Al secondo piano del Palazzo Zuckermann è ospitata la collezione di monete di Nicola Bottacin, un noto commerciante che nel 1856 fece dono alla Città della sua collezione di monete d'arte.
La collezione racconta la storia delle monete, del conio e dei paesi in cui venivano scambiate, spesso raffiguranti i simboli di personaggi e città.
In Grecia ad esempio venivano coniate monete con un lato uguale per tutte le polis, nel lato opposto ogni polis sceglieva un simbolo proprio, per farsi riconoscere. Tra le monete ricordo quelle a "rovescio incluso", che mostravano, al rovescio, lo stesso diritto ma incavato.
Accanto alle vetrine con le monete si possono ammirare le macchine per coniarle, molto probabilmente ancora funzionanti, solo dispendiose dovendo passare manualmente moneta dopo moneta.
Nella sala delle Statue, situata al primo piano, si possono ammirare dei dipinti tutt'altro che banali. Essi raccontano "La fiducia in Dio", "Il testamento del povero" di Fortunato Bello, "La supplente della mamma" di Domenico Induno e "L'Angelo custode" di Antonio Zona. L'opera che descrive una bambina, a letto, che gioca con una farfalla, dice la sensibilità e la raffinatezza che dovevano soggiornare nella casa del Bottacin.
Una tela di Cesare Dall'Acqua che rappresenta "Francesco Ferrucci sulle mura di Volterra" del 1855 dice che il donatore Bottacin partecipava ai problemi sociali del tempo.
Molto affascinante la Sala delle Statue in marmo bianco. Espressive e ricche di momenti di vita quotidiana.
La giovane che prega, legge, disegna; il bambino che sfregando gli occhi sembra svegliarsi nel momento in cui lo guardi, un altro che gioca con la palla, con il piatto, simpaticissimo il bimbo che con una mano tiene il martello e con l'altra succhia il dito dolente. Le opere sono di vari autori: Angelo Cameroni, Pietro Magni, Ugo Zannoni e Luigi Crippa.
Altre sale del piano terra e del primo piano raccolgono vasi antichi, piatti e utensili da cucina, qualche mobile, vestiti di personaggi famosi, medaglie, statuette e piccoli quadri. Alcune vetrine mostrano anelli e spille, bracciali e braccialetti, ventagli, gemelli da polso e ancora strumenti musicali e armi.
Non passa inosservata la Sala dei libri antichi con manoscritti in pergamena del 1400 circa, stampe di alcuni monumenti della città di Padova persi nella storia.
All'ingresso ci sono due fogli fotocopiati molto utili che, insieme alle etichette brevi ma soddisfacenti poste accanto ad alcune opere, aiutano il turista ad interpretare le stesse. Le statue in marmo bianco e i dipinti così capaci di ritrarre la spontaneità dei momenti di vita mi sono piaciuti in modo particolare.
Il Museo Bottacin fa parte del grande complesso dei Musei Civici, la biglietteria si trova presso la Sede Musei Civici degli Eremitani. Pochi metri l'uno dall'altro se non fosse per il Corso del Popolo non attraversabile in quel punto ai pedoni. Giungere al Palazzo Zuckermann senza biglietto significa dover percorre un bel tratto di strada per recarsi in biglietteria e poi tornare indietro.
Il primo consiglio utile che fornisco, ancora una volta, è quello di informarsi bene sugli orari. La mia visita è iniziata dal secondo piano proprio perché il museo numismatico chiudeva. Il secondo consiglio è quello di munirsi del biglietto presso la biglietteria Musei Civici degli Eremitani. Il terzo consiglio è di portare con sé la fotocamera, senza flash è possibile scattare qualche foto.