Isola di Pasqua

L'Isola di Pasqua appartiene al Cile ed è famosa e conosciuta soprattutto per le imponenti statue in pietra (Moai) che è possibile osservare lungo le sue coste e nell'entroterra. La sua capitale è Hanga Roa, unica città dell'Isola di Pasqua

Isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua (in lingua nativa Rapa Nui) è un’isola di origine vulcanica dell’Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile. Situata a circa 3600 km ad ovest delle coste cilene, è una delle isole abitate più isolate al mondo. La sua forma ricorda un triangolo rettangolo, con una lunghezza massima di 24 km ed una larghezza di 13 km.

La capitale ed unica città dell’Isola di Pasqua è Hanga Roa, in cui si trova l’unico porto tramite cui poter attraccare. Nonostante si tratti di una piccola città, non mancano negozi e ristoranti; è presente anche una discoteca che suona musica reggae e rock a tutto volume e fino a tarda notte. Per addentrarsi nell’isola è necessario partire proprio da Hanga Roa, noleggiando un’auto, una bicicletta o un cavallo in quanto non esistono mezzi pubblici.

A causa delle sue origini vulcaniche, l’isola presenta numerose ripide scogliere e poche spiagge; l’unica che merita una visita è la spiaggia di Anachena (Playa Anakena), con sabbia bianca, palme da cocco e sette Moai a fare da ‘guardiani’.

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Playa Anakena – Isola di Pasqua

Da alcuni decenni, l’Isola di Pasqua dispone di un sistema centralizzato di distribuzione dell’acqua potabile, mentre la corrente elettrica viene fornita a tutto il territorio mediante generatori diesel; l’isola dispone anche di connessioni  internet e funzionano sia i telefoni satellitari che i cellulari. Sono presenti, inoltre, un piccolo ospedale per le urgenze, farmacie, un dentista, supermercati e numerosi ristoranti, bar e alberghi.

Per quanto riguarda il clima (subtropicale), le temperature medie sono poco superiori ai 20°C, con uno sbalzo termico quasi nullo tra le varie stagioni.

Il primo avventuriero che sbarcò sull’isola fu l’olandese Jakob Roggeveen, nel giorno di Pasqua del 1722, motivo per cui l’isola fu battezzata con questo nome; ma è grazie al frate cappuccino Sebastian Englert che sull’isola fu fondata la prima scuola, fu istituito il museo antropologico di Hanga Roa in cui sono conservate le tavolette di Rongorongo, l’antica scrittura degli abitanti dell’Isola di Pasqua.

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Rapa Nui – Tavola Rongorongo

In tutta l’area del Sud Pacifico, l’Isola di Pasqua è tra quelle più povere di specie vegetali; in base agli studi effettuati dai botanici si è determinato che la maggior parte delle piante attualmente sull’isola è stata importata dall’uomo che, con il suo intervento, ha influenzato l’equilibrio vegetale dell’isola.

Infatti, mentre prima l’Isola di Pasqua presentava una fitta vegetazione, con diverse piante ad alto fusto (tra cui una specie di palma gigante), poi ha subito una sorta di deforestazione che ha generato l’erosione dello strato di terreno fertile e la desertificazione di ampie zone rimaste esposte a vento ed intemperie. Questo fatto potrebbe rappresentare il motivo che ha causato una drastica riduzione del numero di abitanti dell’isola.

Anche la fauna dell’isola ha risentito della presenza umana; prima della colonizzazione, infatti, sull’isola erano presenti diverse specie di uccelli marini e terrestri; questi ultimi sono oramai estinti, mentre le specie marine si sono rifugiate sugli isolotti al largo dell’isola. I mammiferi presenti sull’isola (cavalli, maiali, pecore, mucche) sono stati tutti importati dall’uomo, così come i ratti; tra i rettili che vivono sull’Isola di Pasqua, i più diffusi sono le lucertole.

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Vulcano Rano Raraku – Isola di Pasqua

Cosa vedere

L’Isola di Pasqua è formata principalmente da 3 vulcani spenti: il Terevaka (parte centrale dell’isola), il Poike (parte orientale) ed il Rano Kau (parte meridionale); a testimoniarne l’attività vulcanica sono anche il cratere Rano Raraku, il cono vulcanico Puna Pau, le numerose grotte vulcaniche ed i tunnel di lava.

Il turismo ha raggiunto l’Isola di Pasqua nel 1967, quando il primo volo commerciale atterrò sull’isola. Nonostante le sue dimensioni ridotte, Rapa Nui può vantare numerosi alberghi e resort che offrono un’ampia fascia di prezzi; è possibile prenotare anche via Internet.

Dal momento che tutti i beni presenti sull’isola devono essere importati, però, il costo della vita sull’isola risulta più elevato rispetto a quello sulla terraferma in Cile.

I Moai

L’Isola di Pasqua è famosa principalmente per le numerose statue di pietra che rappresentano il simbolo dell’isola. Esistono 638 Moai, con un’altezza che varia dai 2,5 ai 10 metri; ce n’è anche uno alto 21 metri, ma risulta incompleto. Tuttavia lo scopo della loro costruzione resta sconosciuto; alcuni studiosi sostengono che le statue rappresenterebbero i capi tribù indigeni morti poichè, secondo una credenza popolare, avrebbero permesso ai vivi di prendere contatti con i morti.

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Moai – Isola di Pasqua

La “fabbrica dei Moai” è Rano Raraku, una cava di pietra da cui veniva recuperata la materia prima per la costruzione dei Moai. Perfino la popolazione dell’isola era suddivisa in base alla costruzione dei Moai, nel senso che erano presenti due clan: i “Corti lobi” (gli schiavi che dovevano costruirli) ed i “Lunghi lobi” (i nobili che li commissionavano).

Le grotte

Se le spiagge sull’Isola di Pasqua sono poche, diverse invece sono le grotte che è possibile ammirare; per molti secoli, esse vennero usate dagli indigeni come luoghi di culto, come è possibile constatare tramite i numerosi dipinti rupestri e gli altorilievi presenti al loro interno. La collocazione delle grotte era un segreto protetto dai capi tribù, i quali comunicavano oralmente ai membri della comunità sia i riti da svolgere, sia l’ubicazione della grotta.

Altri usi delle grotte erano relativi alla sepoltura, come dimostrano alcuni ritrovamenti di ossa umane, oppure al rifugio; esse, infatti, venivano utilizzate dagli indigeni anche per nascondersi dai mercanti di schiavi.

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Una grotta all’Isola di Pasqua

Siti archeologici

Le escursioni archeologiche principali sono: Orongo Tour, Rano Raraku Tour e Akivi Tour.

Orongo Tour (costa sud occidentale)

Ana Kai Tangata 

Si tratta di una grande grotta affacciata sul mare che presenta pitture rupestri sulla volta.

Rano Kau e villaggio cerimoniale Orongo

Rano Kau è un vulcano, uno dei luoghi principali sull’Isola di Pasqua, che presenta una laguna verde sul fondo del cratere, ricoperta da un canneto, mentre il pendio interno è ricoperto da fiori e piante. Alle pendici del vulcano è situato il villaggio Orongo, centro cerimoniale principale dell’isola; vi si svolgevano le cerimonie per la nomina dell’Uomo Uccello (Tangata Manu) che risiedeva nel villaggio. Orongo affaccia direttamente sull’oceano ed offre una vista spettacolare.

Ahu Vinapu 

In questo sito archeologico si trovano due ahu nei quali i rispettivi Moai sono stati divelti, scalzati dalle fondamenta o tirati giù con delle funi.

Rano Raraku Tour (costa nord orientale)

Rano Raraku

È un vulcano denominato anche la “Fabbrica dei Moai”, in quanto si tratta di una gigantesca cava di tufo da cui venivano scavate e scolpite le statue; più della metà dei Moai presenti sull’isola, infatti, si trovano nei pressi di questo vulcano.

Anche all’interno del cratere di questo vulcano si trova una laguna ricoperta da un canneto; sulle sue pendici interne si trovano almeno una ventina di Moai, mentre una trentina è situata lungo la via che portava alla costa e circa 160 sono stati scolpiti ma non ancora estratti dalla roccia.

Rano Raraku

Rano Raraku

Ahu Tongariki

È il più grande ahu mai costruito, in cui è possibile vedere addirittura 15 Moai; offre una vista mozzafiato, tra le più spettacolari dell’intera isola, stagliandosi su un’insenatura con rocce a picco sul mare

Ahu Te Pito Kura

In questo luogo si trova il più grande Moai mai trasportato dalla ‘fucina’ di Rano Kau ad un ahu; lungo oltre 10 metri, è posto a faccia n giù.

Qui si trova il Moai più grande mai trasportato dalle cave del Rano Kau ad un ahu. La statua, riversa a faccia in giù, è lunga oltre 10 m.

Vicino all’ahu Te Pito Kura si trova una pietra tonda con caratteristiche magnetiche, portata da Hotu Matua per simboleggiare l‘Ombelico del mondo.

Akivi Tour (costa occidentale)

Ana Te Pahu

Si tratta delle grotte laviche che un tempo erano abitate; sono collegate fra loro tramite un sistema di aperture circolari utilizzate come orti.

Ahu Akivi

Situato nell’entroterra, questo ahu presenta sette imponenti Moai restaurati; la peculiarità di questo ahu riguarda la posizione delle statue che, pur guardando un villaggio come tutti i Moai dell’isola, sono le uniche con lo sguardo rivolto verso l’oceano.

Puna Pau

Si tratta di un piccolo cratere vulcanico in cui veniva estratta la pietra con cui venivano scolpiti i copricapi dei Moai.

Isola di Pasqua

Alcune statue dell’Isola di Pasqua

Come raggiungere l’Isola di Pasqua

l’Isola di Pasqua può essere raggiunta durante tutto l’anno esclusivamente dal Cile con la compagnia aerea LAN Airlines. I voli decollano da Santiago del Cile oppure, occasionalmente, da Tahiti; la durata del volo è intorno alle 5 ore.

L’aeroporto di Mataveri è stato ampliato verso la fine degli anni Sessanta.

Raggiungere l’isola via mare è possibile, ma non molto conveniente in quanto l’unico porto è di piccole dimensioni e non permette l’attracco alle navi da crociera; dunque, l’alternativa sarebbe far scendere i passeggeri al largo per poi portarli sull’isola tramite motoscafi; purtroppo, in quella zona, il mare è spesso molto mosso e ciò complicherebbe le operazioni.

Quando andare sull’Isola di Pasqua

I mesi migliori per visitare l’Isola di Pasqua sono febbraio e marzo, mesi in cui la temperatura raggiunge i 28°C. Il caldo non è mai insopportabile, poiché mitigato dal vento pressoché continuo. Luglio e agosto sono i mesi più freddi con una media di 14°C. Il mese con la maggior concentrazione di precipitazioni è maggio.

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