Parlando di Canarie, le tre isole maggiormente conosciute sono Tenerife, Fuerteventura e Gran Canaria, in virtù della loro posizione centrale per lo sviluppo dell’industria turistica, e della loro importanza nel contesto politico ed urbanistico dell’arcipelago. Tuttavia vi sono altre quattro isole che, pur essendo molto meno estese a livello territoriale, mantengono comunque una grandissima importanza in virtù dei loro parchi, delle loro spiagge e delle stupende località che vi sorgono; stiamo parlando di La Palma, Lanzarote, La Gomera ed El Hierro.
La Palma
Situata ad 80 chilometri ad Ovest di Tenerife, quest’isola ha un’estensione di 743 chilometri quadrati, conta circa 90.000 abitanti e fa parte della provincia di Santa Cruz de Tenerife. Andiamo rapidamente a vedere cosa La Palma tiene in serbo per coloro che vorranno farle visita.
Le località
La Palma non è difficile da raggiungere, poiché è servita sia dal porto di Santa Cruz de La Palma, dal quale partono traghetti per Santa Cruz de Tenerife e per La Gomera, sia da un aeroporto che la collega ad alcune tra le maggiori città europee. Partendo dal Nord dell’isola, le prime località che incrociamo sono Garafìa e Barlovento. La prima è un comune 102 chilometri quadrati, le cui risorse maggiori sono l’agricoltura ed il turismo rurale. Il centro maggiore di Garafìa è Santo Domingo, e la più grandi attrazioni di questo luogo sono rappresentate dalle bellezze della flora locale, e dal suo patrimonio culturale.
Qui infatti sorgono la Reserva Natural de Guelguén, una lussureggiante oasi ideale per un’escursione tranquilla in mezzo alla vegetazione, ed il Parque Cultural La Zarza-Zarcita, all’interno del quale si trova il Centro di Interpretazione Archeologica. Molto importante è anche il Roque de los Muchachos, un monte che s’eleva per 2426 metri dal livello del mare, e sul quale si trova uno degli osservatori astronomici più organizzati al mondo. Da non perdere anche El Tablado e la Casa della Cultura di Santo Domingo.
Parlando invece di Barlovento, meritano sicuramente una menzione gli spettacolari coni vulcanici sparsi lungo il suo territorio, le bellissime piscine Fajane e l’antico villaggio di Mirador de La Tosca; tra gli edifici più importanti vanno inclusi la chiesa di Nuestra Señora del Rosario, risalente al XVI secolo e la chiesa di Stanislao.
Scendendo lungo il versante occidentale dell’isola troviamo Puntagorda e Tijarafe, famose l’una per gli alberi ultracentenari di Fayal e per la zona di Chico Roque, una vasta distesa di pini dichiarata Monumento Naturale, e l’altra per la magnifica depressione di La Caldera, per la cava marina Cueva Bonita e per Barranco de El Jurado, una fantastica depressione naturale ricoperta di pini e palme nane. Più o meno alla stessa altezza, sul lato Est di La Palma sono situati San Andres y Sauces, Puntallana e Santa Cruz de La Palma.
San Andres y Sauces è un comune coltivato perlopiù a banane e vigneti, che ha nei suoi punti di maggiore interesse la zona di El Canal y Los Tiles, dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1983, il Barranco di San Juan, la Grotta Tendal, che rappresenta un’importante area archeologica ed il molo di Puerto Espindola, di grande valore storico. Addentrandoci verso le zone urbane del posto possiamo citare anche il villaggio di Las Lomadas, laddove sorge la cappella di San Pietro Apostolo datata XVI secolo, l’eremo di Juan Bautista e la vecchia torre di San Andreas, il primo insediamento coloniale dell’antica Contea.
Interessanti anche il vecchio mulino “El Regente”, con annessi centri espositivi, artigianali e turistici e la chiesa di Nostra Signora di Montserrat. A Puntallana è invece d’obbligo una sosta al belvedere di Mirador de Las Vueltas de San Juanito, al Tempio di San Juan, costruito interamente in pietra e risalente al XVIII secolo ed a Casa Lujan, un tempo sede del municipio, che oggi ospita l’ufficio del Turismo Rurale “Isla Bonita” ed il centro per lo sviluppo dell’artigianato locale. Particolarmente suggestivi sono anche la cappella di Santa Lucia, sulla montagna di Tenguya ed il Cubo de La Galga, una zona ricca di vegetazione e coperta da una fitta coltre nebbiosa, che le conferisce una parvenza quasi surreale.
Santa Cruz de La Palma è il capoluogo dell’isola, sorge all’interno di un’antica caldera vulcanica denominata “La Caldereta” ed il suo patrimonio artistico è veramente vastissimo: a Plaza España, centro nevralgico della città sorgono numerosi edifici storici come la chiesa di El Salvador, vero e proprio capolavoro architettonico risalente al 1497 (poi ristrutturata nel corso delle epoche successive) ed il Santuario de Nuestra Señora de Las Nieves, datato XVII ed immerso in uno splendido contesto vegetale. Sempre a Santa Cruz de La Palma si trovano anche la chiesa di San Francesco, il Museo Insular ed il municipio cittadino, oltre ai teatri Chico e Circo de Marte. Questo solo per citare i luoghi di interesse più importanti, tralasciando tutto il resto. Insomma, Santa Cruz de La Palma merita almeno un paio di giorni dedicati interamente a lei.
El Paso è l’unica località tra quelle di maggiore rilevanza a non essere bagnata dall’oceano, essendo situata esattamente nella parte centrale dell’isola. Questa città copre un territorio di 135 chilometri quadrati, e la cosa più interessante della zona è sicuramente il Parco Nazionale de la Caldera de Taburiente. L’enorme cratere della caldera, del diametro di 10 chilometri e situato all’interno del parco, è stato creato da costanti processi di erosione.
Qui sorge un’enorme foresta di pini delle Canarie, e vi si possono trovare anche rari esemplari di ginepro delle Canarie, una specie a forte rischio d’estinzione. Proseguendo la nostra visita virtuale ad El Paso troviamo dapprima il vulcano San Juan, quindi-spostandoci verso le zone urbane-la chiesa di San Pedro, ed infine il bellissimo Santuario di Nostra Signora di Bonanza, inscritto all’interno di un rigoglioso giardino.
Concludendo la panoramica delle zone Sud-occidentali di La Palma ci imbattiamo in Los Llanos de Aridane, la città più popolata di tutta l’isola (più di 20.000 abitanti) della quale, oltre al bellissimo municipio, si possono citare la Iglesia Nuestra Señora de Los Remedios, fantastico esempio di architettura araba contenente importanti opere d’arte, il Castello della Vergine, Plaza de España y Laureles de Indias, la piazza principale della città e Plaza Elìas Santos Abreu, costruita nel XIX secolo e caratterizzata da uno stile architettonico tipicamente coloniale. Luoghi di grande interesse artistico e culturale sono anche il CEMFAC, ovverosia la Città Museo di Arte Contemporanea ed il Museo Archeologico Benahoritas.
Sotto Santa Cruz de La Palma, tornando quindi sul versante orientale dell’isola, troviamo Breña Alta, una zona dai bellissimi paesaggi che spicca per la presenza del vulcano sottomarino Mirador Ermita de La Concepcion, una delle maggiori attrazioni del posto. Anche le altre attrazioni sono quasi tutte prettamente naturali: si va dalle sue valli e dai suoi sentieri come Cueva del Diablo ai Los Dragos Gemelos, due magnifici alberi intrecciati molto famosi da queste parti, al Mirador de Cumbre, al Barranco de Juan Mayor, un burrone costellato di palme, pini ed ulivi. Parlando invece di architetture civili e religiose è necessario menzionare il Monastero del Cister, l’eremo di San Miguel, la chiesa di San Pedro e la Distiladera, dove ai disabili vengono insegnati diversi mestieri in modo tale da poterli inserire all’interno del contesto lavorativo della società.
Le ultime tre località che prenderemo in analisi sono Breña Baja, Mazo e Fuencaliente.
Tra i luoghi da non perdere di Breña Baja ci sono sicuramente la chiesa di San José, risalente al 1637, il municipio cittadino e la zona di Los Cancajos, il centro turistico più importante di tutto il versante orientale dell’isola, nonché il secondo più sviluppato in assoluto. Una volta arrivati fin qui vale la pena di andare a vedere anche la Montagna la Brena, un antico vulcano alto 565 metri ed il Parador Nacional de Turismo, un centro ricettivo immerso in un fantastico ambiente naturale. Sempre a Breña Baja si trova anche l’aeroporto di La Palma.
Mazo è una piccola cittadina nella quale si possono trovare preziose testimonianze artistiche come la chiesa parrocchiale di San Blas, con il suo altare barocco e le sue opere fiamminghe risalenti al XVI secolo, ed i santuari dedicati alla Madonna Nostra Signora dei Dolori, a Santa Rosalia di Palermo ed a San Juan, oltre alla famosa Casa Roja, che ospita oggi un hotel. Altri luoghi di grande interesse sono il belvedere Il Pueblo, il mulino storico del paese ed il Parco Archeologico di Belmaco, con annesso centro di interpretativo relativo al linguaggio aborigeno.
In ultima troviamo Fuencaliente, situata all’estremo Sud di questa splendida isola che, per la sua conformazione, ricorda molto i contorni di un diamante allungato. Da Fuencaliente si possono scorgere le isole di El Hierro e La Gomeda, ma non è difficile riuscire a trovare delle bellezze mozzafiato anche sul suo territorio, senza dover guardare tanto lontano. Una di queste è certamente il vulcano Teneguía, ma meritano una visita anche luoghi come la Riserva Naturale de Los Volcane de Fuencaliente, El Tamanca ed il Sito di interesse Scientifico de las Salina de Fuencaliente, per un’immersione completa e totale negli spettacolari paesaggi di questi territori, che non mancano mai di ribadire la loro fiera origine vulcanica. Sempre a Sud dell’isola si trova anche il Parco Naturale di Cambre Vieja.
Le spiagge
La Palma è, tra le isole che compongono l’arcipelago delle Canarie, una di quelle che hanno saputo mantenere intatto il loro aspetto naturale nella maniera migliore. Il turismo di massa non ha mai toccato veramente questi luoghi, ed è stata istituita anche una riserva marina per proteggere le sue coste, sebbene a La Palma si possano trovare spiagge dotate di ogni genere di servizio. Tra le più conosciute ci sono Bajamar, una grande spiaggia vicina al centro urbano, la spiaggia di Zamora e la costa di Fuencaliente, importante per le sue saline e per il già citato Parco Naturale de Cumbre Veija, oltre che per le spiagge di El Faro ed Echentive.
A Nord dell’isola diventa già più rischioso fare il bagno, a causa delle correnti solitamente molto forti, ma la bellezza del paesaggio è un motivo più che sufficiente di per sé a giustificare un’escursione da quelle parti. Le spiagge settentrionali di La Palma sono quelle che sorgono nei pressi della zona di Buracas, Lomada, El Poris, le piscine naturali di Bringer, la spiaggia di Nogales e quella di Luis Martin e Charco Verde. La spiaggia di Puerto Naos presenta invece un gran numero di palme nei dintorni, mentre quella di Las Monjas dei bellissimi giardini, e risulta piuttosto tranquilla data la sua posizione isolata. In ultima non vanno dimenticate le piscine naturali di San Andres y Sauces, localizzate nella spiaggia di Charco Azul.
Lanzarote
Lanzarote è l’isola situata più a Nord-Est dell’arcipelago delle Canarie, è compresa nella provincia di Las Palmas ed anch’essa è servita da un porto e da un aeroporto; quest’ultimo collega l’isola a diversi Paesi europei tra i quali Olanda, Belgio, Germania, UK ed Italia.
Le località
Andando alla scoperta delle sue località principali, partiamo da Arrecife. Questa città è la più popolosa dell’intera Lanzarote, ed è situata sulla sua costa orientale. Il suo porto è il terzo più grande delle Canarie, e non lontano da esso è ubicato il Castillo di San José, che ospita il Museo Internazionale di Arte Contemporanea. Il suo centro si sviluppa a ridosso del lungomare, e tra i maggiori luoghi di interesse urbani si possono citare la parrocchia di San Ginés, il Castillo de San Gabriel, la Casa de Los Arroyo,la Iglesia de San Ginés de Clermont e la zona commerciale di Calle Real. Sempre qui si trova anche l’aeroporto di Guacimea, che permette di spostarsi a centinaia di migliaia di turisti ogni anno. Sotto il profilo paesaggistico si possono fare belle passeggiate anche lungo Bahía de Arrecife, le Salinas de Naos e la Salinas de Bufona.
Molto importante per l’economia locale è anche la regione di La Geria, la più grande regione dedicata alla coltivazione dei vigneti di tutte le Canarie. Qui le vigne (geria appunto), che sorgono nemmeno a doverlo specificare su un terreno vulcanico, sono protette da caratteristici muretti semicircolari che hanno lo scopo di proteggerle dagli alisei. I vini maggiormente prodotti sono il moscato e soprattutto il malvasia, ed ampiamente coltivata da queste parti è anche l’aloe vera, utilizzata per una vastissima gamma di scopi differenti. Obbligatoria una visita al Museo del Vino.
Spostandoci verso Nord troviamo Famara, una cittadina situata lungo il versante occidentale di Lanzarote, e divisa in due aree: Caleta de Famara e Bungalow de Famara. Il primo è un villaggio di pescatori nel quale si possono trovare ottimi ristoranti, e diversi negozi specializzati in articoli per surfisti; nella seconda zona sono concentrate invece villette di lusso e bungalow, allo scopo di sfruttare l’attrattiva turistica rappresentata da Playa Famara, la spiaggia più grande dell’isola.
Proseguendo invece verso l’estremo Nord di Lanzarote troviamo l’isola de La Graciosa, poco più che uno scoglio acromegalico in realtà, ma che rappresenta l’unica Riserva Marina dell’intero arcipelago. Nei ventisette chilometri quadrati di La Graciosa si possono ammirare posti stupendi come la Caleta de Sebo, la Montaña Amarilla, la spiaggia La Cocina, Punta Fariones ed el morro de La Carrera.
Al centro-Nord di Lanzarote si trova Tenguise, antica capitale dell’isola, che non manca di offrire bellissimi edifici storici come la chiesa di Nuestra Señora de Guadalupe, situata in piazza San Miguel ed eretta nel XVI secolo, il Castillo de Santa Barbara, costruito pressappoco nello stesso periodo e che domina la regione circostante ed il Palazzo Spinazzola, ristrutturato dal prolifico artista ed architetto canario César Manrique attorno al 1970.
Da citare anche il convento dominicano, con il suo particolarissimo altare in stile indigeno, il Mercadillo, una sorta di grande bazar a cielo aperto allestito ogni sabato mattina e, ovviamente, le spiagge che sorgono nei dintorni. Scendendo verso il centro di Lanzarote ci si imbatte in San Bartolomé, che può vantare monumenti di grande valore storico ed artistico come la Casa del Mayor Guerra, edificata nel XVIII secolo e residenza dell’ex governatore militare dell’isola e Casa Ajej.
A ridosso della Casa del Contadino spicca invece uno strano agglomerato di poligoni tridimensionali, ammassati l’uno sull’altro secondo criteri decisamente criptici: si tratta di una famosa scultura di César Manrique, chiamata “Fertilità” e dedicata ai contadini locali; nella periferia cittadina si può trovare anche la casa di questo straordinario artista, all’interno della quale è stato allestito un museo ad egli dedicato, gestito proprio dalla Fundacion César Manrique.
Continuando il nostro percorso in discesa, a Sud-Est vediamo sorgere Puerto del Carmen, una delle località turistiche più frequentate e gettonate di tutta Lanzarote. Qui le attrazioni maggiori sono senz’altro le meravigliose spiagge della zona, ed ancora più a Sud troviamo Yaiza, la regione più meridionale di Lanzarote, che comprende la municipalità di Playa Blanca.
Da non perdere anche il Parco Nazionale di Timanfaya, il meraviglioso risultato di uno dei più terribili disastri vulcanici nella storia delle Canarie, avvenuto nel tra il 1730 ed il 1736. Questa magnifica Riserva Naturale, riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera nel 1993, si estende su una superficie di 51.000 chilometri quadrati e presenta paesaggi straordinari come la Ruta de Los Volcanos, e la spettacolare area di Las Montañas del Fuego; proprio qui si trovano il Restaurant del Diablo, un ristorante che cuoce gli alimenti proprio avvalendosi di un barbecue naturale alimentato dal calore del vulcano e la statua El Diablo, anch’essa opera di César Manrique, assurta a simbolo stesso del parco.
Le spiagge
Lanzarote è l’isola più a Nord-Est dell’arcipelago, è caratterizzata da un paesaggio vulcanico e può offrire numerose attrazioni paesaggistiche, come le grotte di Jameos del Agua, la Cueva de Los Verdes ed il Charco de los Clicos. In quanto a spiagge invece particolarmente famose sono la Laguna di La Santa, perfetta per gli amanti delle condizioni estreme e per praticare il surf, conosciuta per le sue grandi onde che arrivano praticamente fino a riva, infrangendosi sulla sua ripida scogliera, la Playa de Papagayo e la Playa de la Santa Club, compresa tra l’isola ed un istmo denominato “La Isleta”; non può mancare anche la già citata Playa de Famara, una delle spiagge più frequentate di tutta Lanzarote, caratterizzata da vento costante ed acque molto mosse. Sempre in quanto a spiagge, è particolarmente rinomata la zona meridionale dell’isola, nella fattispecie si parla delle aree di Puerto del Carmen e soprattutto di Playa Blanca, situata proprio all’estremo Sud di Lanzarote.
Altre spiagge particolarmente conosciute di Lanzarote sono la Playa del Risco, la Playa de la Canteria, la Playa del Caleton Blanco, una laguna di spiaggia molto fine e soleggiata, la Caleta del Mojon Blanco, una delle zone più belle dell’intera isola, la Playa de la Garita, la Playa de Tio Joaquin, priva di qualsivoglia genere di servizio e frequentata prevalentemente da surfisti, la Playa de Las Cucharas, la Playa del Charco, e le meridionali Playa del Reducto, particolarmente profonda, Playa del Cable, Playa del la Concha, Playa Honda, Playa de Guacimeta, dove sogliono andare i nudisti, Playa Grande, una delle più congestionate di Puerto del Carmen, Playa de la Barilla, premiata con la Bandiera Blu, Playa de Montaña Bermeja, caratterizzata da mare mosso e sabbia nera e soprattutto Playas de Mujeres, del Pozo y de Papagayo, tre meravigliose spiagge facenti parte di una zona protetta a Sud dell’isola, che limita lo sviluppo urbanistico in virtù della preservazione delle bellezze naturali.
La Gomera
Con una superficie di 352 chilometri quadrati, La Gomera è la sesta isola fra le sette per estensione territoriale, ed è popolata da circa 28.000 abitanti. Anche qui si trova un aeroporto, in realtà decisamente piccolo, che opera comunque quasi unicamente a livello locale, collegando La Gomera alle altre isole delle Canarie. La Gomera è sinonimo di natura incontaminata, e con le sue quiete spiaggette ben lontane dai fulcri della movida turistica e le bellezze paesaggistiche del suo entroterra, ben si presta ad una vacanza all’insegna del relax.
Le località
Si può cominciare ad esplorare quest’isola partendo da Agulo, il comune forse più pittoresco di tutto l’arcipelago, situato all’estremo Nord di La Gomera. Agulo visto da lontano può apparire come un variopinto acquerello, tinteggiato delle tonalità più ridenti: con le sue case che passano dal bianco all’ocra, all’arancione, al giallo ed al rosso acceso, è una vera e propria botta di vivacità che sorge sullo splendido sfondo azzurro dell’oceano. Qui si potrà passeggiare per il suo antico villaggio e per il quartiere di Lepe, splendidi scorci di questa bellissima isola.
Il comune più esteso è invece quello di Vallehermoso, situato nella regione Nord-occidentale e circondato dai monti, nel quale si può visitare il Jardín Botánico del Descubrimiento. Scendendo verso Ovest troviamo Valle Gran Rey, il maggior sito turistico di La Gomera, caratterizzato da spiagge di finissima sabbia nera, mentre Hermigua è l’ideale per immergersi nella natura più selvaggia: qui si trova infatti la Foresta del Cedro, uno dei posti più magici di tutta l’isola. Sul versante opposto, quello orientale, è situato San Sebastian de la Gomera, con le sue terrazze collinari che sembrano sprofondare a picco nell’oceano. A San Sebastian si trovano il porto principale dell’isola e la casa-museo di Cristoforo Colombo, poiché proprio da qui l’intrepido esploratore genovese partì nel suo leggendario viaggio alla volta delle Indie.
Continuando nella nostra discesa ci troveremo di fronte ad Alajero, la località più meridionale che presenta caratteristici caseggiati in pietra, pascoli di capre e pecore a perdita d’occhio e strette viuzze, che rievocano il più classico dei paesaggi rurali. Chiudiamo infine il tour virtuale di La Gomera con la scoperta del Parco Nazionale di Garajonay, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1986, che si estende per circa 40 chilometri quadrati e tocca praticamente tutte le sue municipalità.
Questo parco vanta il più grande esempio di laurisilvia, un’antichissima foresta endemica di lauri subtropicali, e l’origine etimologica del suo nome è quantomeno curiosa: esso deriva infatti da quello di due amanti guanci, Gara e Jonay, le vicende dei quali risultano straordinariamente simili a quelle con cui Shakespeare ha appassionato intere generazioni, con il suo The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet; una delle più grandi tragedie mai scritte, conosciuta più semplicemente anche come Romeo e Giulietta.
Le spiagge
La Gomera è un’isola che vive quasi esclusivamente di turismo, ed una volta giunti fino a qui non sarà difficile capire perché. Così come le “sorelle maggiori”, anche La Gomera può vantare paesaggi mozzafiato e spiagge incantevoli come la Playa de Suarez, lunga più di 200 metri e vicino alla quale sorge una bellissima baia, che può essere raggiunta solo in barca, la Playa de Chinguarime, situata in fondo ad un burrone e dotata di sabbia scura e fine, lunga quasi un chilometro, la Playa del Guincho e quella de El Cabrito.
Non possono mancare in questa lista anche la Playa de La Cueva, la spiaggia di Santa Catalina ad Hermigua, la Playa Abalos, una delle più belle di tutta La Gomera situata a San Sebastian, la Playa La Guancha, interamente dedicata ai nudisti, la Playa Santiago, una delle più vaste dell’isola, le spiagge di Valle Gran Rey, situate nell’omonimo comune, la Playa del Ingles, la più conosciuta tra tutte quelle di La Gomera, la Playa Alojera, ubicata nei pressi di un vecchio molo e provvista di sabbia nera di origine vulcanica, ed imponenti scogliere, oltre a numerose altre spiagge.
El Hierro
Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro percorso, ovverosia l’isola più a Sud-Ovest delle Canarie, nonché la più piccola tra tutte. Nonostante i suoi soli 278 chilometri quadrati, El Hierro dispone comunque di un aeroporto che la collega al resto dell’arcipelago, è parte della provincia di Santa Cruz de Tenerife ed è ormai prossima a diventare la prima isola al mondo alimentata unicamente mediante lo sfruttamento di energie rinnovabili.
El Hierro rappresenta infatti un paradosso molto particolare e suggestivo: se da una parte risulta essere incontaminata e particolarmente selvaggia, dall’altra rappresenta l’archetipo di un futuro auspicabile per qualsiasi zona del globo, ovverosia la conquista della totale ecosostenibilità energetica. Qui i combustibili fossili sono ormai considerati un indesiderato ed anacronistico lascito del secolo scorso, grazie all’innovativo impianto energetico Gorona del Viento, basato sullo sfruttamento di energia idroelettrica ed eolica. E non è tutto: se le cose andranno secondo i piani, entro il 2020 vi potranno circolare solamente auto elettriche. Non male, per quella che si presenta come la realtà più piccola, brulla e meno frequentata delle Canarie.
Le località
El Hierro è stata dichiarata Riserva della Biosfera nel 2000, come molte altre zone delle Canarie d’altronde, ed oltre il 60% del suo territorio è considerato riserva naturale protetta. Il suo capoluogo è Valverde, situata a Nord-Est dell’isola, ed ha la particolarità di essere l’unico capoluogo tra quelli di quest’arcipelago a non essere localizzata a ridosso della zona costiera.
Qui le località interessanti sotto il profilo artistico-culturale sono veramente poche, tant’è che il punto forte di El Hierro è rappresentato senza ombra di dubbio dai suoi paesaggi vergini. Nonostante ciò, a Valverde esiste qualche edificio di grande valore storico che merita certamente una visita: partiamo dalla Chiesa di Nuestra Señora de la Conceptión situata in Plaza Quintero Nuñez, risalente al 1767 e contenente la Purísima Conceptión, probabilmente l’opera d’arte più importante dell’intera isola, spostandoci poi verso il Centro Etnografico Casa de las Quinteras, praticamente l’unico museo di El Hierro, contenente importanti testimonianze riguardanti usi e costumi locali.
Migrando in direzione Sud-Ovest troviamo la località di La Frontera, nella quale si potrà visitare la Chiesa di Nuestra Señora de la Candelaria, edificata nel corso del XVII secolo, mentre arrivando fino ad El Golfo potremo ammirare, oltre alle meraviglie naturali, l’Ecomuseo de Guinea; trattasi di un percorso museale all’aperto che si articola attraverso le antiche abitazioni del luogo, conosciute come Las Casas de Guinea. Nei pressi di La Dehesa sorge inoltre l’Ermita de Nuestra Señora de los Reyes, contenente la Señora de los Reyes, una statua mariana risalente al XVI secolo che viene fatta sfilare in processione ogni quattro anni per tutta l’isola.
Il paesino di La Restinga è invece importante dal punto di vista delle immersioni subacque, in questa zona (ubicata all’estremo Sud di El Hierro) sono radunati la maggior parte dei pescherecci locali, ed i suoi centri di immersione sono aperti tutto l’anno.
Le spiagge
El Hierro è l’isola più piccola tra tutte, ed il flusso turistico qui si concentra prevalentemente attorno alla zona di Valverde. Tra le bellezze naturali offerte da quest’isola vi sono El Golfo, una bellissima depressione della costa settentrionale che dà su una parete a strapiombo (trattasi della parte emersa di un antico cratere), alta circa un chilometro e che cala a picco nel mare, ed in generale i suoi fantastici paesaggi: è stata infatti classificata dall’UNESCO come Riserva della Biosfera, ed è nota con il soprannome di “Isola dei 1000 vulcani”, mentre le spiagge che offre non sono granché numerose.
Playa del Veroda è una delle poche che possa essere definita tale, poiché la maggior attrattiva di El Hierro non è rappresentata tanto dalle sue spiagge, quanto da quello splendido angolo di paradiso selvaggio formato dall’intera isola. Da citare anche le piscine di Pozo de Las Calcosas, la piscina naturale salmastra di Charco Azul e quelle di La Maceta, dove si trova anche una zona pic-nic. I suoi fondali marini sono inoltre tra i più apprezzati al mondo dagli appassionati di immersioni subacquee.
Tra foreste rigogliose e coste frastagliate ed impervie, l’aspra bellezza di El Hierro non può prescindere da ogni singola componente dell’isola, poiché solo prendendola in analisi per intero si può comprendere perché, sebbene offra pochissime spiagge rispetto alle dirette concorrenti, valga comunque la pena di essere visitata almeno una volta nel caso doveste approdare all’arcipelago delle Canarie.