Guida di Sarajevo

Est e Ovest, chiese e moschee, sinagoghe, ponti, musei: vediamo insieme quali sono le attrazioni più belle della capitale della Bosnia-Erzegovina

Guida di Sarajevo

Capitale della Bosnia-Erzegovina, Sarajevo è anche il suo centro politico, economico e culturale. A cavallo tra occidente ed oriente, questa città di quasi 800 mila abitanti è conosciuta anche come la Gerusalemme dei Balcani: qui, e in nessun’altra parte del mondo, hanno sempre convissuto quattro religioni, quella cristiana, quella ebrea, musulmana e quella ortodossa: sarà facile allora passeggiare e ritrovare vicine tra loro chiese, sinagoghe e moschee.

Situata a 511 metri sul livello del mare, è una delle città più alte d’Europa e alcuni dei suoi sobborghi arrivano anche a 900 metri: la città è inoltre divisa dal fiume Mijacka. Famosa per essere stato il luogo in cui avvenne l’assassinio dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando per mano del rivoluzionario Gavrilo Princip, è da sempre simbolo di multiculturalità. Abitata dall’Età della Pietra, questa città divenne tale nel 1461; passata sotto il dominio austro-ungarico nel 1878 iniziò a svilupparsi per divenire un fondamentale centro industriale a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Sede dei giochi olimpici invernali nel 1984, Sarajevo continuò ad espandersi: durante la Guerra di Bosnia, dal 1992 al 1995, subì un lungo assedio delle armate serbo-bosniache. In seguito ai danni di guerra la città venne ricostruita anche se oggi sono ancora visibili i segni del conflitto.

Cosa vedere

Vediamo insieme quali sono le attrazioni imperdibili da scoprire a Sarajevo.

I ponti di Sarajevo

Grazie al fiume che la attraversa, Sarajevo è ricca di ponti, uno più bello dell’altro. Il più famoso, nonché il più antico, è probabilmente il Ponte Latino, costruito nel 1541 in legno e successivamente in pietra: con i suoi tre pilastri e le quattro arcate è visibile praticamente da ogni punto della città. Distrutto nel 1791 a causa di un’alluvione, venne definitivamente ricostruito alla fine del XVIII secolo. La sua popolarità si deve al fatto che proprio qui avvenne l‘attentato all’arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia che causò l’inizio della Prima guerra mondiale: un monumento che si trovava qui a loro dedicato venne demolito nel 1918. Un altro bellissimo ponte da visitare è il Ponte Capra: la sua costruzione risale alla prima metà del XVI secolo.

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Il Ponte Latino

Simbolo della città di Sarajevo, il Ponte Vijecnica è stato invece costruito recentemente, nel 2003. Al 1898 risale invece il Ponte Drvenija, ristrutturato poi nel 1195 alla fine del conflitto bosniaco. Oggi in cemento, il Ponte dell’Imperatore venne realizzato el XV secolo da Ishakovic Isabeg. Realizzato nella prima metà del XVI secolo, il Ponte Romano è riconoscibile per le sue sette arcate a tutto sesto in pietra come in pietra è il Ponte Hrvat Rustem Pasha, risalente al XVI secolo e scoperto solo nel 1962. Un altro ponte da visitare è il Ponte Bendbasa, costruito in legno da Mehmed-aga Džino nel XVIII secolo: veniva utilizzato per raccogliere i tronchi che venivano trasportati dal fiume Miljacka.

Le chiese ortodosse

Tre sono le chiese ortodosse da visitare a Sarajevo. Se siete in città visitate la Cattedrale Ortodossa di Sarajevo, una delle più grandi dei Balcani. Venne edificata nel 1868 in onore della Santa Madre di Dio e della Natività di Gesù ed è riconoscibile per il suo stile barocco al quale si mescolano elementi serbo-bizantini. Appena all’entrata potrete vedere il campanile dorato: alzando gli occhi noterete cinque grandi cupole. L’interno, con una pianta a forma di croce, è riccamente decorato.

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Sarajevo tra chiese, sinagoghe e moschee

Oggi sede dell’Accadaemia delle Belle Arti, la Chiesa Evangelica venne invece costruita nel 1889 su progetto di Karlo Paržik: lo stile è bizantino. Un’altra chiesa che vi consigliamo di visitare a Sarajevo è la vecchia Chiesa Ortodossa degli arcangeli Gabriele e Michele. Inizialmente chiesa cristiana, oggi ospita un’apprezzabile iconostasi risalente al XVII secolo: si tratta di una parete divisoria che serve a separare la navata delle chiese dal cosiddetto Bema, il santuario dove viene celebrato il rito dell’Eucarestia. Questa è stata decorata dagli artisti Radulo e Maksim Tujkovic. In questa chiesa, dal campanile barocco, è ospitato anche un museo che vanta una collezione di varie opere d’arte tra manoscritti, immagini, icone e libri.

Le chiese cattoliche

Simbolo della città costruito nel 1889 su progetto dell’architetto Josip Vancaš, la Cattedrale di Sarajevo è in stile gotico-neoromantico: è consacrata al Sacro Cuore di Cristo. Dello stesso architetto, ultima delle sue opere, è poi la Chiesa di San Ante: costruita in stile neo-gotico nel 1914 ospita la via Crucis realizzata dall’artista Zdenko Grgic oltre alle vetrate del pittore Ivo Dulcic. Il monastero, risalente al 1894 e costruito da Panek, ospita invece una collezione di oggetti d’artigianato, libri, manoscritie foto artistiche.

A Vancaš si deve anche la Chiesa del Santo Cirilo e Metodije, chiesa che fa parte di un complesso religioso che comprende anche una biblioteca, il seminario cattolico e le residenze: venne edificata nel 1895 in stile rinascimentale italiano ed è splendida nei suoi decori, negli altari dell’artista Tirolo e nei dipinti di Oton Ivekovic. In stile romanico, la Chiesa della Santissima Trinità venne invece edificata nel 1905 ed è caratterizzata da una facciata a colori e da un grande portale.

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La Cattedrale di Sarajevo

Le moschee e le sinagoghe

Costruita nel 1531, la Moschea Gazi Husrev-BEG è la più importante di Sarajevo e tra le più belle di tutto lo stato: con il suo minareto alto 45 metri, la cupola centrale circondata da quelle laterali, le stanze per la preghiera, la fontana e la scuola musulmana è uno degli esempi migliori di architettura islamica della zona.

Tra i Monumenti Nazionali della Bosnia-Erzegovina, c’è poi la Moschea Ali-Pasha, costruita nel 1561 e restaurata nel 2005: riconoscibile per il suo stile classico ospita i corpi di due combattenti che si opposero all’occupazione austro-ungarica, Behdžet Mutevelic e Avdo Sumbul. Conosciuta anche come la moschea di Santiago, la Moschea Vekil-Harc venne invece costruita nel 1546 e al suo interno sono ospitate le tombe di alcuni personaggi storici della città.

Altre moschee da visitare a Sarajevo? Segnate questi nomi: la Moschea Magribija, edificata nel XV secolo e poi ricostruita nel 1766; la Moschea dell’Imperatore, costruita nel 1566 in onore di Solimano I; la Moschea Muslihudin Cekrecija, costruita nel 1526 e circondata da molti negozi dove dedicarvi allo shopping; la Moschea Bianca, oggi restaurata ma risalente al XVI secolo.

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La Sinagoga Ascenah

Nel vostro tour alla scoperta delle quattro religioni di Sarajevo, mancano solo le sinagoghe. La più bella è sicuramente il Nuovo Tempio: venne costruita prima della Seconda guerra mondiale ed è riconoscibile per i suoi marmi colorati e la sua cupola. Risalente invece al 1581 è il Vecchio Tempio: lo trovate nel quartiere ebraico, a Velika Avlija ed oggi ospita il Museo Ebraico. Più recente, del 1902, è infine la Sinagoga Ascenah: in stile pseudo neo-moresco si trova sulla riva sinistra del fiume che attraversa Sarajevo.

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Il War Tunnel Museum di Sarajevo

Il Tunnel di Sarajevo

Sarajevo ospita moltissimi musei: gli appassionati potranno allora decidere tra il Museo storico della Bosnia-Erzegovina, quello dedicato alla città, la Galleria Paleta, il Museo della letteratura e Teatro delle Arti della Bosnia-Erzegovina, il Museo Olimpico e tanti altri.

Ma uno dei musei più originali è sicuramente il Tunnel di Sarajevo. Costruito durante la Guerra di Bosnia, divenne l’unico canale di comunicazione tra la città ed il mondo esterno: da qui sono pasati cibo, armi, combustibile e farmaci oltre che persone e feriti di guerra. Si tratta di uno dei siti turistici più visitati di tutto lo stato e rende perfettamente l’idea della tragedia che fu quel conflitto e l’assedio serbo per Sarajevo.

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