Alla scoperta del Lario, meglio conosciuto come lago di Como

Limitarsi all’aspetto turistico è un sacrilegio. Il lago di Como è fatto anche di romantici tramonti, paesi che sembrano sospesi tra lo specchio d’acqua e le cime dei monti, giardini fioriti e scorci fiabeschi.

Alla scoperta del Lario, meglio conosciuto come lago di Como
Data e giorni
Giugno 2019 - 3 giorni
Tipo di viaggio
Arte e Cultura
Partecipanti
2
Costo totale
100 €
Mezzi di trasporto
Auto
TAPPA 1
Como e l’omonimo lago, inseparabili innamorati

E si, tra la città di Como e il suo lago c’è un amore che trascende il senso di appartenenza. Semplicemente, l’una non potrebbe esistere senza l’altro. E viceversa. L’abbraccio perpetuo che la terra regala all’acqua parla di una città che nel bene e nel male deve fare i conti con il lago. Anche quando esce dagli argini e si riversa in piazza Cavour e, a volte, sino alle vie del centro storico.

Non c’è un fiume che lo fa defluire perché lui, il lago, finisce dove inizia la sua città. Una giornata di relax nel capoluogo di provincia non può che iniziare dal Tempio Voltiano, dedicato all’inventore della pila, nonché comasco, Alessandro Volta. Si tratta di una costruzione neoclassica dove i più artisticamente attenti non potranno che notare le somiglianze con il noto Pantheon romano. Il tempio affaccia sul lungolago e da qui è già possibile ammirare i paesi immediatamente successivi che, come la città, si specchiano nell’acqua.

Vista su Como di sera

Dal Tempio Voltiano si raggiunge la centrale piazza Cavour, un salotto circondato da locali e negozi. Durante l’inverno gli ormai tradizionali mercatini di Natale regalano quell’atmosfera in più che è consigliabile non lasciarsi sfuggire. In estate è d’obbligo rinfrescarsi con una granita o un gelato e addentrarsi nelle vie, deliziose, del centro storico. È da queste che, perdendo definitivamente il contatto visivo e magnetico con il lago, gli occhi si posano liberi sull’imponente Duomo. Cattura per il suo mescolamento di stili che però non intaccano la sua eleganza, tutt’altro. Parliamo di un tardo gotico con absidi rinascimentali e cupola barocca. La piazza su cui affaccia è piccola e chiassosa, piacevolissima.

Passeggiata sul molo di sera

Poco distante si incontra piazza San Fedele con l’omonima Basilica che è la più antica del centro cittadino e rimanda alla Como medievale. La parte più visibile dell’antica cinta muraria medioevale della città è Porta Torre, che si incontra proseguendo la passeggiata. Veniva utilizzata come ingresso per chi proveniva da Milano. Ritornando sul lungolago e avendo ancora tempo a disposizione, è appuntamento imprescindibile la visita a Brunate. Non c’è bisogno di spostare la macchina dal parcheggio (trovato sicuramente con una certa difficoltà) perché è comodamente raggiungibile in funicolare con un “viaggio” di poco meno di sette minuti. Normalmente vi sono corse ogni mezz’ora.

Oltre ad essere conosciuto per le numerose ville in stile Liberty, Brunate è punto di partenza per numerose escursioni e offre panorami incredibilmente belli non solo su Como e il lago ma anche, nelle giornate limpide, sulle Alpi e le pianure della Brianza. La giusta conclusione di una giornata così emozionante è il ritorno in città a piedi, attraverso una facile passeggiata nei boschi (ovviamente in discesa!) ma nulla vieta di farsi coccolare ancora un po' e scegliere la comoda funicolare.

TAPPA 2
Bellagio, la perla armoniosamente inserita in un territorio da sogno

Personalmente, forse perché li frequento da sempre, trovo deliziosamente incantevole ogni paesino sul lago di Como. Di certo, però, Bellagio viene preceduto dal suo essere conosciuto come la perla del lago. Le sue sponde ospitano lussuose ville nobiliari impreziosite da giardini in fiore. Innumerevoli sono le celebrità passate da Bellagio e diversi i registi che hanno girato scene di film famosi tra le sue vie.

Lo scotto da pagare, se proprio voglio lasciare un debole spiraglio alla critica, è quell’aria un po' chic che si mescola al vento del lago e si respira al cospetto delle sue dimore, degli alberghi stellati e dei ristoranti di classe.

Addentrandosi sulle strette scalinate acciottolate che risalgono il borgo, si perde definitivamente il contatto con la realtà e con il tempo che scorre. Il lago, appena più in basso, si nasconde alla vista lasciando cavallerescamente la luci della ribalta alla sua dama. Case con i balconi fioriti si alternano a piccoli locali dalle insegne colorate, negozi di souvenir, gelaterie, caffetterie e ristoranti.

Vista di Bellagio

Il saliscendi perpetuo delle vie è rigenerante e guadagnare nuovamente il lungolago per un’ultima rilassante passeggiata in pianura è irrinunciabile. In estate, con gli oleandri in fiore, la meraviglia di colori è al suo apice. Le barche ormeggiate negli attracchi oscillano dolcemente, il sole acceca, i turisti si accalcano nei tavolini all’aperto dei locali, il lago da una parte e Bellagio dall’altra reclamano attenzione ma il tripudio di sensi non è ancora domato: i giardini di villa Melzi sono lì davanti e il passo non può che accelerare l’andatura. Va detto che la primavera è il periodo migliore per visitarli e godere della fioritura nelle numerose e colorate specie di camelie ma anche in estate è bene non rinunciare alla tentazione.

Nell’Ottocento, anno di realizzazione insieme alla villa Melzi D’Eril, vi era un giardino all’inglese che è stato arricchito nelle epoche successive con specie botaniche provenienti da ogni continente. Camminare sui vialetti sassosi tra le aiuole fiorite, l’erba verdissima che sembra tuffarsi nel lago, il laghetto delle ninfee, gli alberi secolari e, immancabile, la veduta su Bellagio, rendono davvero unico questo angolo di mondo. Per i più esperti in materia, va ricordato che nel parco si trovano piante rare ed esotiche di alto valore botanico e storico. Tornare verso la macchina mette un po' di tristezza, mitigata dai colori che cielo e lago assumono in attesa del tramonto.

TAPPA 3
Varenna, tra le case dei pescatori e la passeggiata degli innamorati

Varenna si trova sulla sponda orientale del lago, siamo infatti in provincia di Lecco. Nel mio caso ci sono venuta in macchina ma è decisamente più affasciante raggiungerla in battello. I collegamenti da e per Como sono numerosi. Proprio dall’imbarcadero parte un percorso pedonale che conduce nel centro storico di Varenna.

La particolarità di questo percorso sta nel fatto che si cammina sospesi sull’acqua attraverso una passerella protetta da una struttura metallica. In alcuni punti la struttura diventa un arco coperto da piante rampicanti. Non dura che qualche minuto ma la nomea “Passeggiata degli innamorati” è in assoluto meritata.

La passeggiata degli innamorati

La passeggiata termina nel cuore del borgo, una piazza-balcone attorniata da casette colorate, negozietti e ristoranti. Di tanto in tanto stretti vicoletti e ripide scalinate si arrampicano sulla collina e nelle zone più interne di Varenna.

La piazzetta

Vale la pena percorrerle e lasciarsi rapire dai romantici scorci. È particolarmente suggestiva la visita al Castello di Vezio, raggiungibile a piedi in circa 45 minuti attraverso un cammino nel bosco. Si tratta di una fortificazione medievale attorniata da fitta vegetazione.

È possibile visitare il giardino del castello, dove è presente un centro di addestramento di rapaci, e salire sulle torri dalle quali godere del panorama sul lago e sui paesi adagiati alla costa. Non va dimenticato che il lago di Como è famoso per le sue ville e i suoi giardini e Varenna non fa eccezione. Villa Monastero rappresenta un’ulteriore occasione da non lasciarsi sfuggire. Anche qui il giardino botanico ospita numerose specie di piante e fiori tanto locali quanto esotiche.

La villa, del XII secolo, è inizialmente un monastero femminile cistercense ma dal Seicento diviene dimora nobiliare. Ancora non sazia di vedute sul lago, mi godo a ritroso la passeggiata nel borgo e non resisto alla tentazione di concedermi una pizza in uno dei tanti ristorantini all’aperto.

Cosa mi è piaciuto

Il lago di Como ha un che di particolare. Lo vivo da sempre eppure ogni volta mi faccio stregare dal fascino dei paesi incastonati tra le sue acque e adagiati alle montagne. Ogni volta mi abbandono al lento scorrere della vita tra le viuzze che salgono a mezza costa per poi riguadagnare il lago. Le persone che abitano questi luoghi sono un po' naviganti e un po' alpinisti perché la vera magia del lago di Como è l’equilibrio perfetto tra gli elementi.

Cosa non mi è piaciuto

Con la bella stagione turisti e locali popolano il lago e i suoi paesi creando un piacevole mix linguistico. L’altra faccia della medaglia è l’unica strada, in alcuni punti stretta, che diventa un ingorgo capace di far perdere la testa anche all’automobilista più paziente. Visitare il lago nei periodi canonici deputati alle vacanze potrebbe essere un’esperienza piuttosto faticosa. Certamente poi ripagata dalle bellezze paesaggistiche ma non prima di aver definitivamente esaurito la pazienza alla ricerca di un parcheggio.

I consigli di Cristina Tagliabue

Per coloro che hanno voglia di camminare, consiglio di percorrere almeno una tappa del Sentiero del Viandante sulla sponda orientale da Abbadia a Lierna, poi Varenna, Bellano, Dervio e Colico. Si snoda a mezzo costa sulle Prealpi lecchesi per circa 45 chilometri. Non avendo dislivelli esagerati, può essere percorso da chiunque. L’unica accortezza è quella di avere scarpe da trekking. L’estate è forse il periodo meno indicato a causa delle alte temperature ma scegliendo di partire il mattino di buona lena è comunque fattibile. Consiglio la tappa Abbadia Lariana-Lierna, con un tempo di percorrenza di circa tre ore e mezza e un dislivello di circa 400 metri. Il percorso inizia in prossimità della chiesa di San Martino. All’arrivo a Lierna, per ripagare la fatica, c’è la spiaggia Riva Bianca, una delle più apprezzate del lago. Il refrigerio nelle sue acque è garantito.

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