Parco Archeologico Castiglione di Paludi

Visita al sito archeologico di Castiglione di Paludi, noto per essere stato l'insediamento dell'antico popolo dei Brettii, stanziatosi in Calabria dal 356 a.C.

Parco Archeologico Castiglione di Paludi
Data e giorni
Dicembre 2021 - 1 giorno
Tipo di viaggio
Arte e Cultura
Partecipanti
2
Costo totale
100 €
Mezzi di trasporto
Auto
TAPPA 1
Meta Parco Archeologico

Ci siamo recati in auto al Parco Archeologico di Castiglione di Paludi in provincia di Cosenza, situato su un colle a circa 8 km dal mar Ionio, tra le valli dei torrenti S. Elia e Scarmaci-S. Martino che confluiscono nel vicino torrente Coserie, attratti dall'importanza storica, archeologica e paesaggistica del posto, probabilmente poco conosciuto turisticamente.

Era una domenica mattina e senza aver prenotato la visita, come la pagina FB suggeriva, abbiamo rischiato di trovarlo chiuso. Fortunatamente il cancello principale era semiaperto e, senza incontrare nessuna persona, ci siamo avviati alla scoperta dell'insediamento dell'antico popolo di stirpe italica di lingua osca, i Brettii, considerati pastori dei lucani e mercenari dei siculi, stanziatosi in Calabria dal 356 a.C..

Fondazioni delle abitazioni

Il sito risulta ancora semisepolto sotto il manto erboso ma siamo rimasti affascinati dalle poderose cinte murarie in blocchi di arenaria, le torri e le porte dell'abitato fortificato, databile tra il IV ed il III secolo a. C., con le fondazioni delle case private e i resti del teatro con i sedili scavati nella roccia.

Resti del Teatro

Anche se le ultime ricerche hanno evidenziato la frequentazione del luogo già secoli prima, tra il IX e l’VIII sec. a.C., dalle popolazioni indigene, ovvero gli Enotri, i quali nella vicina Piano Agretto hanno costruito la necropoli, come dimostrano le sepolture rinvenute alla luce, e utilizzate anche dai Brettii, così come le tracce della colonizzazione greca sono visibili nella strada principale (plateia) che si interseca ad angolo retto con le vie minori (stenopoi). 

Le fonti storiche affermano che l'etnonimo di Brettos derivi da Brettos, figlio di Eracle e della Ninfa Balentia, figlia di Baletos, e che furono gli stessi Lucani a battezzarli "Brettii" ossia i "ribelli" (noti anche come Bruttii o Bruzi), in forte conflitto con con le popolazioni elleniche e i romani, saccheggiando le colonie della Magna Grecia e combattendo contro i Latini, alleandosi con Pirro, Annibale e Spartaco. Appena usciti dal Parco abbiamo notato una grotta eremitica, immersa nel verde, datata intorno al 1800, ma non abbiamo avuto modo di esplorarla, concludendo la nostra giornata in un ristorante tipico del paese calabrese.

 

Cosa mi è piaciuto

A livello naturalistico il paesaggio è stupendo, e passeggiare tra le rovine della città dei Brettii, significa immergersi completamente nel passato, tra atmosfera, storia, geografia, società e cultura di un tempo antico e lontano, altrimenti letto solo attraverso i pochi libri che narrano di un popolo ancora misterioso come origine e lingua.

Cosa non mi è piaciuto

Mi è dispiaciuto notare che in un giorno festivo il Parco non fosse fruibile, sprovvisto di servizi di biglietteria e accoglienza, senza un punto di ristoro o servii igienici, senza bookshop dove poter comprare depliant o souvenir, e soprattutto senza la presenza di una guida turistica che illustrasse il percorso archeologico.

I consigli di Rossana Lucente

Prima di recarsi sul posto si consiglia di contattare gli amministratori della pagina fb del Parco Archeologico di Castiglione di Paludi o di telefonare all'assessorato al Turismo del Comune, in modo da conoscere i giorni e gli orari di apertura, chiedendo di poter usufruire del servizio di una guida turistica.

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