Sul territorio dell’attuale Piazza Garibaldi, una delle più importanti della città, sorgeva la chiesa di Santa Giustina, poi demolita nel 1808; è ancora possibile vederne la posizione, poiché la sua pianta è disegnato sul listòn della piazza.
Questa chiesa, di origine duecentesca, aveva peraltro appena subito un restauro della sua facciata; la sede parrocchiale si spostò nella vicina chiesa di San Francesco (1806), prima che cominciassero i lavori di demolizione (1808) della chiesa vecchia, per dare appunto la possibilità di creare Piazza Garibaldi.
Come Piazza Vittorio Emanuele II, anche Piazza Garibaldi è ricchissima di importanti palazzi che sorgono attorno ad essa: pensiamo al palazzo della Camera di Commercio, al caffè della Borsa, o ancora Palazzo Ravenna, il Teatro Sociale e Palazzo Silvestri. Ma la storia di Piazza Garibaldi, dal momento della sua ‘nascita’, si è arricchita anche di un’importante tappa: fu, infatti, sede del più grande mercato ortofrutticolo della città.
Molto simile il rapporto che intercorse tra Rovigo e re Vittorio Emanuele II, e quello tra la città rodigina e Garibaldi. Anche qui, infatti, a pochi anni dalla morte dell”Eroe dei Due Mondi’ (2 giugno 1882), gli si volle dedicare una statua, proprio come si decise di fare, pochissimi anni prima, col primo Re d’Italia nell’omonima piazza. Nello stesso anno della morte di Garibaldi, però, vi fu un’alluvione che portò allo straripamento dell’Adige, devastando la città: la costruzione dell’opera equestre, passò in secondo piano in relazione a questa tragedia.
Qualche anno dopo, però, si riprese il progetto commissionandone ad Ettore Ferrari la realizzazione; lo scultore romano, terminata l’opera nel 1896, non chiese alcun compenso se non il rimborso delle spese, che tutti i comuni del Polesine vollero contribuire a pagare; per questo motivo, in segno di ringraziamento gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Rovigo.
La leggenda narra che l’opera, inizialmente, sarebbe dovuta essere collocata a Roma; ma lo sprezzo del Ferrari per la monarchia sabauda (lui, convintissimo repubblicano) rappresentato dalle due corone poste sotto le staffe del cavallo, fecero sì che l’opera fosse ‘esiliata’ a Rovigo. La verità certa, non si conosce: l’unico dato effettivo è che Piazza Garibaldi e tutti i rodigini, oggi, possono godere di questa meravigliosa scultura equestre.
Come arrivare
Piazza Garibaldi dista poco più di un chilometro dalla stazione, ed è raggiungibile in circa un quarto d’ora a piedi.
Una volta usciti dalla stazione, imboccate viale Guglielmo Marconi, e poi svoltate a destra all’incrocio con viale Repubblica Regina Margherita; proseguite su via Umberto I e poi su via Domenico Angeli; svoltate a sinistra su via Giuseppe Laurenti e poi subito a destra su via Piazza Vittorio Emanuele II; tenendovi la piazza sulla destra, girate a sinistra per via Maddalena Umberto e, dopo pochi metri, sulla destra per via X luglio; girando subito a sinistra, siete arrivati in Piazza Garibaldi.