Isola di Sant’Antioco, Sardegna

Erano anni che il mio compagno aveva voglia di visitare l'Isola di Sant'Antioco, una delle isole maggiori dell'Arcipelago del Sulcis, molto rinomato per le sue bellissime e selvagge spiagge.

Isola di Sant’Antioco, Sardegna
Data e giorni
Agosto 2017 - 1 giorno
Tipo di viaggio
Mare
Partecipanti
2
Costo totale
100 €
Mezzi di trasporto
Auto
TAPPA 1
Calasetta, punta nord occidentale dell'Isola di Sant'Antioco

Siamo partiti in auto da Sassari alle 9 del mattino e abbiamo raggiunto il lungo ponte che collega la Sardegna all'Isola di Sant'Antioco quasi alle 13, lungo la strada ci siamo fermati un paio di volte per caffè e rifornimento.

Il ponte che dalla Sardegna porta all'Isola di Sant'Antioco non è niente di speciale, anzi, ne sono rimasta abbastanza delusa in quanto il mare da una parte e dall'altra è spesso coperto da immensi canneti e l'acqua è stagnante poichè il ponte non è sospeso ma forma una vera e propria barriera tra piccoli sprazzi di terra e quindi l'acqua non circola in nessun modo. Mi piace pensare però che l'abbiano fatto apposta per non deturpare il paesaggio: si entra immersi nella natura e così se ne esce, infatti l'ingresso dell'isola è totalmente senza nessun fabbricato, solo alberi, canneti e diversi arbusti e cespugli appartenenti alla macchia mediterranea.

Procedendo quindi verso nord si inizia a passare attraverso piccoli paesini ben curati e dall'aspetto caratteristico delle piccole località portuali turistiche, i centro storico di ogni paesino attraversato è pavimentato con sanpietrini e su tutte le stradine si affacciano portoni di basse case e piccoli negozi di ogni genere.

La nostra meta è stata Calasetta, un paesino nel nord-ovest dell'Isola di Sant'Antioco che conta poco meno di 3 mila abitanti, che ovviamente aumentano drasticamente con l'arrivo dei turisti durante la stagione estiva. La particolarità di Calasetta, così come quella di tutta l'isola, è la lingua, il tabarchino, ovvero il genovese antico. Calasetta fu colonizzata dai genovesi a metà del 1500 e da allora il dialetto che vi si parla è il tabarchino.

Le spiagge di Calasetta sono tutte angoli di paradiso e ce ne sono davvero tante, noi abbiamo deciso di tuffarci nel mare cristallino della Spiaggia Sottotorre, detta anche Spiaggia di punta Croce, una spiaggia che si raggiunge tramite un'ampia e moderna scalinata che parte da un terrazzino panoramico sulla strada principale che circonda il paesino.

Questa è la vista della spiaggia Sottotorre dal terrazzo panoramico che la collega alla strada.

La spiaggia deve il suo nome alla maestosa torre che domina sulla zona.

La torre che domina sulla spiaggia che, per questo motivo, si chiama Sottotorre.

La sabbia è sottile e scura dato che l'isola ha origini vulcaniche mentre è l'acqua il vero e proprio spettacolo: pulita, trasparente e cristallina, dal fondale basso e sabbioso per almeno 50 metri dalla riva e limitata da un lato da uno strapiombo con delle rocce alla base in cui si nascondono vari tipi di pesci, anche grandi, che non hanno affatto paura dell'uomo.

L'acqua cristallina e limpidissima della Spiaggia Sottotorre.

Dato che per molti metri dalla riva il fondale è basso, l'acqua non è freddissima ma dalla temperatura fresca e molto piacevole e credo sia la zona ideale per chi ama passeggiare con le gambe immerse nell'acqua senza aver paura di trovare fossi o scogli. Qualche pietra semisommersa dalla sabbia c'è, ma sono rade e ben visibili grazie alla limpidezza dell'acqua.

Dal porto è possibile raggiungere tramite vari traghetti l'altra isola maggiore dell'Arcipelago del Sulcis, ovvero Carloforte.

Cosa mi è piaciuto

Calasetta è un tipico paesino turistico portuale, molto ben tenuto. Le direzioni per le spiagge e per il porto sono molte e ben visibili, quindi è impossibile perdersi nonostante il dedalo di viuzze. Per mangiare siamo semplicemente entrati in una salumeria per farci fare un panino e i prezzi non sono affatto proibitivi, anzi, molto onesti per essere una località turistica.

Cosa non mi è piaciuto

Andare sull'Isola di Sant'Antioco in auto e, quindi, attraversare il ponte, pensavo sarebbe stata un'esperienza unica, invece trovo che il ponte sia molto lasciato a se stesso e ai capricci della natura: ok i canneti e l'acqua stagnante, ma i guardrail arrugginiti davvero fanno sembrare il tutto in uno stato di abbandono.

I consigli di Rita Serretiello

L'Isola di Sant'Antioco ha una storia molto antica, infatti per mancanza di tempo e per ignoranza mi pento di non essere andata a visitare i siti archeologici e i nuraghe sparsi sull'isola, quindi consiglio sempre di documentarsi prima su ciò che si può esplorare e visitare. E' comunque un posto perfetto per chi ama il mare ed è ben collegata al resto della Sardegna grazie a traghetti, navette e, soprattutto, grazie al ponte con la Sardegna.

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