Le cascate delle Comelle, Bassa e Alta, si trovano in provincia di Belluno, nel Comune di Canale d'Agordo divenuto famoso per aver dato i natali ad Albino Luciani, che il 26 agosto del 1978, eletto al soglio pontificio, ha assunto il nome di Giovanni Paolo I. Nonostante il breve pontificato il ricordo del Papa del Sorriso è ancora vivo in tutta la valle.
Le cascate si raggiungono in pochi minuti partendo dall'ampio parcheggio situato alla Capanna Cima Comelle, dove prima di partire, ci si può rifocillare. Fin da subito si vedono le due cascate sbucare dal verde e dalla roccia, mentre tutt'intorno si respira la calma di un paesaggio che conosce la bellezza e il rispetto delle stagioni.
La cascata Bassa è la prima ad essere raggiunta, quando ancora il fiato non si fa sentire corto a chi non è abituato alla fatica della montagna.
I sentieri sono stretti e di tanto in tanto bisogna fermarsi per dare precedenze mantenendo le distanze. Si sale poggiando i piedi ora sul terreno, ora sulla roccia, a volte su gradini costruiti dall'uomo, altre volte su quelli spontanei di radici intrecciate tra loro. Un paio di piccoli passaggi su tronchi o su tavola di legno e si raggiunge la cascata Alta.
Il sentiero poi continua a scelta verso l'Orrdido delle Comelle o per il ritorno alla Capanna Cima Comelle.
Scesi dalla passeggiata alle cascate abbiamo fatto il giro del lago di Gares, un lago talmente piccolo che anche se Google Map lo chiama "lago" la planimetria locale preferisce indicarlo come un "laghetto", definito anche biotopo per la configurazione del suo ecosistema.
Si tratta di una passeggiata piacevole in un percorso segnato a tavolette tra il verde con tanto di terrazzi per ammirare il panorama. Di tanto in tanto si può notare qualche pesciolino guizzare nell'acqua e le anatre fare il bagno in tutta tranquillità. Tutt'intorno le mitiche e maestose Dolomiti testimoniano che il tempo passa, mentre negli ampi prati i turisti riposano dimenticando, per un giorno, il succedersi delle ore.
Tra il lago di Gares e la Capanna Cima Comelle c'è un recinto di cavalli di razze diverse, sicuramente abituati all'andi rivieni di turisti visto che si lasciano facilmente avvicinare.
Tra le razze, forse, anche la Shire, per il folto pelo delle zampe e le lunghe trecce delle cavalle.
Penso che la calma, la pace, la tranquillità, il verde, la pulizia dell'ambiente e l'ordine siano tutti aspetti da apprezzare. La gente incontrata si è manifestata amichevole e pronta. Il posto accoglieva molte famiglie con persone di svariate età, anche se non è adatto a tutti il seppur breve percorso alle cascate.
I sentieri, in qualche tratto, non sono del tutto curati. Si vede che hanno una storia anche di cura, si vedono i segni che indicano il sentiero, ma ci sono tratti che possono diventare pericolosi se non si sta attenti a dove si mettono i piedi e per questo la salita non è consigliabile a tutti.
Prima di partire è bene controllare il meteo. Conviene indossare scarpe pesanti (meglio scarponi da montagna) e portare con sé impermeabile, cappellino, bastoni da camminata e acqua. Il percorso non è adatto al passaggio di passeggini o carrozzine, ci sono infatti dei tratti stretti e scivolosi con gradini, radici e sassi.