Le rovine dell’antica e suggestiva città di Persepoli, in Iran, si trovano a circa 50 km a nord della città di Shiraz. Questo spettacolare sito archeologico è uno dei migliori al mondo e, dal 1979, è stata dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Persepoli fu una delle 5 capitali dell’Impero achemenide e la sua costruzione iniziò intorno al 520 a.C., sotto il regno di Dario I e si protrasse per circa 70 anni. Questo magnificente complesso, composto da palazzi, scalinate, parapetti e pavimenti perfettamente conservati, fu abitato per quasi 2 secoli e venne riportato alla luce grazie a degli scavi effettuati nel corso della prima metà del ‘900.
Persepoli, oggi sito archeologico, era in antichità capitale della Persia e nacque con lo scopo finale di dare ospitalità alle delegazioni straniere che andavano a visitarla. A descrivere il sito di Persepoli per la prima volta fu l’ambasciatore veneziano Giosaphat Barbaro nel 1473, successivamente venne ammirata da molti altri viaggiatori.
Persepoli dopo essere nata sotto Dario I (come suddetto), fu protagonista di ampliamenti effettuati ad opera di Serse e Ataserse I nel corso del IV secolo a.C.. Attualmente le magnificenti rovine di Persepoli sono una delle mete turistiche principali dell’Iran.
Cosa vedere a Persepoli
Il sito archeologico di Persepoli in Iran, regala allo sguardo dei visitatori le sue meraviglie memorabili come palazzi regali decorati con bassorilievi di grande pregio, sculture grandiose e tesori. Gli esempi architettonici riscontrabili nelle rovine di Persepoli sono di grande bellezza e fascino antico; nel novero delle principali attrazioni di Persepoli si possono rubricare alcune delle più conosciute ed ammirate come il Palazzo dell’Apadana, il Palazzo di Dario, la Porta delle Nazioni e, infine, la Sala del Trono e del Tesoro.
Palazzo dell’Apadana
Il Palazzo dell’Apadana del sito archeologico di Persepoli è il più grande e monumentale palazzo dell’intero complesso di edifici. Il Palazzo dell’Apadana è stato costruito sopra una terrazza di pietra e collocato in una posizione sopraelevata rispetto alla città. Questo magnificente palazzo di Persepoli è composto da un’immensa corte centrale delimitata da numerose colonne (attualmente ne sono rimaste solamente 13) che si elevano al di sopra di basi edificate a forma di fiore di loto rovesciato.
Il Palazzo dell’Apadana venne edificato da Dario e completato da Serse; lo scopo finale del palazzo era quello di ospitare grandi celebrazioni e vi si può accedere sia da nord che da est tramite due scale monumentali. Le numerose e spettacolari decorazioni in bassorilievo raffigurano scene di festa e varie processioni dei rappresentanti delle 23 Nazioni soggette all’egemonia achemenide che portano tributi e doni. Grazie al sapiente uso di ritmi e motivi, il Palazzo dell’Apadana risulta ulteriormente maestoso e impreziosito.
Palazzo di Dario
Il Palazzo di Dario è uno degli edifici del sito archeologico di Persepoli in Iran ed è collocato dietro il Palazzo dell’Apadana. Il Palazzo di Dario è oggi ricostruito dalla missione Herzfeld ed è più o meno 3 metri più alto di quello della corte da cui si accede per una gradinata di dimensioni contenute; tramite questa scala si giunge ad un portico caratterizzato da da 2 file di 4 colonne le cui pareti presentano porte e finestre decorate con bassorilievi ed iscrizioni. Il Palazzo di Dario (fondatore dell’antica città di Persepoli), presenta una pianta rettangolare con una corte colonnata centrale.
La maggior parte delle varie decorazioni di grande fascino e pregio riscontrabili sul Palazzo di Dario, raffigurano Dario in diversi momenti importanti come quello in cui è impegnato a combattere contro animali ferini o il momento in cui si accinge a sortire dal palazzo ed i suoi vestiti erano incrostati di pietre preziose e oro. Simile al Palazzo di Dario c’è il Palazzo di Serse in cui si possono ammirare due iscrizioni del re nei alti ovest ed est.
Porta delle Nazioni
Persepoli, sito archeologico di assoluta meraviglia e Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ospita resti di monumenti di raro fascino storico ed antico. Una scalinata di dimensioni gigantesche ed austere, caratterizzata da 2 rampe divergenti parallele al muro di sostegno, conduce ad un livello superiore in cui ci si imbatte nella Porta delle Nazioni.
La celebre Porta delle Nazioni venne costruita da Serse I ed è fedelmente protetta da due geni alati posti ad est e ad ovest. Queste due figure poste a guardia della porta presentano un corpo taurino ed una testa umana barbuta.
Al di sopra dei due geni alati, si possono ammirare delle iscrizioni cuneiformi che fece Serse I e che dichiarano: “Ahura Mazda un grande Dio: ha creato al terra, il cielo, l’uomo, all’uomo ha dato la felicità, ha fatto Serse unico re su migliaia di uomini. Questo portico da cui si scorgono tutti i paesi, l’ho costruito come molti altri monumenti, come li costruiva mio padre e quest’opera magnifica e tutti questi splendidi edifici li abbiamo eretti per la grazia di Ahura Mazda. Che Ahra Mazda lì protegga!”
Sala del Trono e del Tesoro
La Sala del Trono (altresì chiamata Sala delle Cento Colonne) a Persepoli, Iran, è collocata sul lato ovest del celebre Palazzo dell’Apadana, uscendo dal “Trypilon” (triplo portale). La Sala delle Cento Colonne è una monumentale e grandiosa sala che occupa tutta la parte nord-est della terrazza; la costruzione dell’edificio venne iniziata da Serse I e portata poi avanti sino alla fine da Artaserse I.
L’edificio abbraccia una sala centrale caratterizzata da una pianta quadrata di 75 metri di lato su cui si snodavano armoniosamente 100 colonne disposte su file di 10. Questa splendida sala che era preceduta da un vestibolo venne interamente demolita a causa di un incendio provocato dalle truppe di Alessandro Magno; all’interno rimangono le basi delle numerose colonne, le cornici delle porte sono ancora parzialmente visibili mentre i vari e suggestivi bassorilievi che raffigurano scene simili a quelle presenti nel Palazzo di Dario, sono ben conservati. A sud della Sala delle Cento Colonne si trova la Sala del Tesoro, una sala simile ad un magazzino il cui scopo era quello di contenere i tributi che giungevano in città.