I Giardini Margherita sono il principale parco pubblico della città di Bologna, e furono inaugurati il 6 Luglio 1879.
La loro storia risale al 1868, quando il Comune di Bologna approvò l’acquisto di un terreno appartenente al conte Angelo Tattini, genero di una figlia di Gioacchino Murat, per la somma di 150.000 lire.
Tale terreno si trovava lungo le vestigia di mura, tra Porta Castiglione e Porta Santo Stefano. Sempre in quel luogo sorgeva, sin dai primi anni del XIV secolo, uno dei primi conventi di clarisse della città, oltre che una piccola chiesa dedicata a Santa Chiara, la quale venne poi distrutta verso la fine dell’Ottocento.
Il Comune procedette all’acquisto nel 1874, affidando al conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy il progetto di costruzione dei giardini. Il conte di Sambuy aveva già operato al parco del Valentino di Torino, ed oltre a presentare il progetto richiesto si candidò anche alla sovrintendenza dei lavori.
Chiese tuttavia che fosse presentato un ulteriore progetto alternativo, in modo tale da avere maggiori possibilità di scelta. Il Comune volle comunque operare in regime di risparmio economico, avendo preventivato per i lavori un tetto massimo di 163.000 lire.
Sambuy, che per via di quell’incarico ricevette persino la cittadinanza onoraria della città, iniziò la supervisione dei lavori che vennero affidati all’ingegner Tubertini, ed una delibera del 1879 fece sì che il parco (a quel punto ultimato) venisse intitolato al nome di Sua Maestà la Regina Margherita, che si era recata in visita al capoluogo emiliano solo un anno prima.
I lavori durarono in tutto cinque anni, ed il 6 Luglio dell’anno 1879 i giardini vennero finalmente aperti al pubblico. Da allora furono teatro di un numero considerevole di eventi e manifestazioni mondane, e durante gli scavi per la costruzione del parco venne persino alla luce una vasta necropoli etrusca, i cui reperti sono oggi conservati al Museo Civico Archeologico di Bologna. Due delle tombe rinvenute nella necropoli furono successivamente ricostruite all’interno del parco stesso.
Dal 1944, posto ad uno degli ingressi principali dei Giardini Margherita, si trova (oltre ad una delle cancellate che in passato venivano utilizzare per la chiusura delle porte della città) il monumento equestre a Vittorio Emanuele II, un’opera realizzata dallo scultore Giulio Monteverde, divenuta con il tempo uno dei punti di riferimento più conosciuti di tutto il parco.
I Giardini Margherita sono stati progettati secondo uno stile che ricorda molto il classico giardino all’inglese, caratterizzato da un forte impatto visivo grazie ai contrasti (più o meno armonizzati) tra specie caducifoglie ed autoctone.
Nella piazzetta principale dei Giardini Margherita è presente una palazzina utilizzata tradizionalmente dai ragazzi come biblioteca, che fu per molti anni il punto d’arrivo del Giro d’Emilia. Qui nel corso degli anni ’60 un gruppo di astrofili vi costruì un osservatorio astronomico, tuttora funzionante.
Se avete ancora del tempo a vostra disposizione visitate le altre attrazioni di Bologna, fra cui la Pinacoteca Nazionale, la Fontana del Nettuno ed il Santuario di San Luca.
Come arrivare
I Giardini Margherita possono essere raggiunti sia mediante gli autobus con le linee dell’ATC n. 32, 33, 38, 39, 17, 13, 90, 96 e 30, sia a piedi o in bicicletta arrivando nel centro storico della città. Le uscite della tangenziale più vicine solo le numero 11/11 bis-12, direzione centro.
Orari
Il parco è aperto al pubblico dall’inizio di Aprile fino a Settembre dalle ore 6:00 alle ore 00:00, e da Ottobre a Marzo dalle ore 7:00 alle ore 18:00.