Lo Stupa di Boudhanath è uno dei principali in Nepal e in tutta l’Asia del Sud. Conosciuto anche come Khāsti in Nepal Bhasa (la lingua dei Newari, l’antica popolazione nepalese) o come Jyarung Khasyor in lingua Tamang (il principale dialetto nepalese), lo Stupa di Boudhanath è situato a circa 11 km dal centro di Kathmandu, nella periferia nord-est della città.
L’antico Stupa di Boudhanath è uno dei più grandi al mondo, grazie ai rifugiati dal Tibet, che costruirono all’incirca 50 monasteri attorno ad essa; dal 1979, lo Stupa di Boudhanath è stato inoltre dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. E’ un luogo di notevole interesse per i nepalesi ancora al giorno d’oggi; è qui, infatti, che si festeggia il Losar (il capodanno nepalese) con la cerimonia più grande e conosciuta di tutto il Nepal.
Cenni storici
Questa struttura fu costruita subito dopo la scomparsa del Buddha ed è il più grande chorten del mondo. Con ogni probabilità, quindi, lo Stupa di Boudanath fu costruito nel 14° secolo, dopo le invasioni Moghul; numerose sono le leggende, alcune anche di una certa verosimiglianza storica, in merito ai motivi della sua edificazione. Quello che è storicamente attestato, invece, è che dopo l’arrivo di migliaia di tibetani a seguito dell’invasione cinese nel 1959, questo meraviglioso tempio è diventato uno dei centri più importanti del buddismo tibetano. Oggi, rimane un importante luogo di pellegrinaggio e di meditazione per i buddisti tibetani e per i nepalesi stessi, oltre ad essere un importantissimo sito turistico.
Descrizione
Dall’alto, lo Stupa di Boudhanath si presenta come un enorme mandala, che è una forma geometrica composta da numerose altre forme geometriche, oltre ad essere uno dei principali termini simbolici della cultura veda. E proprio come in tutti i mandala tibetani, vi sono quattro Buddha dhyāna che segnano i quattro punti cardinali, con il quinto, Vairocana, posto nel centro (nell’emisfero bianco dello Stupa).
Il numero, non è casuale: i cinque Buddha, infatti, sono la personificazione dei cinque elementi (terra, acqua, fuoco, aria ed etere). Diversi altri sono i numeri simbolici all’interno dell’architettura dello Stupa di Boudhanath: i suoi nove livelli rappresentano il mitico Monte Meru, nella mitologia induista e buddista situato al centro del cosmo; i 13 anelli che vanno dalla base fino ad arrivare ai vertici, simboleggiano invece il sentiero verso l’illuminazione, o “Bodhi“: è da questo termine che prende il nome questo Stupa.
Nella parte inferiore, lo Stupa è circondato da un muro composto da 16 facciate irregolari, con meravigliosi affreschi all’interno delle nicchie. Oltre che con i Cinque Buddha, si nota la stretta associazione dello Stupa di Boudhanath con il Bodhisattva Avalokiteshvara (Padmapani), le cui 108 forme sono raffigurate su delle sculture situate intorno alla base dello stesso. Il mantra di Avalokiteshvara – Om Mani Padme Hum – è scolpito sulle ruote di preghiera accanto alle immagini di Avalokiteshvara, tutt’intorno la base dello Stupa. Quest’ultimo è composto da tre grandi piattaforme, di dimensioni decrescenti, le quali simboleggiano la Terra; è questo il luogo dove, ammirando le montagne circostanti, si possono ascoltare i suoni delle kora dei devoti, che pregano ai piedi dello Stupa di Boudhanath.
Alla base dell’emisfero dello Stupa, invece, vi sono due plinti circolari che lo sostengono, e che simboleggiano l’acqua. Come nel tempio di Swayabunath, anche lo Stupa di Boudhanath è sormontato da una torre quadrata su cui sono incisi gli onnipresenti occhi di Buddha sui quattro lati.
Invece di un naso, il Buddha presenta una sorta di simbolo simile al punto interrogativo, che è in realtà il carattere nepalese per il numero 1, a simboleggiare l’unità e il fatto che vi sia un unico modo per raggiungere l’illuminazione, ovvero attraverso gli insegnamenti del Buddha. Sopra di esso, è posto il terzo occhio, che simboleggia la saggezza del Buddha.
La torre quadrata è sormontata da una piramide con 13 livelli, che simbolicamente rappresenta la ‘scalata’ verso l’illuminazione; la forma triangolare, invece, è la forma astratta per l’elemento del fuoco. Nella parte superiore della torre, inoltre, vi è un baldacchino dorato, l’incarnazione dell’elemento dell’aria, con sopra una guglia dorata, simbolo dell’etere, ed il Buddha Vairocana.
Lo sventolio delle ‘bandiere di preghiera’ poste in cima, invece, vuole simboleggiare il propagarsi delle preghiere nel cielo, attraverso il vento. L’ingresso principale alla piattaforma superiore dello Stupa di Boudhanath è posto sul lato nord, dove risiede la raffigurazione di Amoghasiddhi, progenitore del futuro Buddha; sotto di esso, è posto il Buddha Maitreya, il futuro Buddha.
Come arrivare
In taxi
Il modo più comodo per arrivare allo Stupa di Boudhanath è certamente il taxi, che vi raggiungerà in ogni angolo della città e vi porterà a destinazione al costo di circa 400 rupie (circa 3,60 €): visto il prezzo, è decisamente la maniera più facile!
In bus
In alternativa, per arrivare allo Stupa di Boudhanath potete prendere uno dei bus che partono da Ring Road o dalla fermata di Jamal, al costo di circa 25 rupie (circa 0,22€).
Orari e tariffe
Orari d’apertura: aperto tutti i giorni, 24 ore su 24.
Prezzi: 150 rupie (circa 1,35 €)
Contatti
Indirizzo: Boutha – Kathmandu