Arrivati, in treno, alla stazione Venezia S.Lucia ci siamo incamminati verso San Marco. Un fiume di persone navigava verso il cuore della Città, capoluogo del Veneto, ci siamo lasciati travolgere dalla corrente, solo di tanto in tanto abbiamo cercato conferme nelle segnaletiche gialle che mai abbandonano i turisti.
Dopo aver camminato lungo le calli, vere opere d'arte, attraversato ponti e piazzette i cui nomi fanno pensare a contrade, a mestieri, a famiglie, finalmente, siamo giunti alla Basilica di San Marco. Non ho potuto fare molte foto, perchè la Basilica è, in parte, in restauro sia all'esterno che all'interno.
Dopo una lunga fila, siamo entrati in Basilica, qui abbiamo ammirato i famosi mosaici che raccontano le storie della Bibbia e la Pala d'Oro opera del 1105 voluta dal Doge Falier.
Al centro è raffigurato Cristo che tiene la Parola di Dio in mano, le parole del testo sono costituite da gemme, per affermare l'importanza della Parola di Dio. Accanto a Gesù ci sono gli Evangelisti e subito sotto la Madre di Dio, Maria. La Pala racconta le verità della fede, le feste della Chiesa Bizantina e la vita di San Marco.
La Basilica di San Marco, nonostante il via vai di turisti, resta un luogo sacro. Una capellina laterale raccoglie i fedeli che sostano in preghiera.
Salire al Campanile di San Marco non è poi così difficile! Non c'è nessuna scala, ma, pagato il biglietto, si sale grazie a un comodissimo ascensore. L'attesa non è stata molto lunga e in un baleno ci siamo trovati in cima.
Lo spettacolo è stato senz'altro mozza fiato! Tutt'intorno abbiamo ammirato un panorama stupendo. Sopra di noi c'erano le famose cinque campane della Torre dell'Orologio.
Da lassù abbiamo riconosciuto le linee che disegnano i Colli Euganei, la strada che congiunge la terra ferma a Venezia, la stessa che abbiamo percorso per giungere a Venezia. Abbiamo riconosciuto il Santuario della Madonna della Salute, l'Isola di San Giorgio, il Lido di Venezia e subito sotto di noi le cupole della Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale.
Tra gli innumerevoli tetti, abbiamo notato numerosi campanili e chiese, e in piazzetta San Marco, le colonne di San Marco e San Todaro, martiri per la fede.
Il Palazzo Ducale era il luogo di residenza del Doge e delle magistrature statali. Composto da numerose e ampie stanze nel visitarlo è facile ricondurre la mente alla grandezza e alla ricchezza, non solo economica, della Città.
Le sale sono divise per organismi: del Senato, del Collegio, del Consiglio dei Dieci, delle magistrature di giustizia, delle Quarantie. Difficile ricordarle tutte! Ci sono, tra le altre, anche quattro sale con collezione d'armi e munizioni: spade, elmi finemente decorati, armature di varie taglie.
Nella visita è compreso anche il passaggio per il Ponte dei Sospiri, sbirciando tra le feritoie abbiamo potuto vedere qual è stato l'ultimo sguardo dei condannati, oltre il Ponte stretti corridoi portano alle antiche prigioni. Stanze grigie senza alcuna fessura verso l'azzurro del mare o del cielo.
In questi mesi - dal 26 marzo al 29 ottobre 2022 - il Palazzo Ducale ospita, nella Sala dello Scrutinio, una collezione di Ansel Kiefer. Arte moderna che cerca la convergenza tra passato e presente.
Mi è piaciuto camminare per le calli, attraversare i ponti in tutta tranquillità. Salire sul Campanile di San Marco era un desiderio che portavo in cuore da anni, finalmente ho potuto realizzarlo. Non avrei mai pensato a tante sale nel Palazzo Ducale, per me è stata una sorpresa. Mi è piaciuto il clima rispettoso di un ambiente sacro in Basilica.
Senz'altro le code infinite, che so, si possono ovviare con l prenotazione on line, sono davvero una perdita di tempo. I prezzi dei biglietti sono piuttosto elevati, immagino giustificati dai costi di tenuta in sicurezza dei luoghi e del personale, ma sono convinta che molti devono rinunciare. Ultima cosa i restauri impediscono di vedere nella globalità una facciata, un'opera.
Primo consiglio: prenotare on line il più possibile, pare ci siano anche sconti. Secondo consiglio: non avere fretta, Venezia è una Città da gustare anche nella sua struttura. Terzo consiglio: portare con sé acqua, indossare scarpe comode e un cappellino, portare la fotocamera o uno smartphone ben carico e con memoria libera.