La chiesa di San Filippo Neri è il luogo di culto più grande della città di Torino.
Sorge in un’area precedentemente occupata dalla chiesa di Sant’Eusebio a pochi metri dal Museo Egizio e nelle vicinanze di Palazzo Carignano e piazza Castello, pertanto rientrerà facilmente nel vostro itinerario di visita del centro città.
Cenni storici
I lavori di costruzione della chiesa di San Filippo Neri furono iniziati nel 1675 per volere del duca Carlo Emanuele II ma, durante l’assedio francese del 1706, un importante crollo danneggiò l’intero cantiere.
Una volta ripresi i lavori, la supervisione delle opere fu assegnata a Filippo Juvarra, mentre l’imponente facciata, di chiara ispirazione neoclassica, fu opera dell’architetto Giuseppe Maria Talucchi, nel 1823.
Descrizione della Chiesa di San Filippo Neri
Il complesso è composto dalla chiesa, dall’Oratorio e dalla Casa dei Padri. La chiesa ha una generosa navata di circa 70 metri di lunghezza, con una caratteristica volta a botte ed un maestoso voltone, scandito da sette finestroni semicircolari a forma di conchiglia.
Belle, lungo la navata, le sei cappelle e le colonne in onice rosso di Busca. L’altare maggiore è di chiara ispirazione barocca, ed è sovrastato dalla pala del Maratta che raffigura La Vergine, il Beato Amedeo, santa Caterina, sant’Eusebio e san Giovanni Battista.
Da vedere, ancora all’interno della chiesa, i dipinti con le Storie della Vergine, con San Filippo Neri che adora la Vergine col Bambino affidandole la protezione di Torino e il Martirio di San Lorenzo.
Davvero bello e finemente eseguito il sontuoso Paliotto del Piffetti, collocato nel 1749 in occasione del centenario della fondazione dell’Oratorio della Casa dei Padri; si tratta di un capolavoro realizzato in madreperla, avorio ed ebano, costellato di lapislazzuli e pietre dure.
Anche il bel pavimento del presbiterio, in marmo policromo, è opera dell’estro di Juvarra. Le orchestre e i coretti sono ornati da putti, mentre il motivo ornamentale a conchiglia ritorna in tutte le decorazioni della chiesa e delle suppellettili, firma riconoscibilissima dell’architetto Juvarra.
La cripta cimiteriale risalente al Seicento è visitabile. Qui riposano i Padri fondatori, alcuni cittadini illustri dell’epoca e alcuni caduti nelle guerre napoleoniche. Al suo interno sono conservati anche i resti del beato Sebastiano Valfrè.
Curiosità
Nell’adiacente Oratorio, dal 2006, si trova la sede del Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi (MIAAO).
Sulla facciata della chiesa potrete vedere una palla di cannone rimasta conficcata nella muratura e lasciata a ricordo della guerra con i francesi del 1799.