lavorieri tradizionali, particolari trappole acquatiche che consentivano di catturare specificamente le anguille.
Un altro elemento particolarmente importante delle valli comacchiesi sono le saline, luoghi in cui fin dai tempi più antichi veniva estratto il sale, una delle maggiori ricchezze del territorio, che fu causa di diversi conflitti sorti con Venezia e con lo Stato Pontificio.
La raccolta di sale fu effettuata comunque solo da depositi spontanei fino al 1810, quando sotto il dominio di Napoleone fu costruita la prima salina vera e propria di Comacchio. E’ oggi possibile visitare quest’ultima tramite escursioni guidate.
Le Valli di Comacchio rappresentano inoltre uno degli ecosistemi più caratteristici dell’intero panorama europeo, sono particolarmente estese (i bacini vallivi si estendono per ben 12.000 ettari) e sono state dichiarate “Zone Umide di importanza Internazionale”; rientrano inoltre nelle direttive CEE quali “Siti di Interesse Comunitario” e “Zone di Protezione speciale” per la conservazione degli uccelli.
Lidi di Comacchio
Comacchio è molto conosciuta anche per via dei suoi famosi sette lidi (conosciuti anche come “Lidi ferraresi”), località turistiche balneari situate lungo la costa, dalle foci del Reno fino al Po. Coprendo un litorale lungo circa 25 chilometri, i Lidi di Comacchio sono tutti parte integrante del Parco regionale del Delta del Po, patrimonio dell’UNESCO dal 1999.
Lido di Volano: è il lido più vicino al Delta del Po, nonché il più giovane tra i sette. Si tratta anche del lido situato più a Nord fra tutti, e possiede una vasta pineta che si estende per 169 ettari di terreno, parte della Riserva naturale statale chiamata Po di Volano.
Lido delle Nazioni: è il lido più grande di tutta Comacchio, e deve il suo nome alla volontà del Comune di intitolare le sue vie e le sue piazze alle più disparate nazioni presenti in ogni parte del mondo. E’ uno dei lidi con la più alta concentrazione di giovani (probabilmente il secondo, dopo l’inarrivabile Lido di Spina), per via dei numerosi pub che sorgono lungo la sua spiaggia, e delle diverse discoteche che ospita.
Lido di Pomposa: questo lido è “esploso” con prepotenza negli anni ’50 e ’60, in seguito al boom del settore edile che ha caratterizzato lo scenario italiano del dopoguerra. E’ particolarmente ricco di villette unifamiliari e plurifamiliari.
Lido degli Scacchi: questa località è quella più adatta, tra tutti e sette i lidi, al turismo familiare. Anch’esso, come il Lido di Pomposa, è figlio del boom economico degli anni ’60, e prende il nome da una famosa battaglia svoltasi nel 1509 che vide il Ducato di Ferrara prevalere sugli invasori della Serenissima; in seguito al quel conflitto un artigliere polesano, tale Arveda, fu insignito del titolo di “Cavaliere degli Scacchi” da Alfonso I d’Este, e gli fu donato un terreno boschivo che costituì il primo nucleo abitativo di quello che venne in seguito conosciuto come Borgo Scacchi.
Porto Garibaldi: istituito nel 1919, settant’anni dopo lo sbarco di Giuseppe Garibaldi avvenuto nel 1849 nel porto fluviale ivi presente, è stato intitolato al patriota italiano proprio in virtù di questo avvenimento. Il porto era noto in precedenza con il nome di Porto di Magnavacca (volgarizzazione dell’antico nome latino Magno Vacuum, ovvero “Grande Vuoto”). Si tratta del Lido più antico fra i sette.
Lido degli Estensi: si tratta del lido con la più alta concentrazione di turisti fra tutti e sette, e prende il nome dalla dinastia degli Estensi che per lungo tempo governò Ferrara. Il suo centro è particolarmente ricco di pini, per via della politica ambientalista locale volta alla preservazione degli spazi verdi, e può vantare una delle spiagge più lunghe di tutta Italia. Particolarmente rilevante è Viale Carducci, vero e proprio “centro commerciale a cielo aperto” che, con la miriade di esercizi commerciali che vi sorgono, rappresenta il cuore economico dei sette Lidi di Comacchio.
Lido di Spina: questo lido è, tra tutti, il più famoso nell’ambito del turismo giovanile, essendo letteralmente disseminato di locali sia notturni che diurni. Nell’offerta del Lido di Spina figurano infatti le discoteche ed i locali più alla moda dell’intera riviera emiliana, ed è il lido più meridionale fra i sette. All’estremo Sud di Spina ha inizio la Riserva Naturale delle Vene di Bellocchio, ed il suo mare ha ricevuto la Bandiera Blu nel 2006, nel 2008, nel 2011, nel 2012 e nel 2013.