Quante volte, dopo i viaggi lunghi, i nostri amici ci hanno parlato del cosiddetto jet lag? O quante volte noi stessi, dopo un viaggio magari intercontinentale, abbiamo avuto spiacevoli sintomi fisici? Ebbene quello è il jet lag. Con ‘jet leg’, infatti, si identificano tutta quella serie di sintomi seguiti ai viaggi che attraversano più fusi orari, come avviene ad esempio (e nella stragrande maggioranza dei casi) dopo un volo in aereo a lunghe distanze.
Partiamo dal presupposto che ognuno di noi presenta un orologio biologico, che è in grado di influenzare il ritmo sonno-veglia, e anche i ritmi circadiani di appetito, digestione, abitudini intestinali, produzioni di urina, temperatura corporea e pressione del sangue. Si tratta di una sorta di ‘sistema di sincronizzazione‘, che dipende dall’alternanza buio-luce, dai ritmi sociali (e lavorativi), che devono (dovrebbero, almeno), far sì di avere abbastanza energia al mattino per affrontare la giornata, e anche ad avere abbastanza sonno per dormire la sera.
Cause del jet lag
Cominciamo col dire che il jet lag è un disturbo temporaneo, per cui non preoccupatevi più del dovuto. Come detto, avendo un orologio biologico dentro di noi, che regola anche la produzione di neurotrasmettitori e ormoni tramite il sistema nervoso, che riguarda ogni nostra singola cellula.
Il maggiore ‘influenzatore’ del nostro bio-ritmo è certamente la luce solare, ma anche altri fattori sono importanti: temperatura, pasti, esercizio fisico, interazioni sociali e, in alcuni casi, anche l’assunzione di farmaci. Attraversando diversi fusi orari, in poche parole, comporta un adattamento dei nostri ritmi agli orari della località di destinazione, ed è una cosa che non tutti riescono a fare in maniera automatica e indolore.
Soprattutto nei primi giorni, infatti, ci possono essere alcune difficoltà ad adeguarsi ai nuovi ritmi, specialmente quello del sonno-veglia, ma anche altre funzioni biologiche ne sono influenzate. Uno dei fattori può essere l’età avanzata, anche se il jet lag colpisce di fatto in ogni fascia d’età.
Sembra, poi, che il jet lag aumenti se si viaggia verso est, probabilmente a causa del fatto che il nostro corpo è più preparato ad un ‘allungamento’ del giorno (viaggiando verso ovest avviene proprio questo) che ad un suo accorciamento: è più facile ritardare il sonno, piuttosto che anticiparlo. Anche la pressione della cabina dell’aereo, secondo recenti studi, potrebbe essere un fattore da tenere in considerazione. Fattori esacerbanti del fenomeno, poi, sono disidratazione, consumo di alcol o di stimolanti consumati durante o immediatamente prima del volo, carenza di sonno e soprattutto stress.
Sintomi del jet lag
I sintomi del jet lag sono in realtà molteplici, e dipendono ovviamente dal corpo e dalle abitudini di chi prendiamo in esame, il quale può subirne solo uno o diversi. I principali sintomi, dei quali chiaramente avremo modo di accorgerci solo una volta arrivati a destinazione, sono: disturbo del sonno (che però può essere dovuto a tanti fattori, come ad esempio il fatto di dormire per la prima volta in un letto diverso dal proprio), sensazione di affaticamento, difficoltà a concentrarsi, problemi digestivi come nausea, mal di stomaco o perdita di appetito, solo per citarne alcuni.
Altri sintomi del jet lag possono essere problemi intestinali (come ad esempio costipazione o diarrea), ansia, irritabilità, sensazione di spaesamento, eccessiva sudorazione, dolori muscolari, mal di testa e, nel caso delle donne, perfino sintomi mestruali. I sintomi di solito si verificano nel giorno stesso dell’arrivo e si protraggono al massimo per un altro paio di giorni, in relazione principalmente a quanti fusi orari abbiamo attraversato (e, come detto, ancor di più se si viaggia verso est): la stima è che per ogni fuso orario attraversato, ci voglia un giorno in più per riprendersi: il nostro consiglio, comunque, è di munirvi di medicinali anche da portare sull’aereo.
Nonostante si tratti, come detto, di un disturbo temporaneo, nel caso questi sintomi si protraggano per troppo tempo, è sempre bene rivolgersi al proprio medico. Specialmente per coloro i quali fanno spesso lunghi viaggi, però, il jet lag continuo può essere causa di aumento del rischio dello sviluppo di alcune patologie, come deficit cognitivi, disturbi intestinali cronici, aumento del rischio di tumore, malattie cardiache e sterilità. Non disperate, però: sono casi molto rari, e l’aumento di rischio di queste patologie dipende sempre da altre cattive abitudini!
Rimedi al jet lag
Diciamo che non esiste una vera e propria terapia per curare il jet lag ma, nel caso in cui vi troviate ad affrontarlo spesso, ecco alcuni consigli per riallineare il vostro ritmo circadiano il più velocemente possibile, in modo tale da poter ridurre l’entità dei sintomi citati nel paragrafo precedente.
Come abbiamo visto, la luce solare è un fattore determinante per il nostro bio-ritmo. E’ proprio questo il motivo per cui, quando non si può accedere alla luce naturale, la fototerapia può essere un buon rimedio: ricorrete a lampade, se necessario. Prima di parlare del prossimo rimedio, invece, è bene fare una premessa: il sonno, negli esseri umani, è favorito dal rilascio di grandi concentrazioni di melatonina, e da un abbassamento della temperatura corporea.
Ora, se sul secondo non è il caso di intervenire, sul primo è possibile fare qualcosa: si può infatti somministrare la molecola della melatonina sotto forma di integratore, stimolando così l’organismo a tornarla a produrre in maniera regolare, dato che normalmente viene prodotta dal corpo nelle ore serali. Queste due terapie (somministrazione di melatonina e fototerapia) sono, coi dovuti accorgimenti, anche associabili con un’azione sinergica.
Al contrario, per cercare di scacciare il sonno, è bene consumare una piccola quantità di caffeina e teina, stimolanti che, tra l’altro, vi aiuteranno anche a superare i fastidiosi sintomi dei cali di concentrazione. Ma in generale, il miglior rimedio è sempre quello di adattarsi il prima possibile agli orari della nuova destinazione, così da mettere il nostro corpo in grado di agire in maniera naturale, specialmente col ritmo dei pasti e del sonno.
Jet Lag: la prevenzione prima di tutto
Anche la prevenzione può essere importante. E’ consigliato, infatti, cercare di cambiare le abitudini del sonno qualche giorno prima della partenza, anche in relazione al tipo di cambio di fuso orario che si va ad affrontare (il discorso est/ovest che abbiamo fatto in precedenza), o comunque cercare di evitare sbalzi di orari nei giorni immediatamente precedenti. Cercate, infine, di riposare durante il viaggio, di idratarvi e di avere una corretta alimentazione: questo vi aiuterà molto ad alleviare i sintomi del jet lag.