Cardiff è una città che sorge sulla baia di Bristol, capitale del Galles e situata nel Regno Unito, che comprende oltre al Galles anche l’Irlanda del Nord, l’Inghilterra e la Scozia.
Cardiff ha una popolazione di circa 350.000 abitanti (346,100 secondo un censimento del 2011), ed è un importante centro turistico che, sempre nel 2011 ha attratto 18,3 milioni di visitatori. E’ inoltre stata segnalata nello stesso anno come la sesta meta turistica alternativa, per ordine di importanza, proposta dalla National Geographic Traveller List, che si era in quel frangente impegnata a stilare un elenco dei 10 migliori posti da visitare nel mondo, tra quelli meno calcolati dalle rotte turistiche più convenzionali.
Soggiornare a Cardiff
Cardiff è una città famosa dal punto di vista industriale, grazie all’apporto della sua baia che, con la costruzione e l’ampliamento del porto, le ha permesso di ottenere una crescita demografica straordinaria nel corso degli ultimi due secoli. Ma già dagli anni ’70 il turismo ha iniziato a diventare sempre più importante per la città, basti pensare che nel 2010 grazie a questa risorsa la capitale gallese ha potuto accumulare ben 852 milioni di sterline.
Proprio in virtù di questa sua nuova dimensione turistica, Cardiff ha visto in tempi relativamente recenti aumentare considerevolmente il numero di alberghi, hotel, B&B e ristoranti che operano sul suo suolo, e ad oggi non è affatto difficile riuscire a trovare un posto dove potersi sistemare per la notte in questa bella città.
Uno degli alberghi più conosciuti della capitale gallese è il Lincoln House Private Hotel, situato all’interno di un edificio in stile vittoriano che sorge in un quartiere particolarmente rinomato della città, al punto da essere stato definito come “la Chelsea di Cardiff”. Questo hotel si trova vicino al futuristico Millennium Stadium, al Castello di Cardiff ed al Civic Centre, accoglie gratuitamente bambini al di sotto dei 2 anni e la struttura è accessibile ad eventuali animali domestici.
Una seconda soluzione per trascorrere delle belle nottate nella capitale del Galles è rappresentata dal Riverhouse Backpackers, un ostello posto sulle rive del Taff, convenientissimo dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo. Il Riverhouse Backpackers non è infatti solo una soluzione relativamente economica, ma è anche una struttura allestita in maniera eccezionalmente efficace, situata a soli 5 minuti a piedi dalla stazione centrale della città ed a mezz’ora di camminata dalla baia.
Un’altra struttura differente dalle solite soluzioni alberghiere la si può trovare nel Cathedral 73, caratterizzato da un concept rivoluzionario e vincente: si tratta di un vero e proprio complesso di edifici, anch’esso in stile vittoriano, che comprende camere con bagno privato, negozi di alimentari ed apposite strutture interamente dedicate all’interazione fra i clienti. Più o meno come avviene in un villaggio turistico.
In ultima, se si preferisce pernottare in un luogo più “intimo” è sempre in auge la soluzione che prevede l’affitto di appartamenti per le vacanze: comodi, economici e pratici. Con il non trascurabile vantaggio di non dover essere vincolati ad orari di sorta, e potersi gestire tranquillamente il soggiorno come se si fosse a casa propria.
Cosa vedere a Cardiff
Cardiff sta venendo rivalutata come meta turistica solo di recente, ma la sua storia risale a tempi molto antichi, ed è sempre stata travagliata da continui conflitti intestini. Proprio per questo la città presenta un gran numero di castelli e fortificazioni ancora in piedi, e sebbene sia assurta al ruolo di capitale del Paese solo nel 1955, essa non manca di fornire un buon numero di attrazioni e luoghi di grande interesse storico, culturale e paesaggistico ai propri avventori. Andiamo a vedere quali sono i più importanti.
Baia di Cardiff
La Baia di Cardiff è uno dei due poli turistici maggiori della capitale gallese, e se la gioca direttamente con il centro cittadino sotto questo aspetto. Nel corso degli ultimi due secoli il porto di Cardiff è stato indispensabile per permettere alla città di crescere ed assumere un ruolo predominante per l’economia della nazione, passando dai 1870 abitanti del 1801 ai più di 200,000 del 1921. Ciò è stato possibile grazie allo sfruttamento delle risorse minerarie, carbone in primis, con la creazione di fiorenti rotte commerciali che transitavano proprio dal porto di Cardiff.
L’altra faccia della medaglia è stato invece uno sfruttamento indiscriminato del territorio e delle sue risorse, al punto tale che la baia, attorno al 1970, si presentava come la peggior cartolina dell’industrializzazione che si possa immaginare: lurida, inquinata, martoriata da voragini nere ed insudiciata da detriti e cumuli di carbone in ogni dove. Abbandonando ogni velleità perifrastica per un attimo: una schifezza imbarazzante.
Con l’avvio di vari progetti dedicati al potenziamento delle infrastrutture turistiche, anche la Baia di Cardiff ed i suoi territori circostanti sono stati completamente riqualificati, e sono state erette nuove costruzioni mirate a potenziare l’offerta turistica e valorizzare il patrimonio artistico, paesaggistico e culturale della città: il St. David’s Hotel & Spa, un hotel a 5 stelle appartenente alla Principal Hayley Group dal 2007, il Pierhead Building con il suo “Baby Big Ben”, risalente agli ultimi anni del XIX secolo e sede del Welsh history museum, il Senedd, che presenta un futuristico design in vetr ed è sede dell’Assemblea Nazionale per il Galles, il Wales Millennium Centre, un centro artistico di 20.000 metri quadrati sede della Welsh National Opera, il caratteristico Norwegian Church Arts Centre, allestito all’interno di un’antica chiesa norvegese, il Craft in the Bay, sede della Makers Guild in Wales, il Techniquest, un centro scientifico che offre un teatro dedicato alla scienza ed un planetario, il Roald Dahl Plass, una piazza che ospita numerosi festival e manifestazioni, il Mermaid Quay, un mini-quartiere dedicato allo shopping ed il Cardiff Bay Visitor Centre.
Castello Rosso
Il Castello Rosso, meglio conosciuto come Castell Coch in lingua gallese, è un edificio costruito sul finire del XIX secolo dall’innovativo duo formato dal terzo marchese di Bute e dal suo architetto di fiducia, William Borges.
Edificato su un preesistente castello in pietra del XIII secolo (a sua volta costruito su di un motte-and-baily-castle risalente all’XI secolo), Castell Coch venne progettato secondo un concept straordinariamente rivoluzionario: l’intenzione dei due era quella di unire lo stile gotico-vittoriano tanto caro ad entrambi ad elementi assolutamente innovativi, tipici invece delle fiabe e dei racconti fantastici. Questo castello, che deve il suo nome alla colorazione delle mura (e più in generale, il rosso è un colore ricorrente in tutte le sezioni del complesso) è infatti straordinariamente originale sotto ogni punto di vista, e la sua costruzione iniziò nel 1875, venendo poi completata nel 1981.
Degli interni si possono citare il salone della mensa, il salotto, il magnifico caminetto di Thomas Nicholls con le Tre Moire, la stanza del verricello e le camere da letto di Lord e Lady Bute. Il risultato dell’opera fu straordinario, ed ancora oggi possiamo ammirare gli sforzi del marchese e di William Burges, che riuscirono a prendere quelle che erano poco più che le anonime rovine di un vecchio castello in pietra, per farne un capolavoro che sembra, ora come allora, improvvisamente ed inspiegabilmente saltato fuori direttamente da un’illustrazione del Ciclo arturiano.
St. Fagans: Museo Nazionale di Storia
Il Museo Nazionale di Storia di St. Fagans è un museo inaugurato nel 1948 ed ispirato dallo Skansen di Stoccolma, che offre una panoramica di oltre 40 strutture, fra edifici traslati e ricostruzioni, rappresentanti le architetture più tipiche della storia del Galles. Inizialmente era stato pensato come un museo dedicato specificamente alla vita ed alle tradizioni rurali gallesi (tant’è che i suoi nomi precedenti furono dapprima Welsh Folk Museum, quello originario, quindi Museum of Welsh life, e solo in ultima si passò ad un più generalizzato “Museo Nazionale di Storia”), ma con il passare del tempo iniziò ad esporre anche edifici che evadevano questa realtà, rendendo di fatto l’idea originale non più coerente con il suo attuale allestimento.
Castello di Cardiff
Il Castello di Cardiff è l’edificio storico più importante della città, e sorge sul sito di una vecchia fortezza romana, risalente all’epoca dell’invasione della Britannia. Venne edificato dai Normanni attorno al XI secolo, per volere di William il Conquistatore o di Robert Fitzhamon, in pieno stile motte-and-bay-castle. Questo castello passò innumerevoli volte da un proprietario all’altro, vi morì in stato di prigionia Robert Curthose (conosciuto anche come Roberto II di Normandia) e agli inizi del XIV secolo finì in mano a Hugh Despenser, controverso favorito di re Edoardo II d’Inghilterra, il quale fece uccidere in quello stesso periodo il ribelle Llywelyn Bren senza processo, e senza nemmeno domandare il benestare del sovrano a procedere. Ciò scatenò le ire dei marchesi, ed alimentò ulteriori conflitti interni che culminarono con l’uccisione del tirannico Hugh nel Novembre del 1326.
Il castello, in seguito ai vari tumulti, divenne proprietà di Richard de Beauchamp prima e del principe Enrico VIII poi, venendo di volta in volta arricchito con nuovi edifici e lavori di ristrutturazione, restaurazione ed abbellimento. Nel XVII secolo assunse una grandissima importanza nell’ambito del conflitto tra la fazione leale al re e quella che serviva invece il Parlamento, finendo nel XVIII nella lista dei possedimenti del marchese di Bute. Proprio al terzo marchese di Bute si deve l’aspetto odierno dell’edificio: egli lo fece infatti ristrutturare dal visionario architetto William Borges, che lo rese uno degli esempi di residenza gotico-vittoriana più spettacolari mai realizzati.
Mangiare a Cardiff
Cardiff presenta una tradizione culinaria irrimediabilmente intrecciata con quella inglese, scozzese ed irlandese, e nel suo territorio sono presenti molti allevamenti di pecore innanzitutto, così come anche di manzi e bovini da latte. Anche l’agnello è considerata una pietanza molto apprezzata dai gallesi.
Nelle zone costiere del Paese viene inoltre consumata una grande quantità di pesce e Cardiff, affacciata sulla grande baia di Bristol, non fa eccezione. Parlando di piatti tipici locali, è vero che la Gran Bretagna in generale non è esattamente conosciuta per essere una delle regioni in cui si mangia meglio, e che il luogo comune veda la gente di quelle zone poco capaci ai fornelli; ma ciò non significa che in Galles non esistano piatti tradizionali degni d’essere menzionati.
A livello di antipasti è molto consumato il Cheddar, un formaggio tipico dell’omonimo villaggio inglese che viene sovente scaldato sul pan carrè per andare a comporre i famosi rarebit del Galles. Particolarmente gustoso è inoltre il Tatws Pum Munud, da assaggiare assolutamente in caso di una visita a Cardiff: trattasi di uno stufato a base di pancetta affumicata (alternativamente manzo), brodo, patate, cipolle, carote e piselli, accompagnato da pane e burro. Per non parlare del Tatws Popty, le patate al forno con carne e verdura, o del cosiddetto Faggot, preparato con carne e frattaglie di maiale.
Per quel che concerne invece la tradizione della cucina marinara, a Cardiff sono molto popolari il cardio, un mullusco presente anche tra le sabbie dei fondali italiani ed alcune specie di Lophius, la famiglia di pesci alla quale appartiene la deliziosa Lophius piscatorius, volgarmente detta anche “coda di rospo” o “rana pescatrice”.
Tra i locali nei quali poter assaggiare le specialità tipiche di queste zone (e molto altro ancora) si possono citare il De Courceys Manor, indicato in special modo per feste ed occasioni speciali, il Park House, che propone l’accompagnamento di uno specifico vino americano ad ogni pietanza ed il The Goat Major, un pub tradizionale che deve il suo nome ad una capra che fu mascotte dell’esercito gallese.
Cosa fare a Cardiff di sera
La capitale del Galles ha assunto un ruolo importante come meta turistica solo in tempi recenti, e le infrastrutture dedicate a quest’industria sono per la maggior parte nuove, sebbene la città in sé ospiti da secoli monumenti e luoghi di interesse di straordinaria bellezza: dalle sue verdi distese ai suoi numerosi castelli, agli edifici storici. Ma il turismo di massa è un fenomeno che ha iniziato a diffondersi solamente a partire dagli ultimi anni del secolo scorso.
Le nottate di Cardiff sono famose principalmente per la birra che scorre a fiumi lungo le sue strade, e per i pub dei quali la città è letteralmente gremita. Particolarmente consumate come bevande sono le birre Ale, diffuse in special modo proprio all’interno dei confini del Regno unito (mentre sul mercato internazionale è dominato in maniera preponderante dalle Lager), ed uno dei posti migliori dove potersi gustare le tipiche birre ad alta fermentazione è l’Urban Trap House. L’Urban è un pub tradizionale specializzato proprio in birre artigianali, vero e proprio cavallo di battaglia del locale.
Se invece si è alla ricerca di un posto che offra un intrattenimento più coinvolgente dal punto di vista ambientale, magari con musica dal vivo, due fra le opzioni migliori sono il Brewhouse ed il Live Lounge, all’interno dei quali si potrà assistere a veri e propri concerti dal vivo organizzati con cadenza quasi quotidiana.
Un’altra opzione da non sottovalutare è inoltre la catena J D Wetherspoon, anch’essa focalizzata sulla valorizzazione delle birre Ale e presente a Cardiff con diversi locali; questi erano in origine edifici destinati ad altri scopi, che vennero acquistati dal franchise a partire da 1979 e riconvertiti in pub appositamente per offrire ai propri avventori fulgidi esempi di pub britannici su larga scala. Ad oggi la J D Wetherspoon può contare su più di 920 locali, e risulta il maggior acquirente di birre artigianali di tutto il Regno Unito.