Ellis Island a New York

Ellis Island è l'isola su cui oggi sorge l'Immigration Museum e da cui sono passate le storie, le speranze e le aspettative di milioni di persone alla ricerca di una vita nuova

Ellis Island a New York

Ellis Island è uno dei luoghi più suggestivi e storicamente importanti della città di New York. Presso l’isola si trova l‘Immigration Museum, dove sono raccolti documenti e oggetti che raccontano la difficile e commovente storia dei 12 milioni di immigrati che sono entrati in America attraverso la porta d’oro di Ellis Island.

Ellis Island è un isolotto che si trova nella bellissima baia di fronte a Manhattan ed  è una delle quaranta isole delle acque di New York.

Il porto di Ellis Island, dal 1894, divenne stazione di smistamento per gli immigranti e ha accolto il flusso migratorio da quando il governo federale ne assunse il controllo per regolare il massiccio arrivo di persone provenienti, per la maggior parte, dall’Europa meridionale e orientale dove si erano diffuse le voci sulle opportunità offerte dal Nuovo Mondo.

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L’ingresso al museo

A Ellis Island giungevano i passeggeri di terza classe, mentre i più ricchi viaggiatori di prima e seconda classe venivano ispezionati nelle loro cabine e condotti a terra. Nella grande Registry Room sono ancora presenti i banchi su cui gli ispettori si sedevano e schedavano le persone appena giunte in America.

Qui gli immigrati venivano sommariamente visitati e, se non erano ritenuti in buono stato fisico venivano contrassegnati sulla schiena con un gesso per essere sottoposti ad un ulteriore esame. Le persone valutate in salute venivano accompagnate nella Sala dei Registri, dove gli ispettori registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di  destinazione, disponibilità di denaro, professione ed eventuali precedenti penali.

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Registry Room

Una volta ricevuto il permesso di sbarcare, gli immigranti venivano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan.

La “casa di prima accoglienza-prigione” ad Ellis Island rimase attiva fino al 1954. Ciò che accadeva sull’isola, quando le navi giungevano cariche di immigranti, ricordano, sotto molti aspetti, scene ai nostri giorni famigliari, con uomini, donne e bambini affamati, sporchi e completamenti incapaci di comunicare con gli ispettori che li interrogavano.

Presso il centro di accoglienza, durante il boom migratorio, arrivarono il doppio delle persone previste e per cui era stato progettato. Il complesso comprende diversi edifici realizzati in più tempi per sopperire alla grande quantità di persone che continuavano ad arrivare nell’isola ogni anno.  L’edificio che oggi ospita il museo è stato realizzato nel 1903, mentre il primo edificio eretto sull’isola è andato perduto in un incendio nel 1897.

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Le valige degli immigranti

Il museo fu aperto nel 1990, dopo una lunga ristrutturazione, dato che gli edifici si trovavano in pessime condizioni, dopo un abbandono di circa quarant’anni.

Cosa vedere

La visita al museo, che è situato nell’edificio principale del complesso dell’ex stazione di immigrazione, vi regalerà delle forti emozioni. Le stanze in cui gli emigranti dormivano sono particolarmente impressionanti e danno la giusta idea di come fosse difficile l’accoglienza per un numero così alto di persone.

Particolarmente  d’impatto è l’esposizione delle valige che vi attende all’ingresso del museo. Nel salone laterale ci sono alcune stanze per i colloqui che vi condurranno attraverso il lungo e snervante iter al quale dovevano sottoporsi gli immigrati per il loro riconoscimento.

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Le stanze in cui venivano registrati gli immigrati

Le stanze, rivestite di piastrelle bianche, sono particolarmente inquietanti e danno la netta impressione di trovarsi all’interno di un ospedale psichiatrico.  Nelle sale potrete vedere tanti oggetti e ricostruzioni che raccontano avvenimenti legati alle vite degli immigrati, le paure, le speranze e i dolori che hanno accompagnato il loro viaggio.

Al primo piano si trova la mostra “La popolazione d’America” che narra dell’immigrazione americana e permette di rintracciare notizie sui propri antenati: chi erano, da dove venivano, perché venivano; attraverso questo strumento 10 milioni di americani possono rintracciare le loro radici.

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La stanza in cui dormivano gli immigrati

Da Ellis Island potrete vedere la punta sud di Manhattan e la Liberty Island su cui sorge la Statua della Libertà.

Come arrivare

Per giungere Ellis Island bisogna prendere il battello da Battery Park, a cui si arriva con la Metro linea 1 (west side) stazione South Ferry, 4 e 5 (East side) stazione Bowling Green, N e R stazione Whitehall street.

Nell’acquisto del biglietto del battello è compreso l’accesso alla Liberty Island e l’ingresso al museo dell’immigrazione. I traghetti effettuano l’orario 9:00-17:00 tutti i giorni, con orario prolungato in estate.

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La vista dal traghetto verso Ellis Island

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