Il Malecon è il nome con il quale è conosciuto il lungomare de L’Avana, noto anche come avenida Antonio Maceo, e si tratta di uno dei luoghi più caratteristici in assoluto della capitale di Cuba. Il Malecon si estende per circa 8 chilometri lungo la costa, dal porto della città fino a La Habana Vieja, terminando nel quartiere di El Vedado. Questo splendido percorso esiste da oltre un secolo, ed è una vera e propria calamita sia per i turisti, sia per le genti del posto.
Cenni storici
I lavori per la costruzione del Malecon iniziarono nel 1901, quando l’isola finì sotto il controllo degli Stati Uniti d’America, ed originariamente fu progettato per proteggere le coste de L’Avana dall’acqua e dalle cosiddette Nortes; in realtà la creazione di questo lungomare fu utile principalmente a far fiorire la vita notturna della città, con gli amanti che vi si davano appuntamento una volta calato il sole, ed i pescatori che lo sfruttavano per praticare la propria attività preferita in tranquillità.
Per celebrare la costruzione dei primi 500 metri del Malecon, gli americani costruirono una rotonda all’intersezione di Paseo del Prado, la quale fu la prima costruita a Cuba con l’utilizzo del calcestruzzo armato. A ridosso di questa rotonda sorse il Miramar Hotel, il primo del Paese nel quale i dipendenti si trovarono a vestire tuxedos (lo smoking) e vests (gilet) con bottoni d’oro, ed avevano l’obbligo di tagliarsi i baffi.
Il successivo governo cubano continuò la costruzione del Malecon, e nel 1923 questo arrivò fino alla foce del fiume Almendares, tra le strade K e L di Vedado, laddove si trovavano l’ambasciata americana, il José Martì Sports Park e, sempre nei paraggi, l’Hotel Rosita de Hornedo, oggi Sierra Maestra.
Il Malecon ha continuato ad essere importante specialmente per la popolazione più povera, fungendo da luogo di incontro per coloro che non potevano permettersi di spendere denaro in altri posti, e permettendo ai pescatori di guadagnare qualcosa vendendo in loco i frutti del loro lavoro.
Sempre in questo lungomare iniziò a formarsi anche un fitto giro di prostituzione, sia maschile che femminile, e sebbene ad oggi gran parte del complesso originario sia praticamente in rovina, esso non ha mai smesso di essere una delle destinazioni turistiche più conosciute e spettacolari de L’Avana.
Cosa vedere
Il Malecon è tutt’oggi una delle mete preferite sia dai residenti della città che dai turisti che le fanno visita, e vi si possono trovare numerosi monumenti come quello al General Máximo Gomez, al Generale Antonio Maceo, al General Calixto García ed il monumento dedicato alle vittime dell’USS Maine. Una zona molto attiva del Malecon durante la notte si trova all’intersezione della 23esima strada, laddove quest’opera marca il confine Nord-Est della cosiddetta sezione de La Rampa della stessa strada.
Le costruzioni maggiormente degne di nota nei pressi del Malecon sono il Castillo de la Real Fuerza, un forte a stella risalente al XVI secolo, il Catillo San Salvador de la Punta, edificato allo scopo di difendere la baia cittadina dalle incursioni dei corsari tra il XVI ed il XVII secolo e l’Hotel Nacional de Cuba, uno storico hotel di lusso situato nel centro di Vedado, che sorge sulla collina Taganana, fu inaugurato nel 1930 ed offre ancora oggi ai suoi clienti una splendida vista sul porto e sulla città.
Una piccola curiosità: nel corso della crisi dei missili di Cuba, Fidel Castro ed Ernesto “Che” Guevara decisero di stabilire proprio in questo hotel il proprio quartier generale, per organizzare la difesa della città nell’eventualità di attacchi aerei nemici.
Tornando ai monumenti, arrivando in Plaza de la Dignidad si può trovare una statua di José Julián Martí Pérez, eroe nazionale di Cuba insignito del titolo di “Padre della Patria”, morto in combattimento durante la seconda guerra d’indipendenza cubana nella Battaglia di Dos Rios, il 18 Maggio 1895. Di fronte allo United States Interests Section of the Embassy of Switzerland in Havana, (abbreviato USINT Havana, l’ambasciata statunitense a Cuba) si trova invece la Piattaforma Anti-Imperialista José Martí, con il suo cosiddetto “Muro di Bandiere”, un monumento realizzato il 6 Febbraio 2006 che conta ben 138 bandiere nere con una stella bianca al centro.
Il numero ed il design delle bandiere sta a commemorare le vittime cubane del terrorismo, in special modo le 73 persone morte a bordo del Douglas DC-8 nel corso del tragico volo Cubana CU-455: il 6 Ottobre 1976, alle 17:24, all’intero del velivolo esplosero due ordigni piazzati a bordo da membri dell’opposizione castrista in esilio, con l’ausilio della CIA e della polizia segreta venezuelana, facendo precipitare l’aereo ed uccidendo tutti i passeggeri a bordo. Si trattò del più grande attacco terroristico aereo mai compiuto nell’emisfero occidentale.