Prima di entrare in Chiesa è quasi d'obbligo fermarsi ai piedi della famosa Gatta di di Sant'Andrea. In origine, al posto della "Gatta di Sant'Andrea" c'era un "leone", trofeo di battaglia vinta dalla contrada sui marchesi d'Este, Aldobrandino, ed Azzone II, nel 1209. La storia ha poi visto la riconciliazione tra il Comune di Padova e il Marchesi e la restituzione del leone.
I padovani, seppur per pochi anni, si erano abituati al leone e ne vollero innalzare uno di simile, ma non somigliava proprio all'originale e forse per questo, da sempre, venne chiamato "la Gatta". Varie volte nel corso dei secoli il monumento venne restaurato, l'ultima nel 2015, da quando, a causa di un incidente, venne collocato nel Palazzo Comunale e quella che si ammira oggi sopra l'antica colonna non è che una copia.
Fermarsi nel sagrato della chiesa Sant'Andrea porta con sé anche un altro segreto che forse pochi conoscono. Da sempre si dice essere questo il punto più alto della Città di Padova, ed esattamente 18 metri sul livello del mare.
Chiesa alle spalle, un vicolo conduce alla piazzetta Cappellato Pedrocchi e quindi al Caffè Pedrocchi, il famoso Caffè senza porte. Ma questo è ormai un argomento di storia che si continua a ricordare insieme al Santo senza nome (Sant'Antonio) e al Prato senza erba (Prato della Valle).
Sant'Andrea apostolo è una delle più antiche prepositure della Diocesi di Padova, la certezza viene data da alcuni documenti in cui viene nominata, datati negli anni 1153 e 1160. Si tratta di una chiesa, tutto sommato piccola, per secoli è stata capace di far spazio a persone che in svariati orari e per diversi motivi raggiungevano la Citta di Padova, ma prima di proseguire nelle commissioni si fermano a dir una preghiera o ad incontrare un sacerdote.
Entrati in chiesa davanti a sè si apre l'abside in cui sono rappresentati tre Santi: Sant'Andrea al Centro, alla sua destra San Matteo apostolo ed evangelista, alla sua sinistra san Martino de Tours. Tre santi, tanti quante le parrocchie inglobate in una al tempo dell'intromissione della politica nella Chiesa, per volere di Napoleone Bonaparte.
Tra i tesori conservati a sant'Andrea una "Madonna con Bimbo" del XVI secolo, forse dello scuoltore Giovanni De Bardi, detto il "Minelli".
L'altare e l'ambone sono scolpiti in legno dorato. Il tema della scultura riprende quello delle colonne della chiesa. Il paliotto in bronzo dell'altare racconta la chiamata di Andrea e la pesca miracolosa, opera dello scultore Colombo Tolardo da Camposampiero.
La chiesa di sant'Andrea Apostolo ha molto da offrire per la sua posizione nel cuore del centro storico di Padova. Il battistero, aperto a Pasqua e nei giorni dei battesimi, è molto luminoso e carico di colori azzurro-dorati. La statua della Madonna riporta alla festa dell'Immacolata e alla tradizionale incoronazione.
La chiesa di sant'Andrea Apostolo negli ultimi anni è spesso chiusa. Per poterla visitare bisogna conoscere gli orari delle sante Messe o di eventuali celebrazioni. Il tutto a scapito di chi frequenta il centro e sente il bisogno di fermarsi in un luogo tranquillo per dire una preghiera o incontrare un sacerdote.
Se arrivate in treno e pensate di visitare la chiesa sant'Andrea Apostolo, consiglio di prendere la metropolitana e di scendere alla fermata successiva a quella degli Scrovegni. Se invece volete raggiungere il centro a piedi, basta seguire corso del Popolo, passando davanti alla Cappella degli Scrovegni, piazza Garibaldi, giunti in piazza Cavour girate a destra per via sant'Andrea. Importante è informarsi sugli orari di apertura, perché la chiesa potrebbe essere chiusa.