Tra gli edifici più importanti da visitare a Kathmandu vi è sicuramente il Tempio di Swayambhunath, uno dei più famosi e antichi templi buddisti della capitale nepalese, suggestivo soprattutto di prima mattina – magari di sabato, giorno di pausa dal lavoro per i nepalesi – quando sono più i pellegrini dei turisti!
Qui, inoltre, sono celebrate due importanti feste: il Buddha Jayanti (ad aprile o a maggio) e il Losar (a febbraio o a marzo), il capodanno nepalese. Diversi sono gli edifici di culto della capitale nepalese, ma pochi hanno il fascino di questo meraviglioso tempio!
Cenni storici
Il tempio di Swayambhunath fu edificato circa 2000 anni fa, nel periodo in cui nella valle di Kathmandu era presente un grande lago; secondo la leggenda, nel centro del lago era cresciuto un unico loto, perfetto nella sua forma. Quando il bodhisattva Manjusri prosciugò il lago, il fiore di loto venne posto in cima alla collina e magicamente trasformato in Stupa.
Per questo motivo, esso è conosciuto come lo Stupa Auto-Generato (Swayambhu). La prima testimonianza scritta dell’esistenza del Tempio di Swayambunath è un’iscrizione del V secolo, anche se gli studiosi ritengono che probabilmente qui sorgesse un santuario già nel I secolo o anche prima, dato che è probabile che su questa collina abbiano avuto luogo dei riti animisti.
Descrizione
L’ingresso principale del tempio è sul lato orientale, dove 365 antichi gradini portano verso la ripida collina boscosa, piena zeppa di scimmie! Questa scalinata è il percorso dei pellegrini da tempo immemore, per cui vi consigliamo di arrivare al tempio da qui. In alternativa, potreste entrare dal lato ovest, dove ci sono solo pochi gradini da percorrere!
Alla fine della scalinata orientale troverete un cancello dipinto con colori vivaci che contiene una grande ruota di preghiera tibetana, alta quasi 12 metri; intorno ad esso, vi sono decine di ruote più piccole. Affianco alla scala sono presenti tre statue di Buddha vicino alla base, risalenti al XVII secolo; un altro gruppo di statue, più in alto, risale invece al XX secolo. Sparsi lungo la scalinata, inoltre, vi sono numerosi manufatti, con su inciso il mantra tibetano Om mani padme hum.
Gli edifici centrali e le decorazioni di Swayambhunath sono ricchi di simboli buddisti: la cupola bianca dello Stupa rappresenta il grembo della creazione, con un complemento fallico nella torre quadrata; in cima alla torre vi è una guglia in 13 dischi d’oro, che rappresentano i passi verso l’illuminazione e un ombrello, che simboleggia l’illuminazione stessa; secondo la leggenda, esso conterrebbe uno scrigno pieno di pietre preziose.
I famosi occhi di Buddha posti su ogni lato della torre (orientata, come di consueto, verso i quattro punti cardinali) sono quelli del Buddha Primordiale; tra ciascuna delle coppie di occhi vi è un simbolo somigliante ad un punto interrogativo, che in realtà rappresenta il numero nepalese “1”, a simboleggiare l’unità del tutto. Le placche d’oro sopra gli occhi rappresentano invece i Cinque Buddha associati ai cinque sensi; alla base del Tempio di Swayambhunath vi sono cinque santuari dedicati ai Buddha, e quattro alle loro consorti.
Tra gli altri santuari presenti vi è anche il tempio di Harati Dévi, tempio induista dedicato alla dea protettrice dei bambini. La piccola pagoda in mattone è molto popolare sia tra gli induisti che tra i buddisti, soprattutto le madri che cercano le benedizioni per i loro figli. L’immagine della dea risale al XIX secolo, e sostituisce l’originale che è stata distrutta dal re Rana Bahadur Shah dopo che sua moglie morì di vaiolo.
A nordovest dello Stupa principale vi è un altro importante santuario, associato ad una leggenda affascinante. Santipur è un piccolo tempio che, si dice, contenga un grande tesoro: un santo uomo, ancora vivo, che ha meditato in questo luogo per 1500 anni; la leggenda narra, infatti, che Shanti Shri, vissuto nel V secolo, si chiuse in un deposito sotto il tempio, giurando di rimanere lì fino a quando la valle di Kathmandu avesse bisogno di lui. Al raggiungimento di uno stato mistico, Shanti Shri ha raggiunto l’immortalità e rimane lì per aiutare la popolazione locale in caso di necessità.
Il santuario esterno del tempio, dall’aspetto piuttosto inquietante, può essere visitato; è decorato con affreschi del Swayambhu Purana, un versetto del XVII secolo, che racconta i miti della creazione della valle di Kathmandu. Il tempio di Santipur è anche chiamato Akashpur e rappresenta il quinto elemento, l’aria.
Vi sono, inoltre, due templi a forma di proiettile (Shikra) su ciascun lato dello Stupa, conosciuti come Pratappur ed Anantapur. Questi templi furono costruiti dal re Pratap Malla, per propiziare una vittoria sul Tibet, nel XVII secolo. All’angolo nord-est del complesso troverete il Shree Karma Raj Mahavihar, un monastero tibetano con una grande statua del Buddha al centro. L’angolo nord-ovest ospita invece Agnipur, un santuario dedicato all’antico dio indù del fuoco Agni; tra questi due, a nord dello Stupa principale, troverete invece il Nagpur, che placa i famigerati spiriti-serpente della valle.
Come arrivare
A piedi
Dal quartiere di Thamel, il tempio di Swayambhunath dista circa 2 chilometri e mezzo. Per arrivarci, giungete su Chaksibari Marg, e proseguite verso nord, fino a trovare sulla vostra sinistra Saat Ghumti Marg; proseguite su questa strada ricca di curve, per poi continuare su Kushlechaur Marg e, all’incrocio con Puspalal Path, girate a sinistra e proseguite, fino ad attraversare il ponte sul fiume Bishnumati, per poi continuare su Swayambhu Marg; dopo poche centinaia di metri troverete di fronte a voi il Tempio di Swayambhunath. Tempo di percorrenza: 30 minuti circa.
In taxi
Dal quartiere Thamel, per raggiungere il Tempio di Swayambhunath ci vogliono circa 10 minuti; il prezzo si aggira intorno alle 100 rupie (circa 0.90 €).
Orari e tariffe
Orari d’apertura: tutti i giorni 24 ore su 24
Prezzi: 200 rupie (circa 1,80 €)
Contatti
Tel.: +977 1 428 1889 / 427 7236
Indirizzo: Swayambhunath Temple – 44600 Kathmandu