Respirare, mangiare, bere, dormire, riprodursi. Questi sono grossomodo i cinque bisogni fondamentali dell’essere umano, che inglobano la condicio sine qua non sarebbe possibile il prosieguo della vita umana, sulla Terra o altrove. In quest’ottica, se si ha in programma un viaggio a Mosca, una delle primissime cose a cui pensare è come continuare a soddisfare i propri bisogni primari.
Ma visto che il primo e l’ultimo sono l’uno scontato (l’aria è ancora gratis, per ora) e l’altro, visto il contesto, assolutamente opzionale (difficilmente la razza umana si troverà estinta se eviterete di riprodurvi per un paio di settimane), rimangono soltanto tre esigenze a cui far fronte; dacché verranno dedicati al dove dormire dei capitoli a parte, oggi ci occuperemo invece di cosa bere e mangiare una volta giunti nella capitale della Federazione Russa.
Quando si parla di cibi russi, non avendo quel genere di pietanze mai attecchito granché nella tradizione gastronomica italica, spesso molte persone faticano ad elencarne cinque. O anche solo a dire cosa si possa mangiare pressapoco laggiù. Perché-volendoci divertire in leggerezza per un attimo-nell’immaginario collettivo in Inghilterra “si mangia male”, in Francia “credono di essere i migliori, ma il cibo puzza e fa un po’ schifo”, in Italia ovviamente c’è la classica “dieta mediterranea”, gli USA sono i sovrani del fast-food, in Giappone va forte il pesce crudo, in Africa carni e spezie a non finire…in Svezia c’è l’Ikea, che va bene un po’ per tutto.
E nella gelida Russia? Alzi la mano chi non ha immediatamente pensato “vodka!”. Talvolta l’immediatezza di alcune associazioni mentali risulta davvero esilarante.
In realtà c’è da dire che la cucina russa, benché sia effettivamente poco sponsorizzata nel Belpaese, è incredibilmente variegata nelle sue sfumature. Non che si possa mangiare di tutto sia chiaro, la scelta dei piatti tradizionali in sé non è particolarmente ampia, ma sono le modalità di preparazione e le relative varianti ad essere numerosissime. Non bisogna dimenticare infatti che la cucina russa ha subito le influenze di molteplici tradizioni culinarie, basti pensare all’intricato mosaico di etnie che componevano prima l’Impero Russo, e poi l’Unione Sovietica; ognuna con la sua storia ai fornelli.
Innanzitutto c’è da dire che, se vi ritenete prevalentemente carnivori, arrivando a Mosca non sarete esattamente approdati nella terra dei vostri sogni. Grazie (o per colpa di, a seconda dei punti di vista) alla Chiesa Ortodossa, infatti, il consumo di carne in Russia è stato per larghi tratti rigidamente controllato. Questo per via del fatto che suddetta chiesa imponeva lunghi periodi di digiuno selettivo, durante i quali il consumo di carne era proibito.
Chiaro, ora siamo nel XXI secolo e quel genere di restrizioni non è più così in auge, quindi se vorrete farvi una bistecca potrete trovare senza alcun genere di problema un ristorante che possa fare al caso vostro. Ed esistono comunque diversi piatti tipici comprendenti manzo, maiale o vitello. E’ sufficiente tenere a mente che, sebbene appunto le carni non manchino, gli alimenti tradizionali della Russia sono perlopiù d’altro genere. Andiamo subito a vedere quali, e di conseguenza cosa mangiare a Mosca.
Per cominciare, potrete trovare una quantità esagerata di zuppe e minestre calde, ideali per arroventare lo stomaco viste le fredde temperature locali. La più conosciuta tra queste è la supcik, una semplice e gustosa minestra di verdure, ma anche il borsch, composta prevalentemente da barbabietole e carne, è molto quotata. In Russia un alimento molto consumato è il pesce del Baltico, quindi rimanendo nella categoria di zuppe&affini l’ucha, la zuppa di pesce russa per antonomasia, rimane una validissima scelta per gli amanti del pescato.
Per gli amanti dell’azzardo e dei sapori delicati, esiste poi una zuppa molto particolare a base di frutti di bosco e panna acida; un piatto decisamente borderline tra raffinatezza ed azzardo, ma se continua ad avere comunque una discreta popolarità è indice del fatto che non mancano i suoi estimatori. Se vorrete cimentarvi nella sperimentazione, magari potreste scoprirvi uno di loro.
Vi è poi un gran numero di polente differenti, vista l’ampia varietà di cereali coltivati sul territorio russo, ed anche ortaggi e funghi sono prodotti estremamente apprezzati nella patria degli zar. Specialmente i porcini secchi.
Per quel che concerne gli antipasti, questi ultimi sono per gran parte preparati con pesce azzurro, frittelle, verdure di ogni genere (solitamente crude o bollite) e insalate. Un ottima soluzione con cui iniziare a pasteggiare sono gli zakuski: trattasi di crespelle (chiamate bliny, tipiche del Carnevale Ortodosso) o pane nero spalmato di burro, arricchiti da cospicue dosi di ottimo caviale.
C’è poi il pesce come già accennato in precedenza, le varietà più consumate sono storione, aringhe e salmone, mentre gli amanti della carne potrebbero non volersi perdere i kotlety, deliziose polpettine di maiale o vitello, ma esiste anche la versione che li vede fatti alla stregua di uno spezzatino.
Difficile poi non citare crauti e cavoli, ne troverete parecchi ed in tutte le salse, ma se aspirate a mettere sotto i denti qualcosa di più caratteristico potrete virare su pirozhki (panini fritti o al forno, simili ai nostri panzerotti, ripieni di carne, verdura o pesce), beefstroganoff (manzo tagliato a pezzetti e servito con salsa smetana), pelmeni (ravioli di carne, grossomodo, contenenti principalmente maiale, agnello o manzo, e serviti con burro o creme acide), sterliadj zalivnaja (storione bollito in salsa di carote, funghi e cipolle) ed infine lei: la chiamano Stolichniy Salat, in italia è conosciuta come Insalata Olivier, ma viene comunemente chiamata con il suo nome popolare d’adozione; stiamo parlando ovviamente dell’insalata russa.
Se poco sopra, quando si parlava in libertà di cibo tradizionale russo ve la siete ricordata, potrà interessarvi sapere che l’alimento russo più conosciuto, inflazionato e consumato nel nostro Paese (bevande escluse ovviamente) fu infatti creato da Lucien Olivier, celebre cuoco russo (benché d’estrazione belga) che inizialmente la propose a base di ostriche, caviale e gamberetti in salsa maionese. Tuttavia all’epoca correva l’anno 1860, ed un piatto del genere sarebbe rimasto ad esclusivo appannaggio dei più ricchi, cosicché ne fu creata una variante meno nobile che ha comunque saputo dimostrarsi più duratura: quella a base di verdure e salumi (sì, secondo la ricetta originale sarebbero previste anche carni al suo interno).
Chiudiamo il capitolo relativo al cibo con una menzione speciale, stavolta in materia di abbeveraggi. Dopo aver citato l’insalata russa infatti, non si può non terminare con un’immancabile menzione relativa alla vodka. Si tratta di uno dei superalcolici più conosciuti nel mondo, nonché del superalcolico per eccellenza di Russia e Polonia, ed è ottenuta mediante la distillazione di patate e cereali.
Per diventare tale attraversa un processo di tre distillazioni, la prima la rende brantowka (con un tenore alcolico relativamente basso, attorno ai 15°), con la seconda prostka (e qui si raddoppia, arrivando tranquillamente ai 30°), mentre alla terza si raggiunge finalmente l’okovita, l’acquavite, arrivando a toccare i 70°. Il famoso chimico russo Dimitri Mendeleev stimò la gradazione ideale di una buona vodka attorno ai 40°, ed infatti la percentuale d’alcool presente in una vodka può variare in media dal 37 %al 60%.
Portata alla ribalta da Napoleone nel corso della sua disastrosa campagna di Russia (le sue truppe razziarono infatti innumerevoli distillerie per cercare di combattere il gelo dell’inverno russo), fu infine diffusa in tutta Europa in seguito alla Rivoluzione Russa, quando nel 1917 molti esponenti della nobiltà emigrarono (prevalentemente in Francia) per sfuggire alla persecuzione dei bolscevichi guidati da Lenin. Questo permise l’apertura di molte distillerie di vodka in diverse regioni del Vecchio Continente, sancendo il cambio di status della vodka stessa da bevanda a consumo locale, a superalcolico conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.
Ora che abbiamo visto cosa aspettarci dalla cucina russa, vediamo qualche posto particolarmente rinomato dove poter andare a farsi un boccone di qualità, una volta arrivati a Mosca.
Bizon
Ristorante famoso per le sue succulente bistecche, particolarmente indicato per chi non sa fare a meno del sapore della carne, ed intende dedicarle un’intera sessione di pasto.
Indirizzo: Malaya Dmitrovka, 20, Mosca 127006
Telefono: +7-495-6096414
Bobby Dazzler
Si tratta di un pub aperto anche dopo mezzanotte, che propone una cucina tipica british insieme ad altre pietanze europee. I prezzi non sono particolarmente favorevoli, ma nemmeno così alti, siamo nell’ordine dei 5 euro per una pinta di Carling. Particolarmente interessante la scelta di adattare diversi piatti tradizionali russi allo stile britannico, presenta inoltre la miglior selezione di birre inglesi che potrete trovare a Mosca. Rimane quindi di un posto adatto a chi desidera una serata giovanile, nonché uno dei migliori nel suo genere che potrete trovare nella capitale della Russia. Piccolo particolare: l’orientamento calcistico del posto è nettamente favorevole al Manchester United. Imperdibile per gli amanti dei Red Devils.
Indirizzo: Kostyansky per. 7/13 Metro Chistye Prudi, Mosca
Telefono: +7 495 608-03-83
Cafe Pushkin
Conosciuto come uno dei ristoranti più lussuosi della città, il Cafe Pushkin è l’ideale per una serata romantica, o una cena di lavoro in un ambiente sfarzoso e ricercato. Molti clienti si sentono trasportati un un’atmosfera ottocentesca nel varcare la soglia, e se la scarsa illuminazione dei locali non vi disturba (le luci soffuse sono una delle caratteristiche più apprezzate del posto), potrebbe essere il ristorante adatto per voi. I prezzi sono alti, ed è necessario rispettare un dress code per potervi accedere (arrivando in jeans e scarpe da ginnastica potrebbero farvi storie), ma se siete amanti degli orpelli, dell’opulenza e di quei luoghi che possono offrirvi la suggestione d’appartenere ad un’antica cerchia elitaria anche solo per una sera, il Cafe Pushkin può essere il ristorante che fa per voi. Particolarmente piacevole il sottofondo, tutt’altro che invasivo, di violini e pianoforte.
Indirizzo: Tverskoy bulvar, 26A, Mosca 103009, Russia
Telefono: +7 (495) 739-00-33