Ponte del Diavolo a Civita, in Calabria

Avvolto dal mistero e figlio di numerose leggende, il Ponte del Diavolo rappresenta il monumento più importante di Civita: ecco tutto quello che dovete sapere

Ponte del Diavolo a Civita, in Calabria

Il Ponte del Diavolo si trova a Civita, un comune nella provincia di Cosenza, inserito nel territorio del Parco Nazionale del Pollino. Questo piccolo comune sorge sul territorio dell’antico borgo latino Castrum Sancti Salvatoris, ribattezzato Civita da alcuni profughi provenienti dall’Albania meridionale che vi si stanziarono nel ‘500.

A causa delle sue bellezze naturalistiche, del suo meraviglioso centro storico, della continua attività di promozione della storia, degli usi e dei costumi della minoranza linguistica Arbëresh, e delle efficienti infrastrutture turistiche in loco, questa località è stata insignita del prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione da parte del Touring Club Italiano.

Una delle sale del Museo etnico della cultura Arbëresh, altra attrattiva di Civita

Una delle sale del Museo etnico della cultura Arbëresh, altra attrattiva di Civita

Molto importante, qui, la minoranza albanese. Ne è testimonianza il Museo etnico della cultura Arbëresh, luogo di incontro e confronto culturale e spazio principale dell’offerta turistica della località calabra, insieme al Centro ecomuseale della Valle del Raganello. Numerosi sono i percorsi di visita, sia storico-artistici (ad esempio l’itinerario dei comignoli e delle case Kodra) che naturalistici, come le Gole Basse del Raganello.

La più famosa attrattiva di Civita, però, è senza dubbio il Ponte del Diavolo, una struttura dal nome inquietante e dalla storia incerta. L’origine del nome è altrettanto incerta, e proveremo a spiegarla nel paragrafo successivo; quello che è sicuro è che si tratta del vero e proprio simbolo di Civita e, forse, il monumento più suggestivo dell’intero Parco Nazionale del Pollino.

Questo ponte è situato a circa 260 metri sul livello del mare (per una lunghezza di circa 36 metri), e costituisce una ardita opera di ingegneria e un punto di osservazione del tutto speciale. Secondo alcuni studiosi, la costruzione di questo ponte risalirebbe al periodo medievale; ipotesi avallata dal materiale con cui è stato costruito, la pietra. Pare che questo ponte, però, sorgesse su un altro ponte preesistente utilizzato già nell’epoca romana, per attraversare l’Alcalandros (l’attuale Raganello) e raggiungere la Magna Grecia.

Il Ponte del Diavolo

Il Ponte del Diavolo

La sera del 28 marzo del 1998, a causa di un forte temporale, questo storico ponte crollò; dopo qualche anno di meticoloso e certosino lavoro, il ponte venne nuovamente inaugurato il 25 gennaio 2005. Secondo alcuni documenti ritrovati, sembra che questo non sia stato il primo crollo, e che il ponte fosse già stato ricostruito nel 1840 per la volontà di un consorzio di comuni vicini, che attribuivano una notevole importanza a questo ponte, fondamentale per attraversare in breve tempo la voragine del Roganello.

La leggenda del Ponte del Diavolo

Come avete visto nel paragrafo precedente, sono poche e confuse le notizie attorno al Ponte del Diavolo, e sono altrettanto varie le origini su chi avesse progettato la realizzazione del ponte.

Secondo alcuni, infatti, sembra che la costruzione del ponte fu voluta dal fondatore dell’Ordine dei Frati Minimi, San Francesco di Paola, che volle realizzare nelle vicinanze della sua città natale un ponte che attraversasse il torrente e che facilitasse il passaggio dei suoi concittadini e dei residenti nelle zone circostanti.

Il torrente Roganello, che scorre sotto il ponte

Il torrente Roganello, che scorre sotto il ponte

Secondo altri, invece, la volontà della costruzione di questo ponte arrivò direttamente dagli abitanti di Civita, probabilmente per lo stesso motivo, mentre altre ancora parlano di un singolo uomo, un proprietario terriero della zona. Tutte queste ipotesi, però, arrivano ad un’unica soluzione: quel ponte così magnifico e difficile da costruire non può essere opera dell’uomo. Si tratta di un’opera costruita da una entità soprannaturale, il diavolo, da cui quindi prende il nome il ponte.

Lo sviluppo della vicenda è noto a tutti gli abitanti della zona. Vista la difficoltà da parte dell’uomo nel costruire questa infrastruttura indispensabile agli abitanti del luogo, sembra che la comunità abbia deciso di fare un vero e proprio patto col diavolo. Come tutta la letteratura successiva ha dimostrato, però, il diavolo non fa nulla per nulla e il prezzo è decisamente salato.

Per costruire questo ponte, infatti, il diavolo volle in cambio l’anima del primo che vi fosse passato sopra. La comunità di Civita, però, si fece furba, e fece inaugurare l’attraversamento del ponte ad un… cagnolino. Il diavolo, accortosi dell’inganno, non si diede per vinto, e scatenò la sua ira sul ponte prendendolo letteralmente a calci con segni che, ancora oggi, sarebbero visibili sul ponte stesso.

Il Ponte del Diavolo visto dall'alto, con le Gole del Raganello sotto

Il Ponte del Diavolo visto dall’alto, con le Gole del Raganello sotto

La perfezione della costruzione, però, non permise al diavolo di riuscire nei suoi intenti distruttivi e, fra le risate degli uomini che assistettero alla scena, il diavolo precipitò nel torrente, lasciando dietro di sé una nuvola di fumo grigio.

Come arrivare al Ponte del Diavolo

Per arrivare a Civita:

Con l’auto: per chi giunge sia da Nord che da Sud, lasciando l’autostrada A3 bisogna prendere l’uscita di Frascineto, in direzione Frascineto – Castrovillari. Dopo, vi basterà imboccare la Strada Provinciale 263 fino a Via della Montagna, e dopo circa 13 chilometri (20 minuti di auto) sarete arrivati a Civita.

Con l’autobus, da diverse città italiane esistono collegamenti diretti fino all’autostazione di Castrovillari. Per informazioni, visita i siti www.simetspa.it oppure www.lavallelinee.it. Una volta giunti a Castrovillari, da qui partono poche corse al giorno (linea Castrovillari – Trebisacce – Nocara) che vi porteranno in circa 20 minuti a Civita.

Se volete arrivare col treno, la stazione più vicina è quella di Sibari (per info sugli orari: tel. 0981/892021). Da Sibari a Castrovillari vi sono due corse giornaliere gestite dalle autolinee Saj (www.saj.it):  Sibari stazione > Castrovillari alle 06.50 e alle 15.10; Castrovillari > Sibari stazione alle 14.10.
L’altra stazione ferroviaria è quella di Cosenza, più lontana ma meglio collegata. Dalla stazione di Cosenza esistono corse regolari e frequenti di autobus: Cosenza > Castrovillari, partenze alle 6.30, 10.00, 11.15, 12.35, 14.05, 16.10, 17.15, 18.45, 20.10; Castrovillari > Cosenza partenze alle 6.40, 7.25, 8.00, 9.30, 12.40, 13.00, 14.10, 15.15, 17.30. Una volta giunti a Castrovillari, da qui partono poche corse al giorno (linea Castrovillari – Trebisacce – Nocara) che vi porteranno in circa 20 minuti a Civita.

Con l’aereo, invece, si può fare scalo ai seguenti aeroporti: Lamezia Terme (CZ), Napoli e Bari. Dal primo, potrete arrivare a Cosenza tramite navette (autolinee Romano); da qui dovrete arrivare a Castrovillari, e poi a Civita.

Per arrivare al Ponte del Diavolo, dal centro di Civita dovete seguire le indicazioni per l’Oasi di Raganello, arrivando alla fine di Via della Fontana di Sotto. Camminando per qualche centinaio di metri, seguendo il sentiero tracciato nel verde dell’oasi, comincerete a vedere in lontananza il torrente Raganello, ed arriverete al Ponte del Diavolo.

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