Eravamo un gruppo formato da un centinaio di persone, in pellegrinaggio per Castelmonte, e a portarci fin ai piedi della grande scalinata è stato un pullman. Quindi siamo saliti ammirando il Borgo antico e a mano a mano che ci avvicinavamo al Santuario ci giravamo a guardare il panorama della Pianura Veneta vista dall'alto.
Come ogni Borgo antico anche solo le pietre parlano ed ogni angolo è molto suggestivo.
Arrivati in un piazzale in cui fa da padrone di casa un grande "pozzo fiorito", ci siamo fermati per scattare qualche foto personalizzata e molto suggestiva. Quindi, qualche gradino ancora e siamo arrivati al Santuario.
Con noi c'era un sacerdote ed abbiamo partecipato alla messa pregando per noi e per i nostri cari.
Dopo la Santa messa un frate ci ha raccontato la storia molto antica del Santuario che, molto probabilmente, prima di essere tale, era una postazione dell'esercito romano e per questo motivo guardandolo da lontano somiglia a una fortezza. La cappella dediacta a San Michele, patrono dei soldati, va a confermare l'ipotesi.
Visitato il Santuario, che racconta storie di grazie e miracoli in quadretti di tutte le epoche, abbiamo pranzato alla Casa del pellegrino che accoglie i gruppi numerosi poco distante dal Santuario, nel grande piazzale dove parcheggiano auto e pullman.
Sotto un sole cocente, dopo aver visitato la trincea blindata, sono salita piano piano al Sacrario. Sono salita da sola, nonostante fossi in compagnia di molte persone, perchè ho voluto lungo il percorso visitare i cognomi delle persone della mia famiglia, sapendo che "qualcuno" era morto durante la Grande Guerra.
Camminavo orizzontalmente tra le scalinate, prima di salire e pregavo. Ho pregato per questi giovani, fidanzati, mariti, padri... ma ho pregato anche per le loro famiglie, convinta che la preghiera è qualcosa di universale anche nella questione tempo.
In ogni scalinata, ripetuta, in pietra c'era la scritta "PRESENTE", risposta a un appello a cui questi soldati non hanno voluto o potuto sottrarsi.
A mano a mano che m'avvicinavo alle tre croci che vegliavano sui soldati ho potuto scorgere che tra la gente c'era un alpino, poi ho capito la presenza di sorveglianza ai luoghi, che però io ho letto come una vicinanza a chi ha dato la vita per la patria.
Arrivata in alto ho visitato la cappellina, ai piedi dell'altare la scritta: "Terribilis locus iste", che mi ha molto impressionata.
E' stata un'uscita serena, costata molto meno dei 100 euro indicati a persona. Del pellegrinaggio al Santuario porto con me qualche quadretto di vita in cui Maria, si dice, sia intervenuta con la sua protezione. Ho apprezzato molto la storia che il frate ha saputo raccontare nei particolari. Della visita a Redipuglia porto con me il silenzio del Sacrario nonostante il sole cocente o la pioggia battente, nonostante i visitatori giornalieri o la solitudine della notte... come allora, c'erano, ci sono a ricordarci che la pace "vale".
Il Santuario di Castelmonte, all'interno, ha una facciata sopra l'altare maggiore dipinta in stile moderno che proprio stona con il resto in stile Barocco. Il tempo, per la parte riguardante Redipuglia ed il Sacrario mi ha permesso soltanto di lanciare uno sguardo sul luogo di fronte al sacrario, dove prima si trovavano sepolti i soldati e non mi ha permesso di visitare i musei.
Penso che - se possibile - organizzarsi in gruppo abbia il vantaggio di diluire la spesa del viaggio, tenendo conto però che ha lo svantaggio degli orari dettati per non disperdersi. Attenti al Roaming dati, a Castelmonte siamo in Italia, ma ai confini con la Slovenia. Se proprio ne abbiamo bisogno teniamolo attivo, altrimenti meglio disattivarlo e restare senza internet per qualche ora. A Castelmonte, prenotando il pranzo, si mangia bene con un costo contenuto.