Abu Dhabi è la capitale degli Emirati Arabi Uniti, nonché il capoluogo dell’omonimo emirato, e si tratta di una delle città più ricche di tutto il pianeta. Abu Dhabi venne fondata nel 1791 dalla tribù beduina dei Banū Yās, e fino alla fine degli anni ’60 era poco più che un centro dedito alla pesca ed all’allevamento di dromedari, tant’è che la prima strada asfaltata venne terminata solo nel 1961. Ma è nel corso degli anni ’70 che l’economia della città, grazie soprattutto al visionario sceicco Zayed bin Sultan Al Nahayanm, crebbe vertiginosamente sotto ogni profilo: economico, urbanistico, turistico, d’immagine.
Si è trattato insomma di un clamoroso decollo verticale, che ha portato Abu Dhabi ad essere oggi una delle città più moderne e lussuose dell’intero pianeta. D’altronde, già solo sapere che essa possiede il 9% delle riserve petrolifere mondiali può dare un’idea più precisa di quanto la capitale degli EAU sia, a conti fatti, una vera e propria miniera di soldi dalle sembianze metropolitane.
Soggiornare ad Abu Dhabi
La città di Abu Dhabi è cambiata radicalmente nel corso del XX secolo, passando da essere un modesto centro semi-sconosciuto alle grandi cronache, nel quale si pescavano perle e si vendevano dromedari, al rappresentare una delle realtà urbanistiche più all’avanguardia dell’intero pianeta. Ciò ha contribuito in maniera fondamentale a creare un enorme afflusso turistico, che genera introiti monstre per la città; in risposta alle nuove esigenze delle infrastrutture turistiche, sono stati creati alberghi ed hotel, prevalentemente di lusso, per soddisfare ogni genere di clientela. In particolar modo, e non poteva essere altrimenti, quella facoltosa.
Abu Dhabi insomma è il luogo ideale per riuscire a trovare il “cinque stelle dei vostri sogni”, in quanto qui gli hotel extra-lusso sono la norma, non certo l’eccezione. Ne proponiamo due in particolare: il Rosewood ed il Jumeirah at Etihad Towers, entrambi caratterizzati da standard di riferimento eccezionalmente elevati.
Al Rosewood ad esempio (che sorge nell’isola di Al Maryah), si potrà contare su un maggiordomo disponibile 24 ore su 24 (o 24/7 internazionalmente parlando, ovverosia 24 ore al giorno e 7 giorni a settimana), e le sue sistemazioni includono un centro multimediale con televisore da 55 pollici ed un sistema di navigazione iPad, oltre alla spa ed alla piscina all’aperto, fra le altre varie cose. La tecnologia corre veloce, e dalle parti di Abu Dhabi hanno le ali ai piedi per riuscire a starle dietro. Questo hotel si trova vicino al centro commerciale The Galleria, il più grande della capitale degli Emirati Arabi Uniti, nonché uno dei più forniti (e costosi).
Il Jumeirah at Etihad Towers si trova invece all’interno dell’omonimo complesso, costituito da cinque splendide torri affacciate sulla Corniche e sul Golfo Persico, e può vantare giardini lussureggianti, una spiaggia privata e molto altro ancora. All’interno dell’hotel si trovano numerosi ristoranti e luoghi dove poter spezzare la giornata con deliziosi antipasti internazionali, e la sua terrazza panoramica è il punto più alto della città; da qui si potrà avere la migliore vista che un edificio di Abu Dhabi possa offrire. Il Jumeriah è inoltre vicinissimo al centro commerciale Marina Mall.
Se state dando un’occhiata sconsolata al portafoglio dopo i due cinque stelle appena visti, non disperate, arriva la parte interessante: si può soggiornare ad Abu Dhabi anche senza dover spendere necessariamente un patrimonio, è sufficiente abbassare semplicemente il target. Così facendo ci imbattiamo nel Courtyard by Marriott World Trade Center, uno dei quattro stelle migliori della città, dotato di Wi-Fi gratuito, minibar ed altri comfort, e nel caso si alloggi in una suite si potrà avere anche un comodo soggiorno separato. Ottimi anche la palestra e la piscina all’aperto, mentre per avvalersi dei trattamenti del centro benessere è necessario il pagamento di un supplemento.
Scendendo ancora di una stella troviamo il Mercure Centre Hotel, che con i suoi quattro punti di ristoro, la connessione Wi-Fi gratuita, il frigobar e la zona spa con jacuzzi, rimane comunque una scelta di tutto rispetto. Uno dei punti forti di questa struttura è certamente il suo ristorante francese, mentre se si propende per una sistemazione più intima e meno confusionaria, per scoprire quali sono le migliori soluzioni per gli appartamenti in affitto ad Abu Dhabi, la scelta migliore rimane quella di avvalersi di un comparatore di prezzi online.
Cosa vedere
Abu Dhabi è una città molto giovane, o quantomeno lo è la sua ultima muta: se essa di fatto esiste dal XVIII secolo, è solo negli ultimi quarant’anni che ha saputo imporsi come una delle realtà economiche più floride del globo, potendo godere di un eccezionale boom urbanistico che ha condotto alla costruzione di magnifici edifici, e fantastiche zone da cartolina. Ecco quali sono i luoghi più rappresentativi della capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Grande Moschea Sheikh Zayed
La Grande Moschea Sheikh Zayed è il simbolo stesso di Abu Dhabi, si tratta della più grande moschea del Paese nonché dell’ottava moschea al mondo per estensione, ed è un vero e proprio tempio dell’unità e della fratellanza. Così fu infatti concepita dal suo ideatore, lo sceicco Zayed, che la mise proprio all’ingresso della Abu Dhabi City Island, cosicché potesse essere vista agevolmente dalla terraferma. Questa moschea venne costruita tra il 1996 ed il 2007, e lo sceicco stesso vi pose la prima pietra. Venne quindi inaugurata nel 2004, in occasione delle onoranze funebri per la morte di Zayed, che è tuttora seppellito al suo interno, ed è stata recentemente inserita all’interno della lista dei 16 monumenti più famosi al mondo.
Una volta che ci si troverà al cospetto di questo capolavoro artistico ed architettonico, non sarà difficile intuirne il perché. La Grande Moschea Sheikh Zayed si estende infatti per ben 13 ettari di terreno, è stata eretta grazie al lavoro di migliaia di operai provenienti da ogni parte del mondo, dall’Africa all’Asia, all’Europa alla Nuova Zelanda, e le stesse materie prime utilizzate per la sua costruzione arrivano letteralmente da ogni angolo del pianeta. Basti pensare che per erigerla sono stati utilizzati ben 28 tipi diversi di marmo, tra i quali tre di derivazione italiana (il Lasa, l’Aquabiana ed il Biano), e per quel che concerne lo stile architettonico riprende in pieno le costruzioni di epoca persiana e Moghul, ovviamente il tutto rielaborato secondo i più moderni criteri di edilizia.
La Grande Moschea Sheikh Zayed ha una capacità complessiva di circa 40.000 persone, presenta quattro minareti disposti ai rispettivi lati dell’edificio e può contare su ben 1096 colonne esterne e 96 colonne interne, presenti nella sala di preghiera. Nella parete del Qibla sono state incise le 99 qualità di Allah in stile Kufic, ed al suo interno ospita il tappeto persiano più grande al mondo, pesante ben 35 tonnellate e sette meravigliosi lampadari, il più grande dei quali è il terzo più imponente del mondo, pesa 9 tonnellate ed è tempestato di pregiatissimi cristalli Swarovski. Questa moschea è una delle poche ad essere liberamente accessibile anche ai turisti, secondo gli ideali di pace e tolleranza tanto cari al defunto sceicco Zayed, ed in particolare si consiglia di visitarla al tramonto, quando il sole tinge le sue 82 cupole di riflessi infuocati, specchiandosi sulle numerose piscine artificiali che le fanno da contorno, per un’esperienza mistica da sindrome di Stendhal.
Emirates Palace
L’Emirates Palace è l’hotel più famoso di Abu Dhabi, e già questo normalmente potrebbe bastare come biglietto da visita per potersi magnificare agli occhi dei turisti. D’altronde l’associazione è tanto ovvia quanto lecita, e può valere verosimilmente per qualsiasi città del mondo: hotel più famoso=uno dei migliori. Ed infatti è così, ma rispetto alle altre strutture ricettive sparse in giro per il globo, l’Emirates Palace ha una particolarità che lo proietta direttamente nell’Olimpo dell’industria alberghiera planetaria: le sue sette stelle. Solo altri cinque hotel possono vantarne altrettante.
Inoltre le sue sembianze sono molto simili a quella di una reggia, a tal punto che molti turisti con qualche carenza informativa di troppo finiscono per scambiarlo per la residenza reale. In realtà costoro, senza saperlo, non hanno nemmeno sparato troppo lontano; l’Emirates Palace ospita infatti, all’ultimo piano, sei suites speciali dedicate esclusivamente ai reali ed ai loro dignitari. Ma a parte questo particolare, e le sue sembianze, questa faraonica costruzione è nientemeno che un hotel. Anzi, mas que un hotel, volendo fare un parallelismo calcistico e parafrasare il celeberrimo motto barcelonista.
Così come i blaugrana considerano la loro squadra come un’estensione stessa della propria terra, un’appendice simulacrale dell’anima catalana, alla stessa maniera lo sceicco Zayed volle far sì che questa costruzione potesse racchiudere in sé lo spirito munifico della propria terra; una magnifica testimonianza della vocazione aperta, generosa ed ospitale tipica della cultura beduina.
L’Emirates Palace possiede ben 302 stanze, 92 suites e un gran numero di servizi tra i quali campo da tennis, da cricket, da rugby e da calcio, piscine all’aperto, il Beach Club che include un percorso ciclabile ed una fantastica spa; al suo interno si possono inoltre trovare botiques, palestre, persino una sorta di piccolo museo, il tutto condito da arredi in marmo pregiato, oro, pietre preziose e sorvegliato dall’alto da meravigliosi lampadari traboccanti di Swarovski.
D’altronde il padre dell’edificio, il defunto architetto John Elliott, era il meglio che si potesse trovare sulla piazza in termini di progettazione di hotel extra lusso. Elliott ha saputo trovare l’equilibrio perfetto tra sogno e realtà, fra le aspirazioni ad un contesto principesco, quasi parossistico di Zayed e le esigenze pratiche, riuscendo a creare una costruzione che definire semplicemente come un hotel sarebbe, a tutti gli effetti, riduttivo. Questo è l’Emirates Palace: un sogno concreto, adorno d’oro e delle gemme più preziose, nel quale chiunque (al giusto prezzo) può vivere una delle esperienze più rappresentative di Abu Dhabi.
Abu Dhabi National Exhibition Centre
L’Abu Dhabi National Exhibition Centre (diminuito con la sigla ADNEC) è il più grande centro congressi di tutto il Medio Oriente, e venne costruito per volere del “Padre della città” lo sceicco Khalifa bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, ex presidente degli Emirati Arabi Uniti. Questo centro congressi venne inaugurato il 18 Febbraio 2007 ed ha vinto numerosissimi premi dalla sua apertura ad oggi. l’Abu Dhabi National Exhibition Centre possiede ben 73.000 metri quadrati di spazi interni, che congiunti agli spazi esterni fanno sì che questo complesso si estenda in totale per ben 133.000 metri quadrati complessivi.
Una vera e propria fortezza per i congressi dotata di ogni genere di comfort, comprese sale come l’International Convention Centre (abbreviato ICC) con una capacità che può arrivare fino a 6000 posti a sedere, le Conference Halls A e B, le tribune, i suoi addirittura venti saloni di ricevimento e l’ADNEC Waterfront Quayside, dotato di un canale artificiale grazie al quale vi possono approdare yatchs e persino navi militari.
L’Abu Dhabi National Exhibition Centre è il può grande centro congressi che si possa trovare in tutto il Medio Oriente, ed il suo enorme successo ha fatto sì che l’area circostante fosse interessata da un gran numero di avveniristici progetti urbanistici.
Emirates Park Zoo
L’Emirates Park Zoo è un meraviglioso parco zoo situato nei pressi di Abu Dhabi, a circa mezz’ora di automobile dal centro della faraonica capitale degli Emirati Arabi Uniti. Questo parco zoo venne inaugurato nel 2008, e rappresenta da allora la più importante attrazione a sfondo naturalistico del Paese, potendo vantare un numero impressionante di animali delle specie più disparate. Qui viene proposta una miriade di attività da svolgersi a stretto contatto con la fauna del parco, che vanno dal nutrire alle giraffe, all’assistere agli spettacoli marini delle otarie, fino all’osservare due coccodrilli del Nilo al momento del pasto.
All’Emirates Park Zoo si potranno inoltre vedere all’opera uccelli da preda nell’atto di cacciare, si potrà assistere ad un’ampia trattazione sulla storia della magia dagli albori della civiltà fino ad oggi, e si potrà arrivare a stretto contatto con gli elefanti indiani del parco, accompagnati da una guida che provvederà ad evidenziare le differenze tra questo genere di elefanti e quelli africani.
Corniche
La Corniche è uno splendido tratto costiero che consiste nel fianco Nord-Ovest dell’isola di Abu Dhabi, un lungomare che presenta diverse somiglianze con il Malecon de L’Avana per intenderci, pur con le dovute proporzioni. Realizzata di recente, la Corniche rappresenta una delle zone più amate dai turisti per lo splendido percorso che offre, ed il meraviglioso panorama che offre con vista sul mare, in mezzo a palme, fontane, spiagge e futuristici giganti urbani che svettano proprio a ridosso del suo limitare.
La Corniche si estende per circa 9 chilometri ed è ormai una delle zone più famose della città, avendo ospitato tra le altre cose manifestazioni come la Volvo Ocean Race e una sezione del Formula One Etihad Airways Abu Dhabi Grand Prix, e vista l’estrema vicinanza col mare è provvista di stabilimenti balneari opportunamente sorvegliati. All’interno di questi stabilimenti è possibile sdraiarsi in tutta tranquillità sui lettini a prendere il sole, far giocare i bambini nelle apposite strutture ad essi dedicate, praticare sport acquatici e nuotare in tutta sicurezza, vista la delimitazione posta a 40 metri dalla spiaggia che permette di mantenersi entro acque calme e controllate.
Qui si trova inoltre il Wakeboarding Beginners Park, un parco interamente dedicato alla pratica del wakeboarding, che offre ai principianti che si stanno avvicinando a questo sport la possibilità di essere seguiti nell’apprendimento da istruttori professionisti, il tutto a titolo completamente gratuito. Il Wakeboarding Beginners Park è la prima struttura di questo genere, mai realizzata in tutto il Medio Oriente.
Dove e cosa mangiare ad Abu Dhabi
Abu Dhabi è una città ampiamente cosmopolita, che più che possedere un’identità propria dal punto di vista gastronomico rappresenta invece un larghissimo e fornitissimo crocevia di tradizioni culinarie differenti, ovviamente mantenendo quella mediorientale in una posizione privilegiata. Qui si potranno infatti mangiare piatti tipici di ogni parte del mondo: sono rappresentate la cucina francese, quella italiana, quella inglese, africana, asiatica…insomma, il panorama gastronomico è molto più che ampio, è smisurato.
Nella cucina tipica araba si fa un largo uso di verdure e legumi d’ogni genere, così come anche di carne, prevalentemente quella di montone, manzo, pollo ed agnello. Anche quella del cammello viene consumata, ma costa molto ed ha la fama di essere particolarmente prelibata. Non può mancare inoltre il cosiddetto pescato, rappresentato da una folta presenza di pesci d’ogni genere, così come anche di crostacei e molluschi.
Ma uno degli alimenti principali della dieta tipica mediorientale è, come più o meno in ogni altra parte del mondo (salvo poche eccezioni), il pane. Il pane arabo viene non di rado servito caldo per accompagnare il cridutè, una specialità tipica francese consistente in un mix di verdure e servita come antipasto, o consumato con l’hummus, una deliziosa crema di ceci che va certamente annoverata fra i prodotti tipici più tradizionali di queste zone. L’hummus viene largamente consumato in diverse maniere, ed è un frequente co-protagonista di moltissime ricette arabe e non solo. Altre salse molto comuni sono la tzatziki, a base di yogurt e l’harissa, una salsa particolarmente piccante, entrambe utilizzate per la preparazione dei kebap.
Proprio parlando di kebap, quelle che vanno per la maggiore da queste parti sono le varianti dürüm e shawarma: il primo prevede l’utilizzo di carne, verdure e delle salse viste in precedenza, ed è racchiuso all’interno di una piadina; il secondo è preparato praticamente alla stessa maniera, ma gli ingredienti anziché essere raccolti all’interno della piadina vengono utilizzati per farcire un morbido panino rotondo. Molto comuni sono anche gli antipasti libanesi come i mezzeh, consistenti in un vasto assortimento di cibi che vanno dalle semplici verdure con salsa vinaigrette a vere e proprie preparazioni gastronomiche, come involtini di vite ripieni di riso e carne d’agnello, verdure in agrodolce, hummus servito con il pane, melanzane affumicate e molto altro ancora.
Anche il riso ha una grande rilevanza all’interno della cucina mediorientale, e viene consumato specialmente nelle sue varietà a chicco lungo come il Basmati. Che sia lessato (solitamente) o bollito (più raramente), viene costantemente accompagnato a carni, verdure e salse d’ogni sorta, e molto spesso speziato (ottimo ad esempio il risotto con noci e zafferano). Come pasti a base di pesce, oltre alle zuppe di pesce e crostacei (squisite per gli amanti dei prodotti marinari) si può citare l’al madrooba, consistente in mix di pesce opportunamente salato e speziato, e non può mancare infine lo yogurt, consumatissimo un po’ ovunque in Asia. Che sia yogurt fresco ed aromatizzato con menta e cetrioli, formaggio di yogurt (naturale sostitutivo della panna acida) o yogurt essiccato, poco importa: i latticini sono sempre stati, e con ogni probabilità sempre saranno, uno degli alimenti più caratteristici della cucina araba e mediorientale.
Cosa fare ad Abu Dhabi di sera
La vita notturna di Abu Dhabi non è particolarmente movimentata, è sostanzialmente priva di eccessi, la città non presenta grandi luoghi di ritrovo notturni al di fuori degli hotel, e quei pochi che ci sono non hanno di norma la licenza per somministrare alcolici. Welcome to Abu Dhabi’s night!
Stando a queste premesse, la situazione agli occhi di un turista dalle verdi speranze, abituato alla movida vacanziera di ben altre località potrà sembrare tragica, ma non c’è bisogno di disperarsi: dopo aver messo le cose in chiaro, possiamo iniziare ad edulcorare la situazione con i lati positivi della proposta notturna di Abu Dhabi. Sebbene questa meta sia l’ideale più per le famiglie (possibilmente facoltose) che per le giovani combriccole, è vero anche che all’interno degli hotel si snoda un viavai nottambulo non di poco conto, e che il divertimento di certo non manca.
Pensate agli hotel come a delle grandi ambasciate occidentali, all’interno delle quali potrete continuare a vestire calzoncini corti (per lui) e canottiere (per lei) giudicate invece inopportune nel contesto generale della città, oltre che bere alcolici, e fare più o meno tutto ciò che si può fare in qualsiasi effettiva regione europea. Proprio all’interno di questi giganti urbani votati all’accoglienza dei turisti si trovano i locali più alla moda di Abu Dhabi, e tra discoteche, bar (a scelta fra cocktail bar, piano bar, jazz bar e via discorrendo), pub e nightclub dei generi più disparati, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Che scegliate l’evocativo Colosseum, lo Zenith dello Sheraton Abu Dhabi Resorts & Towers, l’english-oriented bar AMPM dell’Intercontinental Hotel, il cubeggiante Havana Club dell’Emirates Palace, e potremmo continuare che la lista è lunga…starà a voi decidere quale possa essere il luogo più adatto alla serata che avrete intenzione di trascorrere. Tant’è che guardando alla nightlife cittadina in quest’ottica, si potrà limare parecchio il divario che intercorre tra Abu Dhabi e le capitali occidentali, fino a poter ridurre il tutto ad un’unica differenza sostanziale: se da una parte si fa abitualmente la spola tra un locale e l’altro, nella futuristica e ricchissima perla degli Emirati Arabi Uniti si fa pressappoco la stessa cosa, ma tra un hotel di lusso e l’altro.