Entrati nel Santuario Maria Salute degli Infermi, a Scaldaferro, in provincia di Vicenza, ci si trova in una piccola cappella, costruita agli inizi del 1800 da Girolamo Venier per proteggere un prezioso quadro.
Nei primi anni del '900, la cappella è stata fatta ingrandire dall'allora parroco don Elia dalla Costa; ora la chiesetta può contenere una settantina di persone.
In alto, oltre l'altare, si può ammirare l'antico e venerato quadro di Maria Salute degli Infermi, datato 1665.
Il quadro mostra una donna semplice, quasi una compaesana e forse per questo da sempre la gente ha tanto sentito Maria vicina a sé. Indossa un grembiule bianco, da lavoro - o se volete da infermiera -, pronta a curare chi ne avesse bisogno. Infilato nel grembiule ha uno scettro che indica il potere che ha questa donna.
L'impressione che si ha guardando il grembiule è anche quella che Maria stia attendendo Gesù ed è proprio qui che poggia lo scettro, perchè è nel Figlio Gesù che lei può ogni cosa. Nella sua testa la corona di Regina, e poco più su lo Spirito Santo che scende su di lei sotto forma di una colomba.
A Maria, don Elia dalla Costa affida la sua vita nel momento della malattia e viene guarito; poi diventerà vescovo di Padova e, in seguito, arcivescovo di Firenze. Ora la Chiesa lo onora con il titolo di "venerabile".
Ogni parola è troppo povera per descriverli! Un mosaico enorme, costruito su tre pareti va ad abbracciare chiunque entra in questa seconda parte del Santuario di Scaldaferro, più moderna. Qui, Padre Marko Ivan Rupnik con la sua equipe, ha realizzato alcuni quadri che parlano della vita di Gesù.
Nel dettaglio sono: la Presentazione di Gesù al Tempio, Gesù guarisce il paralitico, la Deposizione di Gesù dalla croce, Giovanni Battista, la Risurrezione ed infine una palma. Tra questi, descrivo i mosaici che mi hanno maggiormente affascinata.
Il primo mosaico, a sinistra dell’altare rispetto all’assemblea, raffigura la Presentazione di Gesù al Tempio: Giuseppe offre due colombi come richiesto dalla Legge, Maria porge Gesù a Simeone e subito dietro c'è Anna, che dirà alla Madre di Gesù le famose parole: "Una spada ti trafiggerà l'anima".
Al centro dell'altare c'è la Deposizione di Gesù dalla croce; accanto a Gesù morto ci sono tre personaggi: la madre Maria - che con una mano tocca il proprio cuore e con l'altra quello del Figlio -, Giovanni che sostiene il corpo di Gesù prendendolo per le spalle e la Maddalena nel gesto noto di asciugare i piedi del Maestro con i suoi capelli.
Il terzo mosaico riguarda Gesù Risorto e Maria Maddalena chiamata per nome dal Maestro. E’ un quadro pieno di luce e di vita. Gli occhi di tutti i personaggi sono grandi, spalancati e neri. Richiamano l’atteggiamento di fede e di vigilanza che il cristiano deve avere in ogni situazione della vita.
Nel mosaico della Presentazione e in quello della Deposizione di Gesù dalla croce, Maria indossa una veste blu, segno della sua umanità; ma Dio, grazie alla maternità divina, l’ha ricoperta di un manto rosso, segno della divinità.
Bella, semplice ed accogliente la struttura della chiesetta, anche per la pace che regna. Un andirivieni di persone si fermavano a pregare in silenzio a conferma della devozione a Maria. Appena arrivata avevo la sensazione di un paese piccolo e disperso nelle campagne venete, ed invece si è dimostrato essere un punto di riferimento per molti.
Di lunedì si fa fatica a trovare un bar vicino aperto, un punto di ristoro avrebbe fatto bene anche per i servizi. Ora parte della della chiesa è in ristrutturazione, ciò non toglie nulla alla visita del Santuario, ma i servizi sono provvisori e non adatti alle persone anziane che accompagnavo. Nel Porticale i banchi sono a ridosso del mosaico, impedendo la vista fino in fondo.
Se sentite il desiderio di stare tranquilli in preghiera, il Santuario di Scaldaferro fa per voi. ma non mettetevi in strada di lunedì in modo da evitare i bar chiusi. Altro consiglio: cercate di farlo nel periodo natalizio, così oltre al Santuario potete visitare anche uno dei più famosi Presepi.