Bologna: Basilica di Santo Stefano, il Compianto

Tappe prefissate: Basilica di Santo Stefano; sosta alle torri Garisenda e degli Asinelli; Chiesa S. Maria della vita per ammirare l'opera: Compianto sul Cristo morto; sosta alla Basilica di San Petronio.

Bologna: Basilica di Santo Stefano, il Compianto
Data e giorni
Agosto 2021 - 1 giorno
Tipo di viaggio
Arte e Cultura
Partecipanti
2
Costo a persona
100 €
Mezzi di trasporto
Treno
TAPPA 1
Basilica di Santo Stefano o Sette Chiese

La Basilica di Santo Stefano chiamata anche delle Sette Chiese è un complesso di cappelle, chiostri e museo molto suggestivo, capace di raccontare la storia della fede dei Cristiani di Bologna.

Da Piazza Santo Stefano si entra nella Chiesa del Crocifisso, dove da subito si respira un clima di silenzio e di preghiera. Alzando il capo, sopra l’altare maggiore, si può ammirare un grande crocifisso, a metà chiesa, a destra una Pietà in cartapesta di Domenico Piò (XVIII secolo).

Sotto il presbiterio, in una cripta, sono conservate le reliquie dei protomartiri Vitale e Agricola

Basilica dei protomartiri S.Vitale e S.Agricola

Uscendo dalla Chiesa del Crocifisso si possono visitare le altre “Chiese”, quella del Santo Sepolcro che fino al 2000 ha conservato le reliquie del santo protettore di Bologna, San Petronio, poi spostate nell’omonima e imponente Basilica, considerata tra le più grandi d'Europa.

Dal Santo Sepolcro si può passare alla Chiesa dei Santi Vitale e Agricola, dove campeggia un antico crocifisso oppure attraversando il Cortile di Pilato, dove si trova il famoso Catino di Pilato.

Catino di Pilato

Si può visitare la Chiesa dei Martyrium e l’antico Chiostro.

Chiostro medievale

Chiude la visita alle Sette Chiese la Chiesa della Benda, indossata, secondo la tradizione da Maria e il Museo di Santo Stefano.

TAPPA 2
Compianto sul Cristo morto

In questa mia veloce visita a Bologna ho voluto fermare lo sguardo su opera in terracotta di Niccolò dell'Arca datata tra il 1463 e il 1490, il Compianto sul Cristo morto.

Compianto del Cristo morto

L'opera si trova nella Chiesa di Santa Maria della Vita e racconta lo strazio dei personaggi presenti al momento della deposizione di Gesù dalla croce. È un racconto che Niccolò dell'Arca fa attraverso volti, mani e movimenti del corpo che dicono dolore immenso e incredulità. Gesù è steso a terra, la morte sembra aver avuto l'ultima parola.

Lo dice Giuseppe d'Arimatea che inginocchiato si gira da un'altra parte, quasi a dire: "Guardate che avete fatto". Lo dice la sofferenza muta, interiore di Giovanni Evangelista che con una mano si tiene il capo.

Compianto: San Giovanni Evangelista

Lo dicono le donne: Maria di Giuseppe, Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria Maddalena.

Compianto: Maria Maddalena

Quanti modi per esprimere il dolore! Ci sono mani che pregano, come quelle della Madre di Gesù, mani che vorrebbero allontanare il dolore da sé come quelle di Maria di Cleofa, mani che quasi strappano i vestiti come quelle di Maria di Giuseppe, mani che come punte d'ala tagliano l'aria per correre, pur nel dolore, incontro a un giorno nuovo, il giorno del Risorto com'è accaduto a Maria Maddalena.

Cosa mi è piaciuto

Mi è piaciuto il silenzio e l'atmosfera austera della Basilica di Santo Stefano. Così capace di mantenere nel tempo il bello, la devozione e l'arredamento essenziale di una fede espressa e vissuta nel tempo. Mi è piaciuto molto il Compianto sul Cristo morto, l'espressività delle statue era tale da farle sembrare persone vere!

Cosa non mi è piaciuto

Tutto sommato lungo il tragitto ho incontrato molte persone cordiali che mi indicavano il percorso, ma, a dir mio, mancherebbero segnaletiche per arrivare sul posto senza dover tenere continuamente la piantina o lo smartphone in mano. Rivolgere la parola a qualcuno fa bene, ma non a tutti potrebbero essere gradito.

I consigli di Marilena Carraro

I consigli sono quelli di sempre: indossare scarpe comode, anche se la camminata da un luogo all'altro non è stata lunga, portare con sé acqua e in questo tempo anche il gel per le mani e la mascherina. Prima di chiedere consiglio sul percorso è meglio osservare le persone: se hanno lo zaino molto probabilmente sono turisti, come te, come voi.

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