La scintillante Marrakech

Marrakech è una città sorprendente e sono contentissima di averla scelta come meta per la mia prima volta in Africa. I suoni, i colori, i sapori, i sorrisi e l'ospitalità della gente del posto, hanno reso questo lungo weekend indimenticabile.

La scintillante Marrakech
Data e giorni
Dicembre 2022 - 3 giorni
Tipo di viaggio
Arte e Cultura
Partecipanti
2
Costo a persona
300 €
Mezzi di trasporto
Auto, Aereo
TAPPA 1
L'arrivo nella città rossa

L’arrivo in città è stato piuttosto turbolento ma, una volta messo il naso fuori dall’aeroporto, tutti i colori, i suoni e i profumi del luogo ci hanno letteralmente investito. Era la prima volta in vita mia che mettevo i piedi sul continente africano.

Spezie e profumi

Il nostro autista ci aspettava fuori con un cartello indicante il mio nome e quello del Riad che ci avrebbe ospitate per il nostro soggiorno. E, dopo mille acrobazie e manovre per uscire dal parcheggio, in un gioco simile ad un tetris, con macchine e furgoncini parcheggiati senza un ordine preciso, eccoci a bordo di un minivan, con le canzoni di Lewis Capaldi in sottofondo e il migliore amico del nostro autista che ne conosce i testi a memoria e che canta insieme a lui, mentre ci dirigiamo, con una guida un po’ freestyle, al Riad Dar Merzouga, tra viuzze piene di gente, di colore e di vita.

Una volta giunte a destinazione, ad accoglierci abbiamo trovato Mohamed, un ragazzo molto gentile e simpatico che ci ha accompagnato al Riad e, dopo le formalità di registrazione, ci ha mostrato la nostra stanza e la terrazza dove, dopo esserci rinfrescate, abbiamo cenato con un maestoso barbecue party, naturalmete homemade.

L’accoglienza è stata ottima e Mohamed ci ha fatto sentire come a casa. Alla fine del nostro pasto, ci ha anche preparato un ottimo the alla menta, accompagnato da dolcetti locali e ci ha dato dei consigli per la nostra visita della città.

Adesso è ora di andare a dormire… domani si parte alla scoperta di Marrakech.

Night in Marrakech

TAPPA 2
Jardin Secret, Djemaa El Fna, Moschea Koutoubia e Museo Dar Si Said

Salam aleykoum! Sveglia presto e colazione in terrazza per ricaricarci prima di metterci in marcia alla scoperta di Marrakech. In programma oggi ci sono Le Jardin Secret, la famosa piazza Djemaa El Fna, la Moschea De La Koutoubia e il Museo Dar Si Said.

Non appena chiuso il portone del Riad alle nostre spalle, siamo state investite da mille colori e odori dei quali non ci eravamo rese conto la sera prima, al nostro arrivo, visto che faceva già buio. Le costruzioni della medina hanno tutte il caratteristico colore arancione che ha reso nota nel mondo Marrakech come la 'città rossa'.

La temperatura gradevole e mite ci ha permesso di incamminarci a piedi tra mille viuzze che ci hanno condotto, tra i sorrisi della gente che incrociavamo, a Le Jardin Secret. Grazie al fatto di essere arrivate piuttosto di buonora, non c’erano ancora molti turisti, il che ci ha permesso di apprezzare pienamente la tranquillità del luogo e di approfittare di una esclusiva visita della torre, il punto più alto della città se si escludono i minareti delle moschee, dalla quale si gode di una vista mozzafiato sulla città.

Una volta finita la nostra visita dei giardini, ci siamo nuovamente immerse nei colori della Medina, con i suoi souks ad ogni angolo di strada. E dopo mille contrattazioni e alcuni acquisti, eccoci giunte alla famosa piazza Djemaa El Fna, con le sue scimmie, gli incantatori di serpenti e il suo aspetto caratteristico. Poco distante dalla piazza, e visibile già da lì, si erge il minareto della Moschea Koutoubia, visibile solo dall’esterno per i non musulmani.

Senza accorgercene, abbiamo macinato dei chilometri a piedi e, per riposarci un po’, approfittiamo di una delle panchine dei giardini accanto alla moschea e acquistiamo dei buonissimi dolcetti al cocco che un gentile venditore ambulante ci ha proposto. Una volta recuperate le forze, ci incamminiamo verso il museo Dar Si Said, che spiega l’antica tradizione dei tappeti in Marocco. Oltre all’interesse suscitato dal museo, il palazzo che lo ospita è davvero incantevole, con mosaici e fontane sparse un po’ ovunque. Davvero un piccolo gioiello non molto noto ai turisti.

Mosaici

Una volta terminata la visita del museo, eccoci in cammino verso il nostro Riad, per darci una rinfrescata prima di uscire per cena. Solo che un posto attira la nostra attenzione e ci suggerisce di fermarci per una pausa con un ottimo te alla menta e della pasticceria tipica marocchina, a base soprattutto di mandorle, nocciole e miele, il tutto il una costruzione tipica e con della musica orientale in sottofondo.

Ancora una mezz’oretta di passeggiata per arrivare al Riad… stasera in programma c’è la vista del tramonto dalla terrazza del Café des Épices, il primo rooftop ad aver visto la luce nella Medina di Marrakech.

Tramonto a Marrakech

Siamo arrivate al café di buonora per approfittare delle prime luci del tramonto e per mettere qualcosa sotto i denti, visto che avevamo saltato il pranzo. La vista dal terrazzo era incantevole e il lento modificarsi dei colori man mano che il sole iniziava a calare era davvero stupefacente. Si è passati dal rosa, al rosso e poi al viola, con un’infinità di sfumature uniche.

Alla magia del momento si è aggiunto il fatto che la nazionale Marocchina in quel momento stesse giocando e vincendo i quarti di finale della coppa del mondo 2022, aggiudicandosi così la semifinale. In strada la festa è di tutti quanti, residenti e turisti, tra trombette, cori e bandierine sventolanti.

Ed ecco che finisce così la prima giornata a Marrakech…

TAPPA 3
Tombe Saadiens, Sinagoga e cimitero ebraico, Palais Bahia e Madrasa

Salam aleykoum Marrakech!! Il nostro secondo giorno in città sarà consacrato alla visita delle Tombeaux Saadiens, della Sinagoga Slat Lazama e del cimitero ebraico, del Palais Bahia e, infine, della Madrasa Ben Youssef.

Dopo la lauta colazione, servitaci da Walid, durante la quale abbiamo assaggiato il famoso e, personalmente, molto buono, amlou, una crema spalmabile di origine berbera, preparata con olio di argan, mandorle o arachidi, miele e talvolta cacao, eccoci di nuovo in marcia verso le Tombeaux Saadiens, una necropoli reale storica che si trova nella Kashba, un quartiere fortificato nella parte sud ovest della Medina di Marrakech.

Tombeaux Saadiens

A qualche passo dalla necropoli, davvero molto imponente, ecco che ci ritroviamo in tutt’altra atmosfera grazie alla visita del quartiere ebraico che ha il nome di Mellah. Si tratta di una parte della città circondata da alte mura e caratterizzata da uno stile architettonico totalmente diverso dal resto di Marrakech. Dopo una visita alla Sinagoga Slat Lazama, una tappa al cimitero ebraico più grandi del paese è d'obbligo. Camminando tra muri di argilla rossa, seguite da gatti curiosi e circondate da bambini che giocano scalzi e da gente semplice e sorridente, eccoci giunte all’attrazione principale del quartiere ebraico di Marrakech: il Cimitero Miaara, una distesa sconfinata di tombe ricoperte di calce bianca che rifulgono sotto il sole.

Dopo aver camminato a lungo, una meritata pausa per gustare una pastilla al pollo, con un misto di sapori che vanno dal dolce al salato allo speziato era d’obbligo.

Dopo pranzo, una piccola passeggiata per arrivare al Palais de Bahia per visitare il palazzo reale, una delle opere architettoniche più importanti di Marrakech, costruito nel 19º secolo nella speranza che fosse il più imponente palazzo di tutti i tempi.

L’ultima tappa della giornata è stata la Madrasa Ben Youssef, la scuola coranica di Marrakech. La sua imponenza e la sua decorazione ne fanno un monumento storico di rinomanza mondiale, davvero imperdibile durante una visita della “città rossa”.

Dopo una breve sosta in hotel per ricaricare le pile, eccoci di nuovo in marcia per raggiungere uno dei locali più “in” di Marrakech: il Kabana. Dal rooftop del bar/ristorante abbiamo goduto un tramonto spettacolare sulla medina e abbiamo passato una serata rilassante dopo una lunga giornata passata a camminare ed esplorare.

Tramonto a Marrakech

Ed ora, dopo essere tornate a casa tra un labirinto di stradine, è ora di andare a letto… domani ci aspetta ancora un’altra giornata piena di cose da vedere e da scoprire.

TAPPA 4
Jardin Majorelle e hammam tradizionale

Per il nostro ultimo giorno in città, in programma c’è la visita al famosissimo Jardin Majorelle, un parco realizzato nel cuore della città nuova.

Dopo colazione, infatti, ci incamminiamo verso la nostra meta che si trova fuori dalla Medina, nella parte nuova della città. Il giardino, realizzato dall’artista francese Jaques Majorelle, che si stabilì nella città di Marrakech nel 1919, fu costruito nel 1920, anche se l'apertura al pubblico avvenne nel 1947, ne fa parte una grande villa in stile liberty, caratterizzata da pareti interamente dipinte di blu, colore predominante in tutto il giardino, ed è davvero incantevole.

La visita del giardino occupa più o meno un’oretta e mezza della nostra giornata e, dopo aver finito di visitare il giardino, con annessa pausa per il te, una sosta in una spa per provare un hammam tradizionale marocchino era d’obbligo.

Ed eccoci, quindi, intente a farci strofinare come mai prima d’ora in vita nostra e poi a farci massaggiare con dell’olio d’argan profumatissimo per ben due ore. Semplicemente meraviglioso.

Il tempo di rientrare in hotel e farci belle per poter nuovamente uscire e godere del tramonto, prendendo un aperitivo al Le Marrakchi, con terrazza panoramica sulla piazza Djemal El Fna. Una cena con l’immancabile couscous e una pastilla alla crema per chiudere in bellezza.

Tramonto a Marrakech

Purtroppo, anche questa giornata è giunta al termine ed è ora di andare a dormire… domani sveglia presto: abbiamo un aereo da prendere per il ritorno alla realtà.

Cosa mi è piaciuto

Marrakech è una città davvero sorprendente che ti colpisce subito, non appena si mette il naso fuori dall'aeroporto. I suoni, i colori, i sapori, i sorrisi della gente... mi hanno fatto sentire a casa fin da subito e hanno fatto entrare questa città ricca di contraddizioni e bellezza nel mio cuore per sempre.

Cosa non mi è piaciuto

Non credo ci sia qualcosa che non mi sia proprio piaciuto. Non mi piace essere categorica nei miei giudizi. Diciamo che la cosa che ho preferito meno è stata la parte nuova della città, dove tutta la magia della medina non è presente e dove lo scarto tra ricchezza e povertà è molto più evidente.

I consigli di Venera Licciardello

Marrakech è una città sicura: siamo partite in due, io e mia sorella, e ci siamo sempre sentite al sicuro, anche nei labirinti della Medina, dove ci si perde se non si trova un punto di riferimento. Il mio consiglio è di visitare la città alloggiando in un riad, nel cuore della Medina, per godere pienamente della magia del luogo.

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