Il castello Alfonsino sorge sull’isolotto di S. Andrea, nel porto esterno, di fronte all’imboccatura del canale Pigonati. L’isola naturale di S. Andrea è stata ritenuta il luogo ideale dove erigere questa struttura di difesa quando ancora vi sorgeva un monastero dedicato appunto a S. Andrea, da cui il nome dell’isola.
Al castello sono stati attribuiti molti appellativi: Castello di Mare per distinguerlo da quello di Terra (Svevo), castello Alfonsino o Aragonese, dal nome della casata che lo realizzò e castello Rosso, per la suggestiva immagine rossastra che il sole al tramonto regala alla struttura, questo dovuto al tufo con cui è stato costruito.
Descrizione
Il castello Alfonsino si adagia sul promontorio meridionale con linee irregolari che seguono la forma naturale del terreno; caratteristico è il porticciolo interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura.
La struttura si presenta con la caratteristica fortificazione quattrocentesca, con un portale da un lato e dall’altra la cosiddetta Opera a corno, che segue i dettami dell’architettura fortificata cinquecentesca; risalgono invece alla fine del XV secolo i due baluardi, rotondo quello verso l’interno, triangolare quello verso il mare aperto.
Cenni storici
La realizzazione del castello iniziò nel febbraio del 1481 con la costruzione di un torrione quadrangolare voluto da Ferrante d’Aragona. A distanza di poco tempo, nel 1485, il duca di Calabria, Alfonso d’Aragona, trasformò questo primo nucleo difensivo in un vero e proprio castello.
Per maggior sicurezza la rocca venne estesa con l’aggiunta di robusti antemurali e baluardi. Il castello fu ultimato nel 1492 con la costruzione del grande salone al primo piano e delle gallerie voltate a botte del piano inferiore.
Nel 1558 furono avviati i lavori per la costruzione del Forte, spinti dall’attacco sferrato dalle navi veneziane nel 1528; due poderosi bastioni collegarono il Forte alla rocca primitiva, chiudendo l’antico canale di difesa e formando l’attuale darsena.
In precedenza l’isola era occupata dall’antica abbazia benedettina di Sant’Andrea all’Isola, i cui resti, in particolare capitelli, sono visibili al Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi. L’abbazia fu abbandonata dopo gli eventi che sconvolsero la città tra il XIV e il XV secolo. In epoca più recente l’isola è stata utilizzata come lazzaretto per poi passare alla Marina Militare, fino a quando, nel 1984, gravi danni alle strutture murarie causate da una mareggiata hanno costretto alla dismissione.