Le Cascate del Carlone, raggiungibili a piedi (andata/ritorno soste escluse circa 1h30/2h) con sentiero segnalato partendo da Loc. San Cristoforo, poco lontana da Bobbio, hanno proprietà termali a causa dell’alta concentrazione di minerali di sale, anche se al tocco risultano fresche.
Trascorsa la mattinata a visitare le cascate, siamo scesi a Bobbio per il pranzo e per dedicare qualche ora alla cittadina. Posta a ridosso del fiume Trebbia, ha conservato l’aspetto di un borgo medievale con il fascino di negozietti, botteghe storiche, enoteche e ristoranti. Di notevole interesse il Duomo di Santa Maria Assunta, l'Abbazia di San Colombano e Palazzo Malaspina, da cui si può godere di una bella vista dall'alto.
Consiglio di passeggiare e scoprire gli antichi portici di Porta Frangula, trovare gli antichi mulini ancora presenti nel borgo, arrivare a Ponte Gobbo (o Ponte Vecchio) e rilassarvi al sole sulle sponde del fiume e addirittura farvi un bagno stagione permettendo.
Se siete veri avventurieri e la giornata per voi è ancora lunga, nelle vicinanze di Bobbio è possibile raggiungere (con un mezzo di trasporto proprio o a piedi) il Monte Penice (1460 m. s.l.m.) per visitare il Santuario di Santa Maria in Monte Penice; detta meta è molto frequentata dagli amanti delle moto.
Trascorsa la notte in campeggio a Cerignale, abbiamo dedicato un'oretta alla visita del borgo. Di origine medioevale, situato in Alta Val Trebbia, sorge sulle pendici del Monte delle Tane, in una suggestiva conca boscosa.
La successiva visita l'abbiamo dedicata a Brugnello, il cosiddetto “Borgo degli Artisti”. Brugnello è arroccato sulla sommità di uno sperone di roccia a 464 metri a picco sul fiume Trebbia e non è altro che un minuscolo, ma affascinante, agglomerato di case di pietra le cui origini risalgono al 560, oggi perfettamente ristrutturato.
La profonda bellezza si ammira dalla terrazza che circonda la Chiesa, punto di osservazione privilegiato delle anse del Trebbia.
Dal grazioso borgo è possibile raggiungere Bobbio ed il famoso Bric Carana, oltre a molti altri villaggi meno conosciuti.
Sulla via del ritorno, abbiamo optato per la pausa pranzo sulle rive del Trebbia; abbiamo trovato, fra le tante presenti fra Marsaglia, Ponte Organasco ed Ottone, una spiaggetta isolata ed intima. Trascorsa qualche ora, carichi per l'ultima meta del nostro weekend, con partenza da Fontanigorda, abbiamo raggiunto la cima del Monte Gifarco.
I borghi storici e la possibilità di trascorrere momenti della giornata del tutto differenti fra loro, è possibile iniziare con un'escursione, visitare un borgo e rilassarsi sul fiume. Non amo la monotonia e la Val Trebbia offre varietà. Tutto è molto curato, è possibile trovare tranquillità, silenzio e allo stesso tempo, visitando i borghi, essere a contatto con le persone.
Il sentiero per raggiungere le Cascate del Carlone non è perfettamente segnalato, occorre prestare molta attenzione. Scarseggiano i campeggi, è possibile pernottare all'area camper Bobbio solo se muniti di camper, no roulotte, no auto, no tende e questo a parer mio è una nota negativa da segnalare. L'acqua del fiume è sempre molto fredda.
A volte partire per mete poco conosciute spaventa il viaggiatore, ha paura forse di non trovare passatempi, di "perdere tempo"; quest'estate, visto il periodo che il mondo sta passando, ho optato per molte "gite" del weekend nelle vicinanze di casa e la Val Trebbia mi ha stupito ed affascinato, è particolare ed unica nel suo genere.