L'Alicorno è un canale artificiale che nasce dal fiume Bacchiglione e attraversa Padova. Lungo il suo percorso all'interno della Città, l'Alicorno alimenta un canale più piccolo che gira attorno all'Isola Memmia, il famoso Prato della Valle o Prato di Santa Giustina. A causa delle frequenti alluvioni e dell'utilizzo continuo dell'Isola Memmia per scambi commerciali e altro, in passato, in questo terreno non cresceva mai l'erba tanto che è stato definito il "Prato senza erba".
Una passeggiata attorno all'Isola Memmia, un'isola ellittica di circa 20 000 m², permette di ripercorre un po' di storia di Padova attraverso i personaggi posizionati in doppia fila, nella parte interna e in quella esterna del canale. La circonferenza esterna dell'Isola Memmia misura circa 1450 metri, una passeggiata possibile a tutti i visitatori.
Le statue sono 78, i personaggi rappresentati sono in qualche modo legati alla Città tant'è vero che dove ora c'è Antenore, il fondatore della Città, c'era Cicerone che non avendo nulla a che fare con Padova venne in fretta rimosso. Era il 1775. Tra le statue troviamo poeti e scrittori, musicisti e filosofi, medici e botanici, politici, condottieri e militari, vescovi e papi, personaggi mitologici. Tra tutti ricordiamo Galileo Galilei che dal 1592 al 1610 visse e insegnò a Padova.
Al centro dell'Isola Memmia è situata una grande fontana di recente costruzione.
Sono quattro i ponti di accesso all'Isola Memmia, quello in uscita alla Basilica di Santa Giustina si chiama dei "Ponte dei Papi".
Qui si trovano le statue di quattro Papi veneziani che nel tempo svolsero compiti a Padova. Nei libri di storia padovana, a proposito di queste quattro statue si racconta un aneddoto tratto dalla posizione in cui sono stati rappresentati.
Clemente XIII (Carlo Rezzonico), è stato rappresentato mentre sta alzando la mano per benedire, l'indice e il medio della mano destra sono in alto. La gente ha preferito pensare che il Papa stesse cercando di capire se stava per iniziare a piovere: "Pare che piòva". Alessandro VIII (Pietro Ottoboni) risponde allungando la mano destra: "Speta che sénta", tradotto "aspetta che sento".
Eugenio IV (Gabriele Condulmer), che in quanto umanista sta leggendo un libro, secondo la gente sta dicendo: "Lasséme vardar sul lunario", (lasciatemi guardare il lunario). Paolo II (Pietro Barbo) senza dar tempo alla riflessione suggerisce a tutti: "Scapémo, parché qua se neghémo!" (scappiamo, perché qui anneghiamo) e con le mani giunte prega perché ciò non accada, (da Curiosando per Padova, di Fausto Masante)
Percorre il Prato della Valle a piedi porta con sé un'atmosfera di serenità. E' un tempo dato al relax e alla passeggiata piacevole e tranquilla soprattutto nei giorni in cui non c'è il mercato ed è uno spazio completamente libero. Ci sono giorni in cui il Prato ospita manifestazioni e avvenimenti importanti a cui è difficile mancare, anche se solo per sbirciare.
A volte forse manca l'educazione da parte di chi passa per il Prato della Valle. Succede che vengano lasciate cartacce sul Prato o che questo sia talmente accalcato da non rispettare nel modo di vestire, nel linguaggio, nei giochi adottati chi sta vivendo un momento di tranquillità, così come di norma si suggerirebbe.
Suggerisco di indossare un paio di scarpe leggere, adatte per una camminata. Se si è in compagnia si può passeggiare attorno al prato, portando con sé una guida per conoscere i personaggi delle statue. Se si è soli, dopo un giro ci si può fermare e leggere un libro all'ombra degli alberi del Prato, seduti sull'erba o su una panca.