Parcheggiata l'auto negli spazi predisposti, siamo saliti alla Villa, comunemente chiamata Villa di Maser. È una villa palladiana che vanta quasi 500 anni di storia, commissionata dai fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, quest'ultimo era ambasciatore della Repubblica di Venezia. Doveva essere una villa di campagna per i due nobili veneziani.
La prima impressione, prima ancora di entrare in Villa, è stata quella di respirare la natura per gli ampi spazi che circondano la costruzione e la visuale ampia della pianura sottostante. Le poche persone che passeggiavano stavano silenziose e rispettose dell'ambiente.
Entrati a Villa Barbaro ci siamo resi conto che non eravamo poi così pochi quel giorno! Per entrare nelle varie Sale che costituiscono la parte di Villa visitabile - Sala a crociera, Sala di Bacco, Tribunale d'amore, Sala dell'Olimpo, Sala del cane, Sala della lucerna, tutte affrescate da Paolo Veronese - abbiamo dovuto, di sala in sala, attendere che altri visitatori uscissero. Un paio di pattine, per non rovinare l'antico pavimento, ci facevano scivolare con leggerezza tra le stanze.
Non è stato possibile effettuare alcuna foto all'interno, ma da una finestra ci è stato concesso di immortalare il Ninfeo con la peschiera. Una parte della Villa è abitata e per questo non percorribile dai turisti.
Riusciti all'esterno abbiamo visitato il giardino, il viale, le fontane e ammirato le barchesse.
Oltre la Villa di Maser è possibile visitare anche il Museo delle carrozze. Lo si raggiunge salendo una stradina di sassi che parte proprio di fianco alla villa. Qui sono raccolte antiche carrozze, molte delle quali viste nei film. Il Museo è predisposto a due piani.
C'è la slitta austriaca e anche il famoso e vivace carrettino siciliano. Si possono vedere le carrozze usate dai medici per visitare i malati e quelle di chi doveva muoversi tra la neve. Sono carrozze tipiche di una qualche città, regione o famiglia. Un angolo al primo piano è dedicato alle carrozze dei bambini.
All'esterno c'è un po' di spazio, molto probabilmente le scolaresche - sono molte quelle che s'affacciano al Museo - trovano uno spazio per riflettere su quanto appreso.
Scendendo dal Museo delle carrozze, abbiamo dato un ultimo sguardo alla Villa quindi siamo passati per il Tempietto, antica cappella gentilizia e Chiesa parrocchiale per i fedeli di Maser.
Poter entrare in Villa ed ammirare le opere di Paolo Veronese è stata una bella esperienza. Anche linee palladiane ammirate da vicino nella Villa così come nel giardino, nei portici e nelle barchesse, mi hanno dato la possibilità di toccare con mano come una struttura maestosa e curata dia un senso di respiro all'anima.
La cosa che più di tutte mi è costata e il non aver potuto fare foto, nemmeno senza l'attivazione del flash. Mi sono anche chiesta se le pattine erano igienizzate visto che passavano di scarpa in scarpa. Illuminerei un po' di più il Museo delle carrozze e metterei qualche segnaletica rassicurante durante il percorso per raggiungerlo.
Non si possono fare foto all'interno, ma anche l'esterno merita di portare a casa un qualche ricordo, perciò ricordo la fotocamera o lo smartphone, possibilmente con la funzione panoramica. C'è un po' di salita con sassi per arrivare al Museo delle carrozze, meglio portare con sé dei bastoni per non scivolare.