Lo ammetto, è stato un viaggio deciso all'ultimo minuto. Stremata dal caldo appicicaticcio dell'agosto bolognese, e ancora con una gran voglia di prendere l'aereo, nonostante fossi appena tornata da New York, in una torrida serata mi è balenata l'idea balzana di concedermi quattro giorni a Praga, una città che già avevo visitato nel lontano 2002 ma che mi era sempre rimasta nel cuore. Detto fatto: spulciando i siti dei voli aerei riesco a prenotare ad una tariffa bassissima e ad un orario antelucano l'aereo per Praga e, miracolosamente, trovo anche un albergo più che discreto a Stare Mesto, cioè Città Vecchia. Butto due cose in valigia e, dopo tre giorni, atterro nella Città d'Oro.
Avevo prenotato un taxi che mi portasse dall'aereoporto fino in hotel: ottima scelta, vista la distanza e la difficoltà di raggiungere il centro con i mezzi pubblici. Alloggiavo praticamente in pieno centro e, dopo avere fatto il check-in, mi sono diretta subito a visitare la Piazza della Città Vecchia. L'attrazione principale è l'Orologio Astronomico del Municipio che, ogni ora, al suono di uno scheletro che suona una campanella, si anima dando vita ad un carosello di statue che rendono lo spettacolo unico al mondo. Consiglio di recarsi presto, la mattina, verso le 8. La piazza è pressocchè deserta e si può godere di uno spettacolo unico. Sulla maestosa piazza si affaccia la cattedrale di Santa Maria di Tyn che, con la cattedrale di San Vito - di cui racconterò in seguito - è uno dei luoghi di culto più importanti di Praga: incantevole di giorno, possente di notte, grazie alla potente illuminazione che consente di ammirare la facciata con le guglie gotiche in tutto il suo splendore. dopo essermi rifocillata all'immancabile Starbuck presente nella piazza, ho fatto una passeggiata fino alla Prasna Brana, un'impondente porta mediovale sempre in stile gotico e ho concluso il mio pomeriggio concedendomi un giro da Hamleys, in Na Prikope 14; è un negozio di giocattoli immenso dove si può provare un'avventura in 3D nella Praga del XVI, alla scoperta delle origini del Golem.
Meraviglioso passeggiare di sera sul Ponte Carlo: musicisti, artisti di strada e piccole bancarelle popolano il ponte più iconico della città, dal quale si gode un panorama spettacolare sul castello, illuminato a giorno.
Il Castello merita la visita di un'intera giornata: consiglio di acquistare i biglietti on-line, pena una fila infinita di turisti che si accalcano alle biglietterie. Per accedervi è necessario percorrere una lunga scalinata sconnessa, ma una volta giunti alla meta il panorame è impagabile. Meravigliosa la Cattedrale di San Vito, un vero tripudio d'oro; all'interno si può vedere la splendida finestra in Art Nouveau realizzata da Mucha. Agghiacciante la visita alla sala delle torture e alla torre Daliborka, che prende il nome dal cavaliere Dalibor che, nell'attesa di venire giustiziato, imparò a suonare il violino: mi ha messo una tristezza infinita.
Ho trovato il Vicolo d'Oro meno bello rispetto alla mia ultima visita: le piccole casette una volta adibite ad abitazione di orafi, alchimisti, servitù e - più tardi - anche di Kafka, sono state trasformate in negozietti di souvenir e paccottiglia. Un vero peccato.
Praga è una commistione di antico e moderno, quindi la sera mi sono concessa una cena alla Casa Danzante, costruita in omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers. Ottimo il ristorante, dal quale si può ammirare una veduta impagabile della città.
Da non perdere il quartiere ebraico di Praga: il cimitero merita una visita assolutamente. Ho camminato lentamente sui vialetti ben tenuti cercando di decifrare le lapidi coperte di muschio ed erose dal tempo finchè non ho trovato la sepoltura di Rabbi Löw, che la leggenda dice avere creato il Golem, una creatura che avrebbe dovuto proteggere la comunità. Molte persone infilano nelle crepe della tomba dei bigliettini sui quali scrivono le proprie richieste, e si dice che il rabbino possa esaudirle. Ho trovato toccante la visita al museo adiacente, dove sono esposti i disegni dei bambini deportati nel campo di Terezin, e il mausoleo ove sono scritti milioni e milioni di nomi di persone deportate durante la seconda Guerra Mondiale. Curioso è stato passare sotto la Sinagoga vecchio-nuova, nella cui soffitta si dice stia ancora dormendo il Golem.
Imperdibile l'ultima notte trascorsa a Praga: ho disedetto l'hotel un giorno prima della partenza e ho dormito in un "boat hotel", cioè una barca che è una struttura ricettiva. Esperienza fantastica! è stato meraviglioso addormentarsi cullata dal rumore del fiume e, la mattina successiva, assistere all'alba sulla Moldava. Consiglio assolutamente il Matylda, ai piedi della Casa Danzante. Le stanze sono rivestite in radica, i bagni sono grandi e pulitissimi, il personale delizioso.
La magica Praga ha un'aura di mistero e fascino incredibile: ad ogni angolo ci si aspetta di vedere un folletto, un Golem, un diavoletto o una strega. Maestosa e possente, Praga merita senz'altro una visita. I mezzi pubblici sono puntuali ed è abbastanza semplice muoversi in città. Ottimi quasi tutti i ristoranti: per i carnivori, da provare assolutamente è il Nase maso, una macelleria-ristorante; i vegetariani saranno deliziati da Indian By Nature.
Attenzione: i bagni pubblici - pulitissimi - sono a pagamento e non accettano carte di credito, come anche qualche ristorante e pasticceria. Munitevi quindi sempre di qualche moneta per far fronte a necessità impellenti. Una volta che le luci della città si sono spente, le strade si popolano di homeless, che possono chiedere qualche moneta con un po' troppa insistenza. La birra costa meno dell'acqua e, un paio di volte, mi è capitato di incrociare persone un po' troppo allegre; cambiate marciapiede.
Prenotate on-line le visite e gli ingressi ai musei o ai luoghi di interesse: eviterete le code infinite alle biglietterie. Per visitare il Castello di Praga, munitevi di scarpe comode e di una buona scorta di acqua, soprattutto d'estate: la scalinata è molto lunga e sconnessa e d'estate il caldo e la disidratazione possono farsi sentire in modo pesante. Ricordatevi di portarvi una giacca pesante, anche d'estate, come un piumino 100 grammi. Evitate lo shopping sfrenato in via Karlova: i prezzi sono allineati a quelli italiani, se non più cari. Meglio andare a caccia di souvenir in qualche via limitrofa. Come in ogni altra parte del globo, le stazioni della metropolitana non sono proprio sicurissime: occhio ai borseggiatori e alle bande, soprattutto di notte.