Palazzo delle Albere a Trento

Costruito nel XIV secolo, il Palazzo delle Albere ha visto camminare nei suoi saloni Filippo II di Spagna, Emanuele Filiberto I di Savoia e il grande architetto Andrea Palladio. In attesa della sua riapertura vi raccontiamo un po' la sua storia

Palazzo delle Albere a Trento

Villa-fortezza edificata dai principi vescovi di Trento Madruzzo nel XVI secolo, Palazzo delle Albere deve il suo nome alle due file di pioppi che un tempo costeggiavano la strada che dalla città portava all’ingresso della villa, al quale si giungeva passando sotto l’Arco dei tre portoni, posto all’inizio del lungo viale.

Oggi, l’aspetto del luogo in cui sorge Palazzo delle Albere è molto cambiato: le due file di pioppi parallele non ci sono più, il parco posto sul lato orientale del palazzo -quello su cui si trova l’antico ingresso- è stato ridotto di molto nelle dimensioni per permettere il passaggio della ferrovia del Brennero e la costruzione del cimitero principale della città, la piccola torre un tempo presente al centro del tetto dell’edificio è andata ormai distrutta e anche delle due barchesse -un tempo situate ai lati del viale- non ci restano che dei diroccati scheletri.

Sede di Trento del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART) dal 1987 alla fine del 2010, il palazzo è stato chiuso per opere di restauro il 1° gennaio 2011 e la sua riapertura, prevista inizialmente per il 2012, è stata rimandata a data da destinarsi.

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Il Palazzo delle Albere a Trento

Cenni storici

Edificato nella prima metà del XVI secolo (a causa della discordanza delle fonti non è stato ancora appurato se la costruzione risalga al 1530 o al 1550) per volere della famiglia Madruzzo, nel corso dei secoli Palazzo delle Albere cambiò numerose volte proprietario, struttura e funzione. Dopo aver accolto nelle sue sale il principe Filippo II di Spagna, Emanuele Filiberto I di Savoia e altri importanti nobili che si erano recati a Trento in occasione del Concilio (nel 1551), la villa ospitò l’anno dopo l’architetto Andrea Palladio, chiamato in città dal principe vescovo Cristoforo Madruzzo affinché potesse consigliare modifiche e migliorie da apportare all’edificio.

Palazzo delle Albere vide l’inizio della sua decadenza a partire dal 1658, anno in cui morì il principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzoe e la villa diventò proprietà della mensa vescovile: numerosi affreschi vennero coperti andando perduti e la cinta muraria che circondava e proteggeva il palazzo venne distrutta. A questo si aggiunsero i saccheggi da parte delle truppe napoleoniche (1796) arrivate a Trento in settembre, la trasformazione dell’edificio in carcere ed ospedale ad opera degli austriaci due mesi dopo ed un terribile incendio che la notte di Natale dello stesso danneggiò gravemente l’intera struttura.

Dopo essere stato messo all’asta nel 1806 ed essere stato utilizzato come dimora per contadini nella seconda metà del XIX secolo, Palazzo delle Albere fu dato in gestione alla vicina fabbrica di pneumatici Michelin dal 1927 al 1933, per poi diventare proprietà della Provincia di Trento nel 1970 ed ospitare la sezione d’arte contemporanea del Museo d’arte provinciale nel 1981. Negli ultimi due secoli la villa ha potuto beneficiare delle opere di restauro nel 1833, nel 1951 e in questi ultimi quattro anni, ma non si sa ancora tra quanto riaprirà i battenti ai visitatori.

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L’Arco dei tre portoni, il vecchio ingresso del Palazzo delle Albere

Descrizione

Palazzo delle Albere si sviluppa su una pianta quadrata dotata di quattro torri angolari, anch’esse con base quadrangolare e tutte con un’altezza di 20 metri; una quinta piccola torre con belvedere era posta originariamente al centro del tetto, ma è stata demolita durante i lavori di ricostruzione del tetto nel 1833. Sul lato orientale, invece, una doppia serliana decora la facciata su cui si trova l’antico ingresso della villa, raggiungibile attraverso un ponticello che permette di attraversare il fossato che circonda l’intero palazzo.

All’interno molti degli affreschi che si trovavano al primo piano sono andati perduti, così come è successo anche per diverse opere pittoriche poste nei saloni del secondo piano; tuttavia, al secondo piano rimangono visibili diversi affreschi raffiguranti le arti liberali, le virtù cardinali, le virtù teologali e paesaggi fantastici e immaginari.

Come arrivare

A piedi

Dalla stazione ferroviaria di Trento procedete in direzione sudovest su Via Dogana verso Piazza Dante, continuate su Via Andrea Pozzo e svoltate a destra sul Cavalcavia San Lorenzo; alla rotonda prendete Lungadige Monte Grappa e continuate su Via Roberto da Sanseverino per poco più di 500 metri fino ad arrivare a Palazzo delle Albere. In circa un quarto d’ora di cammino partendo dalla stazione sarete giunti a destinazione.

In autobus

Dalla stazione ferroviaria di Trento raggiungete la vicinissima Piazza Dante e qui prendete uno tra gli autobus n°5-8-10-12; scendete alla prima fermata che è Rosmini S.Maria Maggiore e da qui proseguite a piedi fino a Palazzo delle Albere, che raggiungerete in circa 10 minuti.

In auto

Dalla stazione ferroviaria di Trento procedete in direzione sudovest su Via Dogana verso Piazza Dante, continuate su Via Andrea Pozzo e svoltate a destra sul Cavalcavia San Lorenzo; alla rotonda prendete Lungadige Monte Grappa e continuate su Via Roberto da Sanseverino fino a raggiungere Palazzo delle Albere.

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Il Palazzo delle Albere visto dall’alto

Orari e prezzi

Apertura: il Palazzo delle Albere è attualmente chiuso per opere di restauro fino a data da destinarsi.

Contatti

Sito web: www.mart.trento.it
E-mail: [email protected]
Telefono: 800 397 760
Indirizzo: Via Roberto Da Sanseverino, 45 – 38122 Trento

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