Guida di Benevento

Benevento è una città che non vi deluderà: dalle strutture dell'epoca romana come l'Arco di Traiano e il Teatro Romano, fino ad arrivare alla Chiesa di Santa Sofia, patrimonio dell'umanità UNESCO, questa città vi regalerà un meraviglioso soggiorno. Ecco a voi alcune informazioni per vivervi al meglio la vostra vacanza nella terra sannita

Guida di Benevento

Benevento è la seconda provincia più piccola della Campania (dopo Napoli) e quella con meno abitanti ma, se guardiamo il Comune capoluogo, pur essendo la penultima provincia per abitanti è la più grande per estensione. Chiamata prima Maleventum, poi Beneventum e infine Benevento, la città ha una gloriosa storia prima sannitica, poi romana, longobarda e pontificia; città ricca dal punto di vista storico-artistico, presenta all’interno del suo territorio anche uno dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, la Chiesa di Santa Sofia.

Il capoluogo campano si trova nella parte meridionale del Sannio, quasi al centro tra Tirreno ed Adriatico, nell’entroterra degli Appennini campani; circondata a ovest dal massiccio del Taburno Camposauro (i cui monti disegnano una donna distesa, da cui l’appellativo di Dormiente del Sannio), a nord-ovest dal Monte Mutria del Matese, a sud-est dall’alta cortina del Partenio e ad est dai Monti Dauni; è attraversata, inoltre, dal fiume Calore e dal Sabato, che confluisce nel primo fiume ad ovest del centro storico.

Cosa vedere

Benevento è una città che presenta diverse attrattive di interesse storico-culturale; qui, ve ne proponiamo solo alcune a titolo esemplificativo, e vi invitiamo ovviamente ad approfondire la conoscenza di questa bellissima città.

Arco di Traiano a Benevento

Arco di Traiano a Benevento

L’Arco di Traiano

Il simbolo indiscusso della città è senza dubbio l’Arco di Traiano, famoso monumento edificato tra il 114 e il 117 d.C., per celebrare l’inaugurazione della Via Traiana, importante strada che collegava Benevento a Brindisi. Il motivo del suo prestigio è dovuto, oltre che alla pregevole fattura artistica, al fatto che è uno degli archi romani decorati meglio conservati in Italia, motivo per il quale è tappa obbligata per le migliaia di turisti che ogni anno giungono in visita a Benevento. Alto circa 15 metri e largo 8, l’Arco di Traiano ebbe una storia particolarmente travagliata; nonostante ciò, l’importanza del monumento non fu mai messa in discussione dalle varie popolazioni che si alternano nel dominio di questi territori: ad esempio, in epoca longobarda fu ‘inglobato’ nella cinta muraria della città, divenendone la porta d’ingresso (Porta Aurea).

Nel 1713, però, si sgretolò l’architrave di marmo che fungeva da battente alla porta, ma fu immediatamente ricostruita come l’originale. A testimonianza del grande prestigio del monumento, per ordine di papa Pio IX – che giunse in visita a Benevento nel 1850 – l’Arco di Traiano fu isolati dagli edifici circostanti, che vennero abbattuti per dare maggior risalto a quello che oramai poteva già considerarsi l’opera d’arte più rappresentativa della città.

Il Teatro Romano

Riportato alla luce solo nel 1938, il Teatro Romano è l’altra grande struttura architettonica di Benevento. Inaugurato sotto Adriano (il successore di Traiano) nel 126 d.C., dopo gli scavi condotti per ‘riesumare’ il teatro si ipotizzò che sorgesse su un acquedotto risalente al secolo precedente. Teatro più importante della città in epoca romana, fu abbandonato a se stesso a partire dall’epoca longobarda, fino ad essere progressivamente interrato nei secoli successivi. Di un suo recupero si cominciò a parlare solo a partire dal XIX secolo, quando furono approvati (1890) i lavori per gli scavi; nonostante ciò, fu soltanto a partire dal 1923, sotto la direzione di Almerico Meomartini, che i lavori partirono effettivamente. I lavori furono interrotti dal terremoto del 1930, e ripartirono solo quattro anni dopo, nel 1934; come detto, fu nel 1938 che essi furono effettivamente completati e che il Teatro Romano fu consegnato alla Soprintendenza dei Beni Culturali.

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Il magnifico Teatro Romano di Benevento

Date le grandi dimensioni del teatro (un semicerchio dal diametro di circa 90 metri), l’ottima acustica e lo stato di totale agibilità in cui fortunatamente versa il Teatro Romano, oggi viene utilizzato per diversi eventi culturali (soprattutto teatrali), che richiamano ogni volta un gran numero di spettatori: non 15.000, quali poteva contenere la struttura originaria, ma non ci andiamo poi così lontani!

La Chiesa di Santa Sofia

La Chiesa di Santa Sofia è uno degli edifici religiosi più antichi di Benevento; situata nella piazza originariamente omonima e oggi intitolata a Giacomo Matteotti, è una delle maggiori testimonianze dell’arte longobarda, tanto da essere inserita nel sito seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere“, che raccoglie le strutture architettoniche più rappresentative di questo glorioso popolo; la stessa Chiesa di Santa Sofia, inoltre, è l’unico patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO in territorio beneventano. Costruita dal duca longobardo Arechi intorno al 760, fu edificata tenendo a modello la cappella palatina di Liutprando a Pavia, e divenne ben presto il tempio nazionale dei Longobardi, che nel Ducato di Benevento si erano rifugiati dopo la sconfitta di Desiderio per mano di Carlo Magno. Come è facilmente intuibile, la chiesa fu intitolata a Santa Sofia, ovvero alla “Sapienza”, come la più famosa omonima chiesa di Costantinopoli.

Gravemente danneggiata dai terremoti del 1688 e del 1702, fu ricostruita per volontà del cardinale Orsini, il futuro papa Benedetto XIII, secondo uno stile barocco, trasformando la pianta da stellare a circolare e cambiando l’aspetto dell’abside, della facciata e dei pilasti, oltre all’aggiunta di due cappelle laterali. Purtroppo, in questi lavori furono anche distrutti la quasi totalità degli affreschi presenti, lasciando piccoli frammenti solo delle Storie di Cristo e della Vergine.

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La Chiesa di Santa Sofia, meraviglioso esempio di architettura longobarda

Il Museo del Sannio

Il Museo del Sannio è il polo museale più importante della città beneventana. Il primo nucleo del museo risale al 1806, ma bisognerà aspettare il 1873 per la fondazione ufficiale del Museo del Sannio e altri 20 anni per il trasferimento di parte del materiale in una delle due sedi attuali, quella della Rocca dei Rettori, anche conosciuto come Castello di Benevento. Nel 1929, dopo che nel frattempo il Museo si era arricchito sempre più di opere del territorio provenienti da enti pubblici e da privati, il Museo del Sannio si trasferì presso il complesso monumentale di Santa Sofia, lasciando la sezione storica nella Rocca dei Rettori, arrivando così alla configurazione pressappoco attuale. Oggi, infatti, il Museo del Sannio è diviso in quattro sezioni: quella archeologica (la più ricca), quella medievalistica e quella ‘artistica’, le cui opere e reperti sono custoditi nel complesso di Santa Sofia, e quella storica, alla Rocca dei Rettori.

Il Museo del Sannio si comincia a distinguere già a partire dagli anni ’60 con la direzione di Mario Rotili prima e di Elio Galasso poi, il cui lavoro viene premiato con il riconoscimento del titolo di “museo grande”alla struttura, che diviene famosa a livello nazionale anche per l’importante lavoro di ricerca storica svolto al suo interno.

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La Rocca dei Rettori, sede della sezione storica del Museo del Sannio

Il Ponte Leproso

L’ultimo dei monumenti che vogliamo citarvi, è il Ponte Leproso, che attraversa il fiume Sabato su Via San Clementina, nella periferia a sud-ovest della città. Costruito probabilmente in epoca romana (III secolo a.C.) sotto il censore Appio Claudio Cieco in occasione dell’apertura della Via Appia sulla base di una struttura simile di origine sannitica, il Ponte Leproso originariamente si chiamava Ponte Marmoreo; la prima attestazione dell’attuale nome si ebbe in un documento del 1071 – oggi custodito alla Biblioteca Vaticana -, un diploma di concessione del principe longobardo Landolfo VI a favore di Dacomario, rettore della città. Il nome Ponte Leproso deriva, probabilmente, da un’ospedale presente nelle vicinanze (oggi non più presente né attestato ufficialmente) che nell’Alto Medioevo curava i lebbrosi. Durante il secolo scorso, inoltre, il ponte assunse anche il nome di Ponte San Cosimo, in relazione alla vicinanza dell’omonima chiesetta.

Così come il Ponte Vanvitelli, altra importante struttura, il Ponte Leproso è oggi uno dei grandi simboli della città.

Dove alloggiare

Ecco a voi una piccolissima lista di alcuni hotel consigliati per il vostro soggiorno nella splendida città sannita:

Hotel Villa Traiano (4 stelle S)

Sito web: www.hotelvillatraiano.it
E-mail: [email protected]
Telefono: 0824-326241
Indirizzo: Viale dei Rettori, 9 – 82100 Benevento

Hotel President (4 stelle)

Sito web: www.hotelpresidentbenevento.it
E-mail: [email protected]
Telefono: 0824-316716
Indirizzo: Via Giovan Battista Perasso, 1 – 82100 Benevento

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L’Hotel Villa Traiano, albergo a 4 stelle Superior di Benevento

Grand Hotel Italiano (4 stelle)

Sito web: www.hotel-italiano.com
E-mail: [email protected]
Telefono: 0824-24111
Indirizzo: Viale Principe di Napoli, 137 – 82100 Benevento

Albergo Della Corte (3 stelle)

Sito web: www.albergodellacorte.org
E-mail: [email protected]
Telefono: 0824-54819
Indirizzo: Via Mario La Vipera – 82100 Benevento

Hotel Costa Rama (3 stelle)

Sito web: www.hotelcostarama.it
E-mail: [email protected]
Telefono: 0824-873386
Indirizzo: Via Costa Rama – 82030 Cautano (BN)

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