Situata nel lato settentrionale della piazza principale della città – dove, oltre ai monumenti dedicati a Vittorio Emanuele II e la colonna col Leone di San Marco, potrete visitare anche la celeberrima Accademia dei Concordi -, la Loggia dei Notari è la sede del municipio di Rovigo.
Abbiamo testimonianza della sua costruzione tramite gli Statuti Cittadini del 29 novembre 1829; verosimilmente, il palazzo dovrebbe esser stato costruito tra il 1428 e il 1429. Il nome dell’edificio deriva dal fatto che, tra queste mura, esercitavano la loro professione i notai, anche prima del 1288, anno della riforma dello statuto della loro corporazione.
Accanto alla Loggia dei Notari, spicca un altro dei monumenti-simbolo della piazza e dell’intera città: la Torre Civica, costruita dai veneziani (come la colonna raffigurante il Leone di San Marco) per simboleggiare il potere della Serenissima su Rovigo; ricostruito nel ‘700, dal 1488 ospita la campana del mastio del Castello di Rovigo.
Descrizione
Oltre che importante palazzo istituzionale della città, la Loggia dei Notari spicca anche per la sua meravigliosa struttura architettonica. Al piano terra notiamo il bellissimo scalone esterno, ad opera dei ferraresi Tristani; il piano superiore è definito invece dalle sue caratteristiche aperture ad arco, risalenti al XVI secolo.
La facciata subì diversi rifacimenti, almeno fino al Cinquecento, mentre la balaustra che sovrasta le due arcate fu restaurata nel 1765; qui possiamo notare le suggestive lapidi celebrative: quella in onore di Dante Alighieri, di Grazioso Spinazzi, o dell’ingresso in città dell’esercito italiano (10 luglio 1866) o ancora della visita in città di re Vittorio Emanuele II (30 luglio 1866), a cui verrà poi dedicata la piazza dopo la sua morte.
Nel 1792, invece, la loggia viene chiusa totalmente con una vetrata; al centro di essa, vi è collocata dallo stesso anno la Vergine con Bambino, ad opera dello scultore veronese Giulio Mauro (1590), una delle opere più importanti custodite all’interno della Loggia dei Notari.
Gli interni, invece, subirono diverse modifiche nei secoli (sia negli arredi che nella suddivisione degli spazi) in relazione all’uso che si è fatto della Loggia dei Notari: con gli austriaci, ad esempio, esso fu sede del Corpo di Guardia (fino al 1854) e poi della Delegazione provinciale.
Nel grande salone interno, possiamo trovare alcuni importanti contributi pittorici: i Due Provveditori alle vettovaglie in adorazione della Vergine di Pietro Liberi; S. Francesco d’Assisi e S. Bellino di Giambattista Novelli; l’Ecce Homo, attribuito al Panetti; da notare, inoltre, la conservazione di alcuni preziosi cimeli risalenti all’epoca risorgimentale.
Come arrivare
Una volta usciti dalla stazione, arrivare alla Loggia dei Notari, sita in Piazza Vittorio Emanuele II sarà facilissimo: il chilometro che separa i due punti lo percorrerete in poco più di 10 minuti.
Imboccate via Guglielmo Marconi e proseguite per circa 300 metri; dopo, imboccate sulla destra via Umberto I e proseguite per circa 600 metri, fino ad incontrare via Giuseppe Laurenti; girate a sinistra, e dopo pochi metri subito a destra: siete arrivati in Piazza Vittorio Emanuele II, dove potrete visitare la Loggia dei Notari.