Guida di Tbilisi

Tbilisi, la capitale della Georgia, nata 25 anni fa dopo la disgregazione dell'Unione Sovietica. In questa breve guida, vi descriviamo alcune delle bellezze che potrete ammirare al suo interno, che raccontano la sua ultramillenaria storia

Guida di Tbilisi

La capitale georgiana, Tbilisi, è la città principale dello Stato dell’ex Unione Sovietica, coprendo una superficie di oltre 700 chilometri quadri e avendo quasi 1 milione e mezzo di abitanti, ben oltre un terzo dell’intera popolazione della Georgia, che non arriva ai 4 milioni e mezzo di abitanti.

Attraversata dal fiume Kura (nome turco, il più noto a livello internazionale, del georgiano Mtkvari), la città è stata fondata dal re Vakhtang I Gorgasali nel V secolo e, nel corso della storia, ha avuto un ruolo rilevante nella storia dell’Impero Russo prima e dell’Unione Sovietica poi, prima di diventare, al momento della dissoluzione di quest’ultima e della formazione e riconoscimento del neonato Stato (1991), la capitale della Georgia.

Cosa vedere

Ecco a voi una breve lista delle principali attrattive turistiche che troverete a Tbilisi; questo elenco, ovviamente, racchiude solo una parte di essi, quella che secondo noi è più importante e rappresentativa della capitale georgiana.

La Cattedrale della Santissima Trinità

La Cattedrale della Santissima Trinità è la principale cattedrale della Chiesa ortodossa georgiana di Tbilisi. Costruita tra il 1995 e il 2004, è la terza cattedrale ortodossa orientale più alta al mondo, oltre ad essere una sintesi di stili tradizionali che dominano l’architettura della chiesa georgiana nelle varie fasi della storia.

L’idea di costruire una nuova cattedrale per commemorare i 1500 anni della Chiesa ortodossa georgiana emerse già nel 1989, un anno cruciale per il risveglio nazionale della Georgia. Nel maggio di quell’anno, il Patriarcato ortodosso georgiano e le autorità di Tbilisi hanno indirono un concorso internazionale per la costruzione della chiesa, vinto dall’architetto Archil Mindiashvili, che dovette però rinviare l’inizio dei lavori al 1995, a causa degli anni turbolenti per il popolo georgiano.

La Cattedrale della Santissima Trinità, da subito vista come come un simbolo della rinascita nazionale e spirituale georgiana, fu inaugurata il 23 novembre del 2004, il giorno di San Giorgio. Eretta sulla collina Elia, su un antico cimitero, la cattedrale è situata sulla riva sinistra del fiume Kura, nello storico quartiere di Avlabari, nella Vecchia Tbilisi.

La Cattedrale della Santissima Trinità

La Cattedrale della Santissima Trinità

Progettata in stile tradizionale georgiano, la sua bellezza estetica è in realtà molto dibattuta. La cattedrale ha una pianta a croce con una cupola su una crociera che poggia su otto colonne, sormontata da una croce alta 7,5 metri e rivestita in oro. La cattedrale si compone di nove cappelle, di cui cinque situate in un ampio vano sotterraneo.

L’area complessiva della cattedrale, tra cui il suo grande nartece, è di circa 5.000 metri quadri (56 metri per 44), e, con la cima della croce, raggiunge un’altezza di 105,5 metri. Al suo interno, noterete il pavimento fatto di piastrelle in marmo e il meraviglioso mosaico dell’altare, oltre agli affreschi eseguiti da un gruppo di artisti guidati da Amiran Goglidze.

La Fortezza di Narikala

La montagna sacra Mtatsminda ospita i frammenti dell’antica Fortezza Narikala. Questa fortezza rappresenta il più conosciuto e il più antico monumento dell’antichità di Tbilisi, tanto che gli abitanti della capitale georgiana la considerano “il cuore e l’anima della città”. La data di costruzione della fortezza è il 4° secolo dopo Cristo, vale a dire che è stato costruito in contemporanea alla nascita ufficiale della città.

In seguito, la fortezza fu estesa ed ampliata più volte, in particolare tra il 7° e l’8° secolo, quando gli arabi governavano l’attuale Georgia; e in effetti, la Fortezza di Narikala, anche se fortemente danneggiata dai segni del tempo, è un vivido esempio di fortificazione araba. Tra il 1000 e il 1100, la città di Tbilisi fu conquistata dai mongoli i quali, oltre a cambiarne sostanzialmente l’aspetto, modificarono il nome della fortezza, che in precedenza era quello di Shuris-Tsihe (‘la Rocca invidiabile’), e dal momento dell’invasione mongola prese invece il nome di Naryn Kala (dal turco Naryn, “piccolo” e kala, “fortezza”).

La Fortezza di Narikala

La Fortezza di Narikala

Gli storici, comunque, nonostante le non immense dimensioni della fortezza, affermano che Narikala era il più fortificato e inespugnabile di tutti gli edifici a Tbilisi, che si trovava in una posizione sostanzialmente pericolosa, in quanto era di passaggio per quella che sarebbe stata ribattezzata come ‘via della seta’. Nel 1827, la fortezza fu distrutta da un terribile terremoto, e da allora la cittadella non è mai stata restaurata completamente.

Ma le superstiti torri di pietra della Fortezza di Narikala, ancora oggi visibili, rimangono i testimoni silenziosi della storia della città antica. Oltre a queste torri, all’interno della fortezza potrete ammirare il tempio di San Nicola, risalente al 12° secolo, ricostruito nel 1996, in armonia con le costruzioni della fortezza che lo circondano; il suo interno è decorato con degli affreschi raffiguranti sia scene prese dalla Bibbia sia scene della storia della Georgia.

La Basilica di Santa Maria Anchiskhati

La Basilica di Santa Maria Anchiskhati è la più antica chiesa della capitale georgiana ancora in piedi, e appartiene alla Chiesa ortodossa georgiana. Eretta, con ogni probabilità, nel VI secolo dal re Dachi di Iberia (colui che aveva reso Tbilisi la capitale). In origine, e per i successivi mille anni, la Basilica fu dedicata alla Vergine Maria; fu rinominata Anchiskhati nel 1675, quando l’icona del Salvatore, creata nel XII secolo dall’orafo Beka Opizari per il monastero Ancha a Klarjeti fu spostata a Tbilisi, in maniera tale da preservarlo dall’invasione ottomana, che minacciava la città dove era custodito fino ad allora.

Danneggiata e ricostruita più volte nel periodo che va dal 15° al 17° secolo, il campanile in mattoni della Basilica di Anchiskhati fu invece costruito ex-novo da Catholicos Domenti proprio in quel periodo (1675); drastiche modifiche avvennero nel 1870, la più vistosa delle quali fu l’aggiunta della cupola. Durante il periodo sovietico, furono interrotte tutte le cerimonie religiose della basilica, e l’edificio venne trasformato in un museo per l’artigianato prima, in uno studio d’arte poi. In occasione dei 1500 anni della fondazione di Tbilisi, tra il 1958 e il 1964 vi furono importanti lavori di restauro alla basilica, che, tuttavia, tornò a cantar messa solo nel 1991, anno dell’indipendenza georgiana.

La Basilica di Santa Maria Anchiskhati

La Basilica di Santa Maria Anchiskhati

La Basilica di Santa Maria Anchiskhati è formata da tre campate divise da due pilastri. Originariamente, questa basilica fu costruito in blocchi di tufo giallo ma, con il restauro sopracitato per i festeggiamenti della fondazione di Tbilisi, vi fu un ampio uso di mattoni. La struttura ha ingressi su tre lati ma, ad oggi, solo l’ingresso ovest è in uso. A parte la pala d’altare, dipinta nel 1683 per ordine di Nikoloz Amilakhvari, tutti i gli altri dipinti all’interno della chiesa risalgono al 19° secolo.

Il Museo di Belle Arti Shalva Amiranashvili

Il Museo di Belle Arti Shalva Amiranashvili è uno dei più importanti musei non solo di Tbilisi, ma di tutta la Georgia. Situata vicino a Piazza della Libertà, possiede circa 140.000 oggetti d’arte in stile georgiano, orientale, russo, ed europeo. Il ‘predecessore’ del museo odierno, la Galleria Nazionale d’Arte, è stato inaugurato, grazie agli sforzi dei giovani artisti georgiani istruiti in Europa, il 1 ° febbraio 1920; al di fuori di esso, parallelamente cresceva il Museo Centrale delle Belle Arti, aperto a Tbilisi nell’agosto 1923.

Alla fine del 1932, il Museo è stato trasferito nel centro della città vecchia, sul sito della duecentesca chiesa Metekhi, mentre nel 1945, a seguito di un accordo speciale tra i governi sovietici e francesi – e grazie agli sforzi dello storico dell’arte georgiano Shalva Amiranashvili, da cui il museo prende il nome -, numerose opere d’arte che costituiscono il tesoro nazionale della Georgia, evacuati dal governo georgiano in esilio in seguito all’invasione dell’Armata Rossa nel 1921, sono stati restituiti a Tbilisi e sono state aggiunte alla collezione del museo, ampliandola notevolmente.

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L’ingresso del Museo di Belle Arti Shalva Amiranashvili

Nel 1950, il Museo di Belle Arti Shalva Amiranashvili si trasferisce nell’edificio che occupa tuttora. Costruito nel 1838 in stile neoclassico, in precedenza l’edificio ospitava un seminario teologico. Nel 2004 il Museo è stato posto sotto l’amministrazione congiunta con diversi altri musei, formando così il Museo Nazionale della Georgia.

Tra le collezioni del museo, la più importante è naturalmente quella dedicata all’arte georgiana, che illustra lo sviluppo della cultura artistica nazionale nel corso di molti secoli, dai tempi antichi ai giorni nostri. Seconda, in ordine di importanza, è la sezione orientale una delle più grandi nei paesi dell’ex Unione Sovietica, con numerosi pezzi pregiati dell’arte persiana, che comprende diverse miniature di artisti di corte persiani, oltre a ritratti di scià e di nobili persiani. Oltre a ciò, il museo spesso ospita mostre temporanee di opere provenienti da altre collezioni georgiane o dall’estero.

La Statua di Kartlis Deda

La Statua di Kartlis Deda è forse il monumento maggiormente rappresentativo della capitale georgiana, diventato ben presto il vero simbolo della città. Questa statua è stata progettata dallo scultore e nativo di Tbilisi, Elguja Amashukeli, ed è situato sulla cima della collina Sololaki, dove è stato posto nel 1958, l’anno in cui la capitale georgiana ha celebrato il suo 1500° anniversario.

Questa statua in alluminio, che raggiunge la considerevole altezza di 20 metri, rappresenta una donna che indossa gli abiti tradizionali georgiani, mentre tiene un bicchiere di vino in una mano e una spada nell’altra; il suo nome, in effetti, letteralmente vuol dire ‘Madre di Cartalia‘, la regione centro-orientale della Georgia, dove è situata appunto la capitale. La donna simboleggia i due caratteri riconosciuti dai georgiani a se stessi: il vino è sinonimo di ospitalità, mentre la spada rappresenta l’amore di tutti i georgiani per la libertà, e del fatto che sono pronti a lottare per difenderla.

Dalla collina dove è situata, la Statua di Kartlis Deda sembra quasi vegliare sulla città e rappresenta, agli occhi dei georgiani come dei turisti, metaforicamente la donna più importante in tutta la Georgia: protettrice della nazione e, al contempo, definizione permanente per gli altri di ciò che la Georgia è, è stata e sarà, è insomma di vitale importanza per rappresentare lo spirito georgiano: non visitarla, sarebbe davvero un peccato!

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La monumentale Statua di Kartlis Deda

La Cattedrale di San Giorgio

La Cattedrale di San Giorgio (anche nota come Kashveti) è una chiesa armena del 13° secolo situata nel centro storico di Tbilisi, ed è la sede dell’arcivescovo armeno. In particolare, questa cattedrale si trova nell’angolo sud-occidentale di Vakhtang Gorgasali Square (anche detta Meidani) ed è sovrastato dalle rovine della Fortezza di Narikala. Di fronte ad essa, inoltre, si trova la tomba del famoso poeta armeno Sayat Nova.

Questa cattedrale fu commissionata nel 1251 da un ricco mercante di nome Umek di Karin, che si stabilì a Tblisi nel 13° secolo, e sposò la principessa Mama Vahtangian, la figlia di Hasan Jalal Vahtangian, Gran Principe di Khachen dal 1214 al 1261. Questa data ci è fornita da un’iscrizione all’interno della cattedrale stessa che, in seguito, è stata completamente restaurata nel 17° secolo, e poi di nuovo nel 1832 e 1881.

La prima documentazione scritta riguardante la costruzione della Cattedrale di San Giorgio in questo sito risale alla prima metà del 18° secolo; negli anni a seguire, essa fu presidiata dalle truppe persiane, per poi essere riconquistata dalla comunità armena locale guidata dal re Eraclio II di Georgia, nel 1770. Attualmente, come detto, la Cattedrale di San Giorgio è una sede dell’arcivescovo armeno di Tbilisi.

La cattedrale è costruita su un piano tradizionale con una partizione, ed è a croce aperta su un perimetro rettangolare, come la Chiesa di San Gevork di Mughni, sempre a Tbilisi e, come la maggior parte delle chiese di Tbilisi, è costruita in mattoni. Al suo interno, inoltre, troverete dei meravigliosi esempio di pittura del tardo 18° secolo, curati e realizzati da Hovnatan Hovantanian.

La Cattedrale di San Giorgio

La Cattedrale di San Giorgio

Per iniziativa dell’arcivescovo Ter-Stepanian, inoltre, che fu pastore della chiesa armena dal 1957 al 1972, e dell’arciprete Vartan Tatevossian, in questa chiesa furono traslate le tombe di quattro generali armeni nel 1957. I corpi sono stati trasferiti dal cortile della Cattedrale di Vank ad Esfahan (Iran) alla Cattedrale di San Giorgio per ordine di Sua Santità della Chiesa Apostolica Armena Vehapar Hayrabed: i corpi dei generali erano quelli di Mikhail Tarielovich Loris-Melikov, Arshak Ter-Gukasov, Hovaness Lazarev e Beybut Shelkovnikov.

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