La Statua del Cristo Redentore è seconda come dimensioni soltanto al famosissimo Cristo del Circovado di Rio de Janeiro, grazie ai suoi 21 metri di altezza, con l’apertura delle braccia di oltre 19 metri e un viso dalla grandezza di circa 3 metri. Realizzata in cemento armato, è rivestita da un impasto di cemento bianco e da marmo di Carrara.
La statua è situata nell’antica Maratea Superior, ed è opera dello scultore fiorentino Bruno Innocenzi, opera che gli fu commissionata da un imprenditore che qui aveva la sua azienda, il conte Stefano Rivetti di Val Cervo.
Fu realizzata nel 1965 in cima al Monte San Biagio, nello stesso luogo dove, prima dell’edificazione della Statua del Cristo Redentore, sorgeva una croce commemorativa in pietra. Una prima croce fu posta qui nel 1907 per ricordare un attacco da parte di un contingente di circa 5.000 soldati francesi alla cittadella fortificata.
In seguito, questa croce venne sostituita da quella in pietra, per volontà del podestà Biagio Vitolo, in concomitanza con la prima strada che conduceva alla Basilica di San Biagio, edificio di cui parleremo nel paragrafo successivo.
L’imprenditore biellese Rivetti, trasferitosi a Maratea per i suoi affari (grazie al contributo della Cassa del Mezzogiorno), palesò le sue intenzioni all’amministrazione comunale ufficialmente nel 1961, anche se i primi bozzetti della statua risalgono già all’anno prima. Una particolarità di questa statua fu il fatto che essa, di fatto, non venne mai inaugurata.
Una volta conclusi i lavori, infatti, vi furono le elezioni a Maratea, con due liste contrapposte: una vicina a Rivetti e un’altra di segno opposto. Vinse quest’ultima, e il clima di freddezza tra l’amministrazione e l’imprenditore portò a non tenere in considerazione il monumento, non da un punto di vista ufficiale almeno. In realtà, vista la sua imponenza e il panorama che offriva nello spiazzale dove è situato, si tratta di un’opera che è diventata celebre nel corso degli anni, ed è uno dei monumenti più conosciuti dell’intero Sud Italia!
In particolare è il volto della statua a suscitare curiosità: da un osservatore lontano che proviene dal mare sembra che, contrariamente alla realtà, il volto sia rivolto verso il mare piuttosto che verso il paese di Maratea. La statua, poi, presenta un ‘vuoto tecnico’ interno utile a raggiungere la sommità dell’opera per lavori di manutenzione, con una scala a pioli di ferro posta in essa.
Basilica di San Biagio
Situata nella città vecchia di Maratea, a circa 200 metri dalla Statua del Cristo Redentore, è la splendida Basilica di San Biagio, il principale luogo di culto di Maratea, che secondo tradizione è sorta su di un tempio pagano dedicato a Minerva. Misteriosa, infatti, è l’origine di questo edificio, visto che ogni prova documentale è andata distrutta in un incendio avvenuto nel 1629.
I lavori di restauro tra il 1963 e il 1969, i più importanti della storia di questa chiesa, se da un lato ne migliorarono la struttura, dall’altro la ‘spogliarono’ di moltissime opere di pregio custodite al suo interno (e donate alla chiesa nel corso dei secoli), che sono state parzialmente restituite alla vista dei visitatori solo a partire dal 1978.
L’opera artistica più importante di questa chiesa è senza dubbio la Regia Cappella, un sacello in marmo del XVII secolo. Questa cappella fu dichiarata regia dal re Filippo IV d’Asburgo nel 1623, e conserva l’urna con il torace di San Biagio di Sebaste, patrono della città. Questa cappella è conosciuta anche per il prodigio della Santa Manna, che sgorga dalle sue pareti.
Come arrivare alla Statua del Cristo Redentore
Per arrivare a Maratea, e poi alla Statua del Redentore:
in auto
da Nord
autostrada A2 del Mediterraneo (Salerno-Reggio Calabria) , uscita Lagonegro Nord-Maratea , innesto diretto su Strada statale 585 “Fondovalle del Noce” con tre possibilità di uscita, per poi continuare sulla Strada Provinciale 3 Tirrena in direzione Maratea. Arrivati al Balsamo Resort, girate a destra su Via Campo e continuate sempre dritto, seguendo le indicazioni per la Statua del Cristo Redentore, distante circa 5 chilometri.
da Sud
Prendete la Strada Statale 18, lasciando la A2 a Falerna oppure uscendo a Lauria Sud e proseguendo lungo la Fondovalle del Noce. Seguite quindi le indicazioni per Maratea e, una volta arrivati nel comune, continuate a seguire le indicazioni per la Statua del Cristo Redentore.
in bus
Per i viaggiatori da e per le città di Milano, Pavia, Piacenza, Parma, Modena, Bologna e Firenze è disponibile una corsa notturna che ferma a nella località di Trecchina (SS.585, Area di servizio La Quiete) oppure ancora a Tortora Marina (SS.18 Stazione di servizio Agip), adiacente al borgo di Castrocucco di Maratea.
Per info e biglietti: www.ibus.it oppure telefonare al Call Center: +39 051.4210530.
Altri linee suburbane da e per Maratea sono:
SITA Sud S.r.l. telefono +39 0971 50681
https://www.sitasudtrasporti.it/orari
ROCCO AUTOLINEE srl
tel. 0973.22943 www.roccobus.it
AUTOSERVIZI PREITE S.R.L.
tel. 0984/413001-2 www.autoservizipreite.it
in treno
Prendete la linea Roma- Reggio Calabria-Sicilia, con treni per Maratea oppure per Sapri o Praja-Aieta-Tortora con coincidenze dirette con treni regionali per le tre stazioni di Maratea , Acquafredda e Marina.
in aereo
Maratea si trova a metà strada tra gli aeroporti di Napoli e di Lamezia Terme con voli di linea e low cost da varie città italiane ed europee che coprono questi due aeroporti, oltre al più piccolo aeroporto di Salerno.
Una volta arrivati in aereo è possibile proseguire in treno o in auto:
– dall’AEROPORTO NAPOLI CAPODICHINO: in auto circa 220 km , in 2 ore e un quarto; in treno, 2 ore e 10 (più il taxi per raggiungere la stazione di Napoli Centrale, dai 20 ai 30 minuti);
– dall’ AEROPORTO LAMEZIA TERME : in auto circa 146 km, in 2 ore, in treno 1 ora e mezza/ 2 ore in base al tipo di treno (più il taxi per raggiungere Stazione di Lamezia Terme, meno di 5 minuti);
dall’ AEROPORTO SALERNO COSTA DI AMALFI: in auto circa 140 km, in circa 2 ore; in treno da 1 ora e mezza a 2 ore (più il taxi per raggiungere la stazione di Salerno C. o di Battipaglia, dai 20 ai 30 minuti).