Capo Horn

Il promontorio di Capo Horn, nelle acque territoriali cilene, viene comunemente considerato come il punto più a sud dell'America Meridionale. In questa località sono presenti condizioni climatiche avverse; doppiare in barca a vela Capo Horn è come scalare l'Everest!

Capo Horn

Capo Horn (Cabo de Hornos in spagnolo) è un promontorio alto poco più di 400 metri situato sull’omonima isola nella parte sud dell’arcipelago della Terra del Fuoco, nelle acque territoriali cilene.

Convenzionalmente viene indicato come il punto più meridionale del Sud America; come per Capo Nord, però, considerato invece il punto più a nord dell’Europa, la considerazione non è propriamente corretta, in quanto il punto più meridionale dell’America del Sud continentale è rappresentato da Capo Froward.

La scoperta di Capo Horn avvenne nel 1615, ad opera di due navigatori olandesi, Willem Schouten e Jacob Le Maire, mentre erano alla ricerca di una rotta alternativa a quella dello Stretto di Magellano, la quale necessitava del pagamento di un pedaggio alla Spagna; il nome di questa località, invece, si deve alla città di Hoorn.

Il guardiano del faro di Capo Horn è anche il rappresentante della Marina del paese e vive lì con la sua famiglia.

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Rappresentazione delle onde anomale a Capo Horn

Nel giugno del 2005, Capo Horn è stata dichiarata riserva mondiale della Biosfera dall’UNESCO; rappresenta l’ultimo promontorio prima del continente antartico ed il luogo in cui avviene l’unione virtuale tra gli oceani Atlantico e Pacifico. Il terreno è privo di alberi, comunque le frequenti precipitazioni garantiscono la presenza di una discreta vegetazione.

La piattaforma continentale americana è situata a circa 140 km a sud da Capo Horn, dove il fondale dello Stretto di Drake passa, nel giro di poche miglia, da una profondità di circa 4 km ad una di un centinaio di metri; ciò, unito alla forza dei venti circumpolari, genera quelle che comunemente vengono definite onde anomale (raggiungono anche un’altezza di una ventina di metri!). Per questo motivo, Capo Horn è anche considerato un ‘cimitero di navi e barche a vela’.

In estate (gennaio) la temperatura è di circa 12°C, mentre in inverno (luglio) scende sotto lo zero (circa -5°C); quella dell’acqua, invece, è perennemente vicina allo zero (circa 2°C). A causa di queste avverse condizioni climatiche, “doppiare” (attraversare) Capo Horn in barca a vela equivarrebbe a scalare il Monte Everest!

Chi lo desidera può acquistare il certificato personale che attesta il passaggio a Capo Horn, con il timbro dell’Armata Cilena.

La traversata che permette di raggiungere Capo Horn dura complessivamente quattro giorni ed è organizzata dalla compagnia Cruceros Australis con la nave Stella Australis; nella traversata rientrano anche le visite ai ghiacciai di Darwin ed alla fauna della Terra del Fuoco; la partenza viene effettuata dal Cile (Punta Arena) o dall’Argentina (Ushuaia).

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Albatro – Capo Horn

Cosa vedere

Capo Horn non presenta attrazioni particolari, bensì è la natura a rappresentare il vero punto di interesse. L’unico monumento che è possibile ammirare è una scultura che sorge su una collinetta di fronte al faro e rappresenta un gigantesco rombo di metallo con dentro scolpita la silhouette di un albatro, grosso esemplare di uccello di mare.

La scultura, inaugurata nel 1992, è stata costruita per iniziativa della Cape Horn Captain’s International Brotherhood, con sede in Francia. Accanto alla scultura si trova una lapide che, con i versi della poetessa e narratrice Sara Vial, recita: “Io, l’albatro che vi attende / alla fine del mondo… / Io sono le anime dimenticate dei marinai morti / che hanno attraversato Capo Horn / provenienti da tutti i mari del mondo”.

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Parco Nazionale di Capo Horn

Il parco (Parque nacional Cabo de Hornos in spagnolo) fu istituito nel 1945 ed è situato nella parte cilena della Terra del Fuoco, in un gruppo insulare senza impatto umano; è gestito dalla Corporación Nacional Forestal (CONAF) e la sua superficie si estende per circa 630 km², tra gli arcipelaghi delle Isole Wollaston e delle Isole Hermite.

Nel passato era l’insediamento della popolazione indigena Yamana, i cui resti (diversi giacimenti archeologici) sono visibili ancora oggi. Nel Parco Nazionale di Capo Horn è possibile osservare il “Treno della fine del mondo”, ovvero la vecchia ferrovia che veniva utilizzata per trasportare i prigionieri che dovevano lavorare nelle diverse zone del parco.

Sono presenti, inoltre, due laghi: il Lago Fagnano, chiamato anche “Il riposo dell’orizzonte”, diviso geograficamente tra il Cile e l’Argentina, ed il Lago Escondido, circondato da folti boschi, caratteristico per il cambiamento della tonalità di colore dell’acqua dovuto all’orario in cui la si osserva e alla luce del sole che l’acqua riceve.

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Lago Fagnano – Capo Horn

Per quanto riguarda la flora, il Parco Nazionale è identificato come una delle ecoregioni più incontaminate al mondo: caratteristici di questa zona sono boschi di latifoglie sempreverdi, formazioni di muschi e licheni, tundra e praterie di alghe brune.

Relativamente alla fauna, invece, nel parco predominano le specie di uccelli, l’albatro in particolare (come testimonia la suddetta scultura) che può essere considerato un simbolo di Capo Horn; inoltre, è possibile trovare il pinguino di Magellano e specie in pericolo (lontra) o in via d’estinzione (condor, cigni), oltre a mammiferi marini (delfini, orche, balene) e roditori.

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Lago Escondilo – Capo Horn

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