Guida di Kinshasa

La capitale congolese è una delle più grandi megalopoli africane e, anche se risente ancora dell'epoca coloniale, ha diverse attrattive per i turisti, soprattutto da un punto di vista paesaggistico

Guida di Kinshasa

Kinshasa è la capitale della Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) e senza dubbio la città più importante dello Stato. Conosciuta come Léopoldville fino al 1966, quella di Kinshasa è la terza area metropolitana dell’Africa, dopo Il Cairo e Lagos, con una superficie di quasi 10.000 chilometri quadri e una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti.

Kinshasa inoltre è la seconda città francofona al mondo dopo Parigi e, se manterrà questa crescita demografica, si calcola che addirittura la supererà entro il 2020. Il sovrappopolamento, in effetti, è uno dei problemi principali della capitale congolese, come sarà facile notare appena ci si sposta un po’ più lontano dal centro, con le tante baraccopoli assiepate l’una sull’altra.

Kinshasa è situata sulle rive del fiume Congo, che divide la Repubblica Democratica del Congo dalla Repubblica del Congo. Da una parte del fiume, Kinshasa; dall’altra parte del fiume, Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo.

Negli ultimi decenni, la modernizzazione ha trasformato radicalmente il volto di Kinshasa anche se, nell’aspetto come nelle tradizioni, si sente fortemente l’impronta coloniale della città, che il progresso degli ultimi anni è riuscita solo in parte a scalfire.

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Una vista aerea su Kinshasa

Cosa vedere

In questo paragrafo, vi mostreremo alcune delle attrazioni di Kinshasa, dandovi solo un piccolo assaggio delle bellezze paesaggistiche e dei luoghi di interesse della capitale della Repubblica Democratica del Congo.

Il National Museum of Kinshasa

La storia del National Museum of Kinshasa è alquanto inusuale, rispetto ai grandi musei nazionali degli altri Stati del mondo. Il fondo del museo conta oltre 45.000 oggetti, appartenenti al patrimonio culturale ‘tangibile’ (collezioni etnografiche di ogni tipo) e ‘intangibile’ (registrazioni musicali, ad esempio), che raccontano la Kinshasa e l’ex-Zaire, negli anni della colonizzazione e non solo.

Il problema, semmai, risiede nel fatto che il National Museum of Kinshasa non ha infrastrutture adeguate per un patrimonio di questa portata. Una piccola parte di questi reperti, sono conservati nel museo del monte Ngaliema, nella provincia di Kinshasa, che comunque vi consigliamo di visitare.

Il museo vero e proprio, però, sarà aperto a Lingwala (sempre nella provincia di Kinshasa) tra fine 2015 e il 2016; l’edificio è stato costruito nell’ambito di un accordo con la Corea del Sud, che ha finanziato la costruzione di questa struttura, nell’ambito di una partnership con la Repubblica Democratica del Congo, con un finanziamento di ben 10 milioni di dollari.

E’ previsto che questa struttura avrà una superficie di oltre 10.000 metri quadri, adatta a contenere un simile patrimonio museale, importante non solo per la nazione congolese, ma per l’intera comunità internazionale: a breve, quindi, si troverà un’adeguata collocazione a questa ricchissima collezione!

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La scultura all’ingresso del museo

Lola ya Bonobo

Fondata da Claudine Andre nel 1994, il Lola ya Bonobo è un santuario unico al mondo, pensato per ospitare i bonobo orfani. Dal 2002, il santuario è stato localizzato appena a sud del borgo di Kimwenza al Petites Chutes de la Lukaya. Lola ya Bonobo significa letteralmente ‘paradiso per i bonobo‘ in lingala, la lingua principale parlata a Kinshasa.

Si calcola che nel 2012 Lola ya Bonobo ospitava 60 bonobo, all’interno di 30 ettari di foresta primaria. Il commercio di carne selvatica in Congo, infatti, vede centinaia di bonobo uccisi ogni anno, mentre i cuccioli vengono venduti come animali da compagnia. Quando confiscati, i bonobo vengono portati a Lola ya Bonobo, vivendo in un ambiente simile a quello selvaggio. Il santuario, ovviamente, protegge anche i bonobo selvatici poiché, all’interno del suo territorio, vi è una rigida applicazione delle leggi di conservazione nazionali e internazionali volte a prevenire il commercio di bonobo che, come detto, in Congo è tristemente diffuso.

Il santuario Lola ya Bonobo, inoltre, funge anche da ‘portavoce’ per gli sforzi di conservazione nella Repubblica Democratica del Congo, educando ogni anno migliaia di visitatori congolesi e stranieri sul valore della storia naturale di questa meravigliosa terra, concentrandosi in particolare su quanto può significare per gli stessi congolesi la salvaguardia di questa specie.

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Due esemplari di bonobo all’interno del ‘santuario’ congolese

Il Lago Ma Vallée

Il Lago Ma Vallée è situato a circa 30 chilometri dal centro di Kinshasa, ed è una delle principali attrazioni della capitale congolese. Questa meravigliosa oasi naturalistica, una delle più suggestive dell’intero Congo, è la più grande riserva di biodiversità di Kinshasa, e il percorso attorno al Lago Ma Vallée è uno dei più gettonati da tutti i turisti in visita nella capitale congolese: pesca nel lago e passeggiate nella foresta confinante (con un percorso segnalato di circa 6 chilometri) sono le attività più in voga.

Per ovvi motivi, non è possibile invece nuotare nel lago. Negli ultimi anni, visto il grande successo che le escursioni al lago hanno avuto tra i turisti stranieri, secondo alcuni il Lago Ma Vallée sta perdendo pian piano il fascino della natura incontaminata che lo ha contraddistinto nei decenni passati, adattandosi sempre più a divenire un luogo turistico, con tutti i pro e i contro: è chiaramente più facile l’accesso, ma la suggestione di trovarsi in un luogo incontaminato è svanita col tempo.

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Il Lago Ma Vallée di Kinshasa, una delle attrazioni principali della capitale congolese

L’Accademia delle Belle Arti

L’Accademia delle Belle Arti di Kinshasa è il principale istituto educativo di arti visive e applicate di Kinshasa, all’interno della quale vengono tenuti corsi di arti visive (la ceramica, la pittura, la scultura) e di progettazione grafica (come ad esempio architettura di interni e comunicazione visiva).

Quella che potremmo considerare come l’antesignana dell’accademia è l’École Saint-Luc, fondata nel 1943 a Gombe Matadi, nella provincia del Bas-Congo dal missionario belga Marc Wallenda. Nel 1949, la scuola fu trasferita a Leopoldville, Kinshasa, e prese la denominazione attuale di Accademia delle Belle Arti solo nel 1957.

Dopo la legge n. 01-170 del 7 ottobre 1981, che riforma l’Istruzione Superiore e Universitario dello Zaire (il nome della vecchia Repubblica Democratica del Congo), l’Accademia delle Belle Arti di Kinshasa fu integrata nell’elenco degli istituti tecnici superiori nazionali. Oggi, al suo interno potrete ammirare alcune opere appartenenti al National Museum of Kinshasa e all’Istituto Superiore d’Architettura e Urbanistica di Kinshasa.

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L’edificio dell’Accademia delle Belle Arti di Kinshasa

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