Dopo un paio d'ore di viaggio in auto siamo giunti al rifugio Marcesina in provincia di Vicenza. Il paesaggio che ci ha accolto ha contribuito subito a metterci a nostro agio. Intorno a noi, un po' ovunque, mucche e vitellini al pascolo camminavano liberamente, mentre un tintinnìo di campane riecheggiava qua e là.
Ogni pascolo, nonostante la libertà di movimento, ha una malga di riferimento ed è in una di queste che ci siamo recati per acquistare del buon formaggio da mangiare a pranzo e da portare a casa in ricordo dell'uscita.
Nonostante la presenza di molte persone nella zona non è stato difficile trovare un tavolino con quattro posti liberi per fermarci a pranzare. Putroppo una nuvola nera ci ha sorpresi raffreddando di colpo l'aria.
Non è piovuto e così abbiamo pensato di fare una passeggiata e ci siamo recati a visitare la cappella dedicata a San Lorenzo eretta nel 1741 da Giovanni Battista Carli di Asiago, distrutta durante la prima guerra mondiale venne poi ricostruita, di fianco ci sono le tombe di alcuni morti per la resistenza. Qua e là, camminando abbiamo potuto ammirare i crocus, fiorellini dal colore tenue e sorprendente.
La tappa al rifugio Marcesina ci ha fatto ammirare i quadri-foto di Simone Rigoni esposti nel piazzale d'ingresso.
Nel viaggio di ritorno da Marcesina si poteva girare per l'altopiano di Asiago (VI) oppure Enego, sempre in provincia di Vicenza. Abbiamo scelto di rientrare facendo tappa ad Enego. Qui, già prima di arrivare, lungo il percorso e fin da lontano, abbiamo potuto ammirare la maestosa chiesa parrocchiale dedicata a Santa Giustina.
Una volta giunti davanti alla Chiesa si è aperta davanti a noi una lunghissima ed imponente scalinata in marmo bianco. Da visitare.
Abbiamo pensato di fare una passeggiata e visitare la piazzetta con il monumento ai Caduti della Prima e della Seconda Guerra mondiale, centro di attività culturale e di ritrovo in particolare in questo periodo estivo.
Poco più in là la famosa Torre Scaligera che ricorda a tutti che nel 1300 Enego apparteneva agli Scaligeri. Per salire all'ingresso della Torre si passa per il belvedere da cui si può ammirare dall'alto il panorama dei paesi sottostanti.
Il ritorno alla natura vera e propria per un giorno è senz'altro la cosa che mi è piaciuta di più. Poi il poter "leggere" la storia che ci riguarda - come quella delle guerre - narrata attraverso i ricordi, le ricostruzioni, i monumenti... è un tempo dovuto alla riconoscenza verso questi Paesi teatro di tanta sofferenza per tutti noi.
Ancora una volta devo dire che il tempo atmosferico non mi è stato molto amico, siamo passati da un caldo afoso ad un freddo gelido grazie ad un nuvolone nero che stava giusto sopra di noi... eppure il meteo ci aveva promesso il sole. Per quanto riguarda i servizi, ci vuole spirito di adattamento... in generale.
Suggerirei di fare questa uscita di un giorno a chiunque non abbia molti giorni di ferie. Un modo per rilassarsi recandosi non molto lontano da casa e in un luogo fresco. Il costo, portando il pranzo da casa, non è elevato, e anche acquistare il formaggio in malga, oltre ad essere buonissimo, costa meno che al supermercato di città.