Etna

L'Etna è il vulcano più alto di tutta Europa e differisce dagli altri due famosi vulcani di Stromboli e Vesuvio. Con le sue mitiche leggende greche e romane, continua a regalare laviche emozioni

Etna

Catania è una bellissima città, seconda a Palermo per popolazione, ed è figlia di una storia antichissima, infatti venne fondata dai Calcidesi nel 729 a.C. La particolarità di Catania risiede nella sua singolare posizione ai piedi del vulcano più alto d’ Europa, l’Etna, il secondo tra i vulcani più attivi nel mondo.

L’Etna, con la sua maestosità, riesce ad egemonizzare l’intera provincia di Catania; esso infatti raggiunge i 3.340 metri d’altitudine e vanta un perimetro di 135 km. Trattandosi però di un vulcano a scudo, la sua altezza non mantiene costanza bensì è soggetta a variazioni dipese proprio dalle sue eruzioni, le quali ne possono ovviamente determinare sia l’abbassamento che l’innalzamento.

La storia di questo vulcano rinvia a tempi antichissimi tant’è che i suoi primi spettacoli lavici risalgono addirittura al Pleistocene, ergo 570.000-600.000 anni fa. A causa delle sue numerose eruzioni, nel corso degli anni l’Etna ha indubbiamente comportato dei notevoli cambiamenti all’ambiente ed al paesaggio circostante mettendo in uno stato di allarme le piccole comunità risiedenti intorno ad esso.

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La grandiosità innevata dell’Etna

Attività dell’Etna

L’Etna, qualificato come Patrimonio dell’Umanità, è un vulcano che si differenzia dallo Stromboli e dal Vesuvio nella misura in cui quest’ultimo vulcano è scisso tra periodi di quiescenza e periodi di attività parossistica, mentre lo Stromboli è caratterizzato da una sempiterna attività. L’Etna, invece, è sempre accompagnato nella sua meraviglia naturale da nuvole di fumo, come se la sua grande bocca “sbuffasse”. Le eruzioni di questo sorprendente vulcano attirano sempre numerosi turisti e nonostante si tratti di eruzioni laviche copiose in grado di provocare una distruzione totale delle cose, non vengono evidenziati o portati in rilievo pericoli per l’uomo. Solo nel 1979 ci fu un’esplosione ex tempore che causò diversi morti, ma si tratta di un fenomeno isolato.

L’Etna e le sue leggende

Ciò che maggiormente contraddistingue l’Etna, e che lo fa differire dagli altri vulcani, risiede nella costanza delle sue eruzioni; proprio a causa di quest’ultime e della loro regolare manifestazione, l’Etna fu protagonista di numerose leggende sia greche che romane, tra Giganti e Dei. In prima linea svetta Eolo, il dio dei venti, e la leggenda narra che Eolo avesse incarcerato i venti sotto le caverne del vulcano; per quanto concerne invece le sue continue eruzioni, il poeta tragico Eschilo racconta che siano causate dalla rabbia del gigante Tifone il quale venne esiliato nell’Etna. La leggenda prosegue con il gigante Encelado, il quale insorse contro gli Dei ma la dea Atena lo sconfisse inumandolo con la bocca posizionata proprio sotto il vulcano; e ad ogni suo urlo l’Etna getta lava. Prende spazio e posto nella leggenda anche Re Artù, il quale, stando a quanto si narra, albergherebbe in uno dei castelli sul vulcano.

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Il grido lavico dell’Etna

Morfologia e caratteristiche

L’Etna è un vulcano indubbiamente singolare e, nonostante quanto venga detto sulla sua forma, esso non è il classico cono bensì un sistema fortemente complesso originato da molteplici e ripetuti crolli di edifici vulcanici. I fianchi dell’Etna sono magistralmente costellati da coni i quali sono partoriti dalle eruzioni laviche laterali le quali costituiscono, per i piccoli paesini addossati lungo le sue pendici, un serio pericolo. La forma dell’Etna non è statica bensì in mutamento; essa infatti cambia a seconda del luogo in cui ci si trova. A seconda di dove lo si osserva infatti, l’Etna può apparire più simmetrico o più asimmetrico.

La superficie dell’Etna è particolare, il risultato di una commistione di ambienti: boschi fitti e sostanziosi, che tutt’oggi custodiscono delle specie botaniche radicate, si intervallano con aree desertiche vestite di roccia magmatica che in alcuni periodi vengono interamente decorate di bianco; il risultato è un candido spettacolo. Sopra i 1000 metri, nella stagione invernale, il manto etereo dal bianco lucido che lo veste può perdurare fino ai primi giorni estivi.

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Il suggestivo capo niveo dell’Etna

Fauna e flora

L’Etna, nella sua spettacolarità, nelle sue singolari ed uniche caratteristiche sia morfologiche che storiche, ospita ed accoglie diverse specie animali nonostante le frequenti eruzioni abbiano messo la fauna etnea in pericolo. Nella parte boschiva del vulcano si possono incontrare mammiferi quali il gatto selvatico, la volpe, la lepre, il coniglio selvatico, la donnola, il furetto e la martora; non solo mammiferi si aggirano tra i boschi dell’Etna, ma anche roditori quali il ghiro, il moscardino, l’istrice ed il quercino. Si tratta di animali non di grande mole bensì di taglia contenuta.

Per quel che riguarda la flora, in cima all’Etna chiaramente non può nascere nulla a causa dell’attività regolare del vulcano stesso ma, sotto i 2.400 metri invece, si possono ammirare diverse specie floreali quali il tanaceto, il cerastio, la camomilla dell’Etna e, scendendo ulteriormente, a 2.000 metri è possibile incontrare la famosa ginestra dell’Etna di giallo vestita.

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Lo sguardo ‘lavico’ della volpe etnea

Sentieri

Di seguito vengono elencati i vari sentieri che possono essere seguiti per scoprire le meraviglie dell’Etna.

701 Pista alto montana dell’Etna

Tale pista permette a chi decide di percorrerla di vivere momenti unici in un’atmosfera splendida e paesaggi da sogno.

Lunghezza: 42 km circa
Punto di partenza: Cancello Demanio Forestale Regionale Feliciusa Milia
Punto di arrivo: Caserma Pitarrone, zona Pineta Linguaglossa.

Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini

Tale percorso è il più frequentato e presenta campi lavici molto interessanti.

Lunghezza: 4 km circa
Punto di partenza e di arrivo: Pianoro Monte Vetore, Etna sud.

Sentiero Natura Monti Santorious

Tale percorso è in assoluto il più visitato e suggestivo. Tale sentiero offre ben 6 punti di osservazione.

Lunghezza: 4 km circa
Punto di partenza e di arrivo: sbarra forestale presso rifugio Citelli, Etna nord

736 piano dei Grilli

Tale sentiero è sito nel versante occidentale del vulcano ed è caratterizzato dalle colate più antiche ammantate da boschi.

Lunghezza: 15 km circa, andata e ritorno
Punto di partenza e arrivo: Casermetta, Piano dei Grilli, Etna nord-est

717 Case Pirao-Monte Spagnolo

Lungo tale sentiero si possono ammirare gli “hornitos” della colata avvenuta nel 1981.

Lunghezza: 10 km circa, andata e ritorno
Punto di partenza e di arrivo: case Pirao, Etna nord

724 Pietracannone-Cubania

Tale sentiero comincia dalle case di Pietracannone; lungo il tragitto si potrà notare una delle più belle “neviere”, una fossa a forma rettangolare dove la neve veniva conservata e pressata.

Lunghezza: 4 km circa, anadata e ritorno
Punto di partenza e di arrivo: Case di Pietracannone, rifugio Paternò Castello

Schiena dell’asino

Tale sentiero presenta, a seconda dei punti cardinali, diversi paesaggi. Salendo di quota si possono notare pulvini spinosi, puntando lo sguardo a sud-est coni avventizi e colate laviche.

Lunghezza: 5 km circa, andata e ritorno
Punto di partenza e di arrivo: incrocio tra la Zafferana-Rifugio Sapienza (S.P. 92) e la provinciale che sale da Pedara-Tardaria (S.P. 401) a quota 1850 metri s.l.m. a partire dalla sbarra dell’Azienda Forestale Case Pirao, Etna nord.

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