L’alba di questa mattina di quasi estate preannuncia temperature piuttosto alte. Abbandoniamo in fretta la città lacustre in direzione est, precisamente Valeggio sul Mincio, dove pernotteremo. Valeggio, insieme alla frazione Borghetto, è un comune di origine longobarda attraversato dal fiume Mincio.
È piacevole abbandonarsi al lento passeggiare, senza fretta e senza consultare l’orologio. Questa prima tappa nel nostro weekend mordi e fuggi è tutta per loro.In leggera ma constante salita, guadagniamo la sommità di una collina dove ad attenderci c’è il Castello Scaligero, realizzato a partire dal X secolo, che domina tutta la valle del Mincio. Il vento terso e leggero ci ripaga della fatica dandoci un po' di refrigerio. Nonostante il periodo post-Covid i passeggiatori come noi non mancano e questo basta già a dare la carica. Segno che c’è voglia di tornate a muoversi.
Degno di nota a Valeggio è naturalmente il parco giardino Sigurtà che noi non abbiamo visitato in questa occasione ma che merita di essere ricordato. Le fioriture sono costanti, dalla primavera all’autunno, c’è un labirinto di siepi nel quale perdersi e pure un trenino che accompagna nel giro nel parco se non si ha troppa voglia di camminare. Noi invece ci dirigiamo verso la citata frazione di Borghetto sul Mincio e qui smettiamo definitivamente di considerarci nel XXI secolo. Tra mulini ad acqua con ruote in metallo e muri in pietra (alcuni sono perfettamente funzionanti!), giardini fioriti, fortificazioni, casette in pietra e il ponte Visconteo, sembra di aver fatto fare ripetuti giri indietro all’orologio del tempo.
Incontriamo un furgoncino che vende gelato artigianale e con un po' di confusione storica prendiamo un cono e ci lasciamo cadere su una panchina in riva al fiume. Il vociare dei turisti non scompone l’andatura regolare di un gruppo di paperette. In un’oretta o poco più si riesce a percorrere ogni viuzza e ammirare ogni angolo del fiume, ritorniamo dunque sul ponte Visconteo per altri scatti al borgo dall’alto. Scopriamo che gli abitanti della zona lo chiamano il Pontelungo e che è anche una diga di 650 metri. Nel 1939, anno di costruzione, l’intento era quello di far deviare il Mincio dal suo letto. Le soprese non sono finite perché tornate a Valeggio decidiamo di cenare al parco Ichenhausen, dove la chef Chiara prepara cibo gourmet direttamente dal suo camioncino blu. Non ci facciamo mancare il tortellino pop rock, i cannoli salati con crema al parmigiano, le panelle di ceci e la parmigiana spettinata. Da provare!
La seconda e ultima giornata di un fine settimana breve ma intenso è dedicata a Verona, la città di Romeo e Giulietta. Dista una trentina di chilometri da Valeggio e durante il tragitto ci accompagna un bel sole caldo e il terrore di non trovare parcheggio perché, lo ignoravamo, quella mattina a Verona ci sarebbe stata una tappa delle Mille Miglia. Fortunatamente il timore si rivela infondato e, lasciata la macchina, arriviamo ad attraversare il Ponte Pietra con direzione centro storico in non più di dieci minuti di cammino. Il ponte è il monumento romano più antico della città. In marmo bianco e mattoni rossi ha subito molteplici ristrutturazioni nei suoi oltre duemila anni di storia.
Mettere i piedi nel centro storico di Verona ha un che di magico. Sarà per i palazzi storici che si affacciano su strade e stradine brulicanti di turisti, saranno le piazze che brillano al sole come gioielli incastonati nella pietra, sarà la meravigliosa Arena o la presenza del balcone più famoso del mondo al quale migliaia di innamorati affidano la promessa del loro amore. Impossibile restare indifferenti.
Piazza delle Erbe è il cuore della città. Bella, ariosa e vivace fa camminare con il naso all’insù per ammirare gli affreschi di epoca romana che adornano le facciate. Su tutto svetta la Torre dei Lamberti con i suoi 83 metri di altezza e 238 gradini che permettono la salita per ammirare la città dall’alto. Naturalmente c’è anche un più agevole ascensore…Ancora negli occhi questa meraviglia e già ne arriva un’altra.
Piazza dei Signori è il salotto cittadino e considerata fra le più belle. I palazzi che la adornano tolgono il fiato: il palazzo del Consiglio con la Loggia rinascimentale, quello della Regione, il palazzo del Governo oggi sede della provincia… Ci concediamo un panino al volo e poi di nuovo in strada perché la sola reale certezza a questo punto è di essere in un luogo nel quale un giorno di visita non può proprio bastare. Piazza Bra ci viene incontro come si fa quando aspetti qualcuno. Ci prende letteralmente per mano riempiendoci gli occhi di palazzi color rosso mattone e giallo ocra. Poco importa se un numero infinito di macchine storiche la riempiono precludendo un poco la vista della maestosa Arena, piazza Bra riesce comunque nel suo intento di rapirci il cuore.
L’Arena, icona della città, è uno degli anfiteatri meglio conservati. La tipica colorazione della pietra della Valpolicella con la quale è stata realizzata brilla sotto il sole nelle sue sfumature di rosso e rosa.
Tornando mestamente alla macchina, non può mancare una leggere deviazione alla casa di Giulietta. Un cancello in ferro battuto, un piccolo cortile con la sua statua e il balcone dal quale sognava l’amore. Compiere a ritroso il tragitto sul Ponte Pietra segna il termine di questa giornata volata via in un soffio ma che lascia la consapevolezza di quanto sia ricco di meraviglie il nostro Bel Paese.
È incredibile quanto la meraviglia, in Italia, sia dietro l’angolo. Semmai si poteva essere preparati alla bellezza disarmante di Verona il cui centro storico è dichiarato patrimonio dell’Umanità dall'Unesco, altrettanto stupore ha destato Borghetto sul Mincio, piccolo scrigno medioevale perfettamente conservato. Non posso non citare, poi, la sorpresa di uno street food veramente originale.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, non mi ha fatto impazzire la salita alla Torre dei Lamberti. In cima si ha l’impressione di essere un po' chiusi e non riuscire ad ammirare pienamente il panorama sottostante. Meglio, a mio parere, uscire da centro storico e salire a Castel San Pietro. Panorama garantito.
È decisamente consigliabile avere almeno un paio giorni per godere pienamente delle bellezze offerte da Verona. Lasciarsi stupire senza fretta dalla sua storia, dalle piazze, dai ponti che tagliano l’Adige. Se di giorni se ne hanno anche tre, non può mancare la salita a Castel San Pietro da cui godere di un panorama mozzafiato. Se fatto al tramonto è impagabile!