Il MUSE di Trento si presenta costruito su vari piani e diviso per argomenti. Paragonabile a una piramide luminosa, guardando dal basso verso l'alto si ha l'impressione di una costruzione capace di raccogliere, per fasce, varie specie di animali, alcuni dei quali estinti da tempo.
La visita inizia al piano -1, che raccoglie tra le più antiche tracce di vita. Qui una guida ben preparata e capace di comunicare con i bambini ci ha accompagnati a conoscere gli antichi esseri viventi dagli enormi Ittiosauri, Mosasauri e Dinosauri, per citarne alcuni, alla vita più semplice come quella di un batterio. Il tutto sempre accompagnato da immagini, da video e dalla ricostruzione precisa di ciò che la guida andava spiegando.
I video, della durata di un minuto e qualche secondo, riescono a dare un'idea dell'ambiente in cui questi animali vivevano, cosa mangiavano e come si muovevano.
Camminare accanto alle varie specie, sfiorarle senza mai toccarle, ha aiutato a cogliere le dimensioni di ciascuna e in qualche momento anche a sentirci fortunati di non essere contemporanei di un mosasauro o di un dinosauro...
Tra le curiosità le orme di piccoli rettili e il protolite da cui gli studiosi risalgono per capire di che cosa l'animale si cibava e quali potevano essere le sue dimensioni.
Un intero piano è dedicato all'uomo e alle fasi del suo sviluppo. Inevitabile l'interesse per l'uomo rappresentato nei vari momenti della vita: l'uomo che andava a caccia, a pesca ecc., che da nudo comincia a coprirsi, che conosce il fuoco, che impara a disegnare e a comunicare.
Tra gli incontri, un po' a sorpresa, un personaggio non proprio antico, almeno non quanto gli altri, che i bambini avrebbero voluto toccare tanto assomigliava ad un uomo vero, moderno: Charlie Chaplin.
Superata l'area dei manichini si entra in una stanza riposante da cui quattro proiettori raccontano con le immagini impresse sulle pareti quanto visto poco prima. Qua e là laboratori adatti ai ragazzi per accompagnarli a fissare quanto scoperto passo dopo passo.
Tra le foto del giorno una ritrae, in una parete scura, sparsi qua e là, alcuni teschi umani, quelli dei nostri antenati, ci hanno detto.
Qualcuno si è fatto un selfie per non dimenticare.
Difficile dire una sola cosa. L'atmosfera calma, la possibilità di vedere da vicino gli animali, di fare degli esperimenti, l'organizzazione puntuale e precisa, la guida così capace di dire cose difficili con parole semplici, la trasparenza degli operatori, i video di una misura giusta e comunicativa... sono tutti aspetti a favore del MUSE.
Il desiderio di riuscire a vedere più cose possibili nel tempo a disposizione in qualche piano ci ha fatti correre via più veloci a scapito dei contenuti. La visita alla serra è stata molto faticosa per il cambio di temperatura, fermarsi a guardare qualche pianta o animale presente è stato pressoché impossibile.
Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di prendersi del tempo e di visitare il MUSE con calma; il secondo è quello di indossare un paio di scarpe comode perché gran parte della visita prevede un percorso a piedi; il terzo è quello di andare preparati per muoversi senza disperdere tempo ed energie.