Budapest e la Puszta, la sconfinata prateria ungherese

Partiti da casa in auto, ci siamo goduti il paesaggio fino all'arrivoi a Budapest, dove siamo rimasti tre giorni. Poi siamo partiti alla volta della Grande Prateria, per altri due giorni.

Budapest e la Puszta, la sconfinata prateria ungherese
Data e giorni
Agosto 2018 - 5 giorni
Tipo di viaggio
On the road
Alloggio
Hotel
Partecipanti
2
Costo a persona
500 €
Mezzi di trasporto
Auto
TAPPA 1
Cultura e relax in riva al Danubio Blu

Di cose da fare a Budapest ce ne sono davvero tante. L'ideale per godersi ogni angolo è girarla a piedi. Se volete limitare le spese, potete prenotare una pensione in un quartiere periferico che abbia nelle vicinanze una fermata della metro. Noi abbiamo pernottato a Budaors.

Buda e Pest è come se fossero (e lo sono state) due città indipendenti, divise dal Danubio, a collegarle sono sette ponti, più due ad uso esclusivamente ferroviario. Tassativo il passaggio attraverso il Ponte delle Catene, il più suggestivo e antico, nonché simbolo della città.

Il Ponte delle Catene

Anche se non siete amanti dei viaggi culturali, godetevi l'architettura impressionante del Palazzo del Parlamento e del Castello a Buda. Potete usare la funicolare per raggiungere quest'ultimo oppure evitarvi la coda e andare a piedi usando il percorso che si snoda tra la vegetazione. 

Se non soffrite di vertigini, fate un giro nella Budapest Eye, la ruota panoramica a Pest. Un modo per tornare bambini e vedere la maestosità della città nella sua interezza.

La vista dal Budapest Eye, la ruota panoramica

Spendete qualche ora all'Isola di Margherita, luogo di ritrovo per giovani e turisti in cerca di relax. Stendete un asciugamano nei prati perfetti e oziate senza sensi di colpa. Se la calura è impegnativa, toglietevi le scarpe e mettete i piedi nella Fontana Musicale.

Relax all'Isola di Margherita

La sera non rinunciate a una puntata ai Bagni Széchenyi, le grandi terme gratuite. 

TAPPA 2
La Grande Prateria che nulla invidia a quelle americane.

Vale la pena andarci anche solo per il trasferimento, si passa attraverso paesini sonnolenti con le classiche casette dell'epoca comunista, dove ci si può fermare per fare una sosta e bere qualcosa di fresco. Sono circa duecento chilometri, ma non ci si accorge nemmeno di averli percorsi.

La Puszta

Una volta arrivati a Hortobagy, centro del parco nazionale che porta lo stesso nome, lo spettacolo è assicurato. Un pianura sconfinata, ricoperta di bassa vegetazione e animali in libertà.

Nel paese si trova anche un centro di recupero per uccelli di tutte le specie e con un'offerta libera, è possibile accedere all'ospedale delle cicogne, che sono ovunque con i loro caratteristici nidi.

Nido di cicogne

Merita una visita anche il museo locale della vita dei Magiari, una delle sette tribù che conquistarono l'attuale Ungheria nell'896.

Se poi avrete la fortuna, come è successo a noi, di essere sorpresi da un elettrico temporale estivo, be', resterete ancora più incantati. 

Cosa mi è piaciuto

Mi è piaciuta la città di Budapest in ogni sua sfaccettatura, ma anche l'atmosfera rilassata che si respira lontano dai circuiti turistici classici. Lontano dalla città, poi, è come tornare indietro di qualche decennio, si respira tranquillità e la frenesia sembra non essere ancora riuscita a irrompere da quelle parti.

Cosa non mi è piaciuto

Un unico, inevitabile neo, almeno per quanto riguardale zone principali di Budapest: un turismo esagerato, invadente. Gruppi rumorosissimi di ogni nazionalità che urlano, disturbano, mancano di rispetto ai luoghi storici. E poi il cibo, ma questo è soggettivo. In ogni caso, anche se la loro cucina è discutibile, la città pullula di ristoranti etnici di tutto il mondo dove trovare alternative interessanti.

I consigli di Laura Brusegan

E' possibile sfruttare anche solo un weekend e, grazie soprattutto alle tariffe molto abbordabili, andarci in aereo. Ma io vi consiglio di prendervi qualche giorno in più e andarci in auto, con calma, fermandovi magari a dormire in itinere in un paesino a caso. E' un modo per riappropriarvi del tempo e riscoprire ritmi che troppo spesso sono dimenticati.

Chiudi