Abbazia di Santa Maria delle Carceri
Il percorso è iniziato con la visita alla Chiesa dedicata all’Annunciazione, tema ben visibile fin dall’esterno: nella parte più alta del tetto tre statue, Dio Padre al centro, Maria e l’Angelo Gabriele dai lati raccontano il grande avvenimento che cambiò la storia dell’umanità.
Di rilievo, all’interno della chiesa, la cappellina riservata all’amministrazione del Battesimo. L‘antico fonte battesimale a due vasche si trova al centro, tutt’attorno è raccontata con affreschi la storia della salvezza a partire dall’Annunciazione.

Altre cappelle laterali raccontano la devozione della gente e la storia di quella Chiesa. San Romualdo, fondatore dei Camaldolesi, i monaci che subentrati agli Agostiniani nel 1408, hanno ravvivato la fede della popolazione e restaurato l’intero plesso.
San Bellino il vescovo di Padova che durante la costruzione del monastero si rese presente con donazioni. Sant’Isidoro, a ricordo dell’ospitalità caratteristica dei monaci riconoscibile anche dal grande edificio chiamato “Ospizio” posto subito dopo l’unica porta d’ingresso al monastero. Altre cappelle sono dedicate a Santa Lucia, alla Madonna e alla Crocifissione.

Un crocifisso moderno si trova al centro della chiesa sopra l’altare maggiore.
Uscendo di chiesa lateralmente si possono ammirare i resti del Chiostro romanico in marmo rosso di Verona, al centro dell’area chiostrale la fontana zampillante.

Una scalinata porta al piano superiore da dove è possibile ammirare un altro chiostro rinascimentale con al centro il pozzo.
Tappa 2Museo della Civiltà Contadina
Il Museo della Civiltà Contadina raccoglie un migliaio di attrezzi, utensili e oggetti non più in uso.
La visita al Museo inizia con due plastici che mostrano l’antica Abbazia e il successivo restauro avviato nel 1950, prosegue raccontando la vita contadina e familiare attraverso gli oggetti di un tempo.

La lavorazione della terra è al primo posto con la semina e quanto serviva a lavorare la terra. Non mancano gli oggetti della stalla e nemmeno quelli di altri lavori come il calzolaio, il falegname, la tessitura.
Si possono trovare gli oggetti delle vecchie stanze da letto compresi i catini per lavarsi.

E’ stato ricreato l’ambiente cucina e lavanderia, quello dei banchi di scuola con i calamai e la cattedra, la lavagna e la stufa a legna che funzionava grazie alla “soca” portata a scuola da ogni bimbo.

Un’area è dedicata agli orologi e alle sveglie, alle vecchie radio. Una anche alla preghiera.
Cosa mi è piaciuto
Per me è stata una scoperta questa Abbazia! E’ ben curata e ricostruita nei minimi particolari compreso quello dell’accoglienza ai pellegrini. Ha un abbondante spazio verde utilizzabile dai bambini per giocare dopo la visita. Ha servizi e bar, sale di accoglienza per incontri e ritiri spirituali, tra queste va ricordata la sala dell’antica biblioteca
Cosa non mi è piaciuto
L’unica cosa utile e che davvero manca è l’ascensore. Il Museo della Civiltà Contadina interessante non solo per i piccoli ma anche per i grandi perché capace di suscitare emozioni attraverso i ricordi è raggiungibile solo con una lunga scalinata, una barriera architettonica davvero significativa. Si spera in un ascensore esterno.

I consigli di Marilena Carraro
Suggerisco alle insegnanti dei dintorni di considerare un’uscita didattica all’Abbazia di Santa Maria delle Carceri e al Museo della Civiltà Contadina. Oltre a quanto descritto c’è anche un piccolo giardino con varie piante ed erbe e si tengono dei laboratori adatti a i bambini. Lo spazio verde per un momento ricreativo è infinito!