Guida di Beirut

Beirut tra storia antica e moderna: la capitale del Libano, vi sorprenderà tra vecchio e nuovo, tra palazzi storici e nuove costruzioni in un mix vivace ed affascinante. Ecco tutte le informazioni per la visita

Guida di Beirut

Capitale del Libano, Beirut si affaccia direttamente sul Mar Mediterraneo: situata su una penisola, è attraversata dal fiume omonimo ed è ai piedi del Monte Libano, la catena montuosa che attraversa lo stato per circa 160 km, parallelamente alla sua costa.

Nonostante la sua storia travagliata che l’ha vista protagonista della guerra civile libanese dal 1975 al 1990 è molto apprezzata dai turisti per le tante attrazioni storiche ed archeologiche ma anche per la sua vivacità culturale.

Territorio abitato sin dal XIX secolo a.C., il suo primo nucleo abitativo risale probabilmente alla metà del 1500 a.C. Colonia romana nel I secolo, nel 1110 venne conquistata da Baldovino I diventando parte del regno crociato di Gerusalemme. In un alternarsi di domini diversi, la città prosperò economicamente soprattutto a partire dal 1516 quando venne conquistata dagli ottomani che fecero aumentare gli scambi commerciali con altre città del Mare Nostrum.

Con la fine della Prima guerra mondiale la città passò sotto il dominio francese fino al 1946, anno in cui divenne ufficialmente la capitale del nuovo stato libanese. Parigi del Medio Oriente negli anni Sessanta, iniziò sin da subito ad ospitare profughi ebrei e palestinesi che provenivano dai territori vicini e fu proprio questa una delle cause dello scoppio della guerra civile alla fine della quale la città ne uscì distrutta. La sua ricostruzione si deve all’ex Primo ministro Rafiq al-Hariri.

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Beirut vista dall’alto

Cosa vedere

Nonostante la difficile storia del Libano, Beirut è una capitale che merita di essere visitata. Ecco una lista delle attrazioni più interessanti.

Il centro storico di Beirut

Punto di partenza ideale per scoprire Beirut è il suo centro storico che si sviluppa intorno alla Piazza dei Martiri e alla Piazza Nejmeh. Completamente distrutto in seguito alla guerra civile, venne ricostruito grazie a Rafiq Hariri che fondò la Solidere (Societé libanaise de reconstruction), la Società Libanese per lo sviluppo e la ricostruzione del quartiere centrale di Beirut.

Accusata di non aver rispettato i resti archeologici del centro, la Solidere ricostruì il centro ispirandosi all’occidente: oggi resta comunque la zona della città più visitata anche grazie ai suoi negozi e ai ristoranti e al senso di tranquillità che non si trova in altre zona della metropoli. Non stupitevi di trovare forze armate: il centro viene infatti sempre presidiato per garantire sicurezza.

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Uno scorcio del centro storico di Beirut

Proprio nel centro storico sono concentrate alcune delle attrazioni più famose di Beirut come il Palazzo del Gran Serraglio, il Municipio, il Palazzo del Parlamento, la moschea di Mohammad al-Amin e quella di Al-Omari, la cattedrale maronita o quella ortodossa di San Giorgio. Meltin pot affascinante e dinamica, Beirut ed il suo centro sono sempre popolati, dal giorno alla notte, di cittadini e visitatori, uomini d’affari e giovani: tra antichi e moderni palazzi respirerete un’atmosfera vivace e stimolante.

Il quartiere Achrafieh

Oltre al centro storico, vi consigliamo di visitare il quartiere cristiano: Achrafieh. Su una collina ad est, questo è uno dei quartieri più antichi di Beirut, famoso oggi per la sua vivace vita notturna. Vecchio e nuovo convivono tra antichi palazzi e piccole strade a zone più nuove con i loro edifici moderni, centri commerciali e banche.

Abitato per lo più da cristiani, soprattutto maroniti e greco-ortodossi, questa area della città offre ai turisti molti ristoranti dove assaggiare ottima cucina: i prezzi sono un po’ più alti rispetto ad altri quartieri ma ne vale la pena. Se siete amanti dell’arte qui troverete molti musei e gallerie d’arte.

Qualche nome? Se vi piace l’arte contemporanea c’è il Nicolas Sursock Museum che si trova all’interno di un bel palazzo del XVIII secolo o la Bekhazi Art Gallery; per gli amanti dei quadri del XIX secolo e altre antichità c’è la Galerie L’Amateur; altri luoghi interessanti sono il Vestiges D’Orient Ateliers D’Arts, l’Escalier de Saint Nicolas ed il Camille Allam Workshop.

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Uno scorcio del quartiere Achrafieh

Se volete ritemprarvi il quartiere Achrafieh offre anche molte Spa. Segnate questi nomi: The Beauty Lounge (per manicure, pedicure, massaggi, scrub, riflessologia), Institut Nouna Baz (oltre ai massaggi offre molti trattamenti per il viso, Lena Chaiban (se desiderate un trattamento Shiatsu) e The Tanning Salon (per sedute abbronzanti).

Il quartiere Gemmayzeh

Ad est di Piazza dei Martiri, proprio sul confine che un tempo divideva la zona cristiana da quella musulmana, il quartiere Gemmayzeh è oggi un quartiere molto alla moda dove rilassarsi tra bar di tendenza, ristoranti, pub, caffè e anche locali notturni.

Quartiere dall’atmosfera bohemian, la sua vita sociale si svolge per lo più lungo Rue Gouraud, la strada che attraversa il distretto. Qui potrete vedere palazzi storici risalenti per lo più all’epoca della dominazione francese.

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Il quartiere Gemmayzeh di Beirut

Ma se siete davvero appassionati di clubbing, allora Gemmayzeh non sarà sufficiente: andate su Monot Street. Il suo successo è un po’ diminuito proprio a causa di questo quartiere ma resta pur sempre una zona interessante soprattutto in estate. Si può ascoltare musica live all’aperto e proprio perché c’è sempre molta gente in giro è quasi impossibile camminare in macchina.

Visitatela a piedi, soprattutto per non dover perdere tempo alla ricerca disperata di un parcheggio.  La via si trova vicinissima al centro storico col quale confina all’angolo sud-est: fate una passeggiata o al massimo prendete un taxi e poi godetevi la serata.

I musei di Beirut

La sua storia antica tutta da scoprire fa di Beirut una meta perfetta per gli amanti della storia. Tra i musei più importanti c’è sicuramente il Museo Nazionale di Beirut con la sua collezione di oltre 1300 artefatti che vanno dalla preistoria all’epoca medievale dei Mamelucchi. Le diverse collezioni sono esposte in ordine cronologico e, tra gli oggetti più interessanti, spiccano delle statuette fenice che vennero scoperte a Byblos. Danneggiato durante la guerra civile, ha mantenuto in salvo le sue collezione. Il museo è aperto dal martedì alle domenica dalle 9 alle 17.

Fondato nel 1867, il Museo dell’Università Americana è interessante invece per le sue esposizioni di vasi in ceramica: alcuni risalgono addirittura all’età del Bronzo e molti provengono da Cipro. Lo trovate aperto dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 16.

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Una delle opere esposte presso il Museo Nazionale di Beirut

Se volete ammirare l’arte contemporanea libanese allora il Museo Sursok è quello che fa per voi. Si trova nel quartiere di Achrafieh, all’interno della villa di un collezionista d’oggetti d’arte nonché membro di una delle famiglie più importanti di Beirut, Nicolas Sursock. Alla sua morte avvenuta nel 1960 la sua volontà venne rispettata e casa sua si trasformò in quello che oggi è il museo.

Grazie ancora una volta ad un collezionista locale, Robert Mouawad, potete visitare il Museo privato a lui intitolato: al suo interno sono esposti gioielli, quadri, porcellane e orologi appartenuti a lui.

I palazzi di Beirut

Tra i palazzi più importanti di Beirut spicca il Gran Serraglio, uno dei suoi monumenti principali. Lo trovate nel centro città, nell’area conosciuta come Downtown, vicino al porto di Beirut: da qui domina la capitale del Libano. Questo edificio venne costruita alla fine del XIX secolo e vi consigliamo di visitarlo anche per avere una bella vista sulla città. Si trova a pochi minuti a piedi dalla moschea di Al-Omari.

Sempre nel centro storico c’è il palazzo del Municipio ed il Parlamento. Quest’ultimo si trova sull’affascinante Place de l’Etolie, una zona molto elegante e dai palazzi caratteristici. Da qui partono le strade più importanti della capitale libanese ed è qui che dovete venire se volete sorseggiare un drink in un locale chic e alla moda. Essendoci il Parlamento la zona è presidiata dalle forze armate ma ciò la rende molto sicura e perfetta per una serata in relax.

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Place de l’Etolie

Non un vero e proprio palazzo ma un’istituzione della città, l’Università americana di Beirut venne fondata nel 1866 da alcuni missionari protestanti statunitensi come un’università laica, privata ed indipendente. Il campus offre corsi scientifici e umanistici ed è composto da 64 edifici che includono 3 musei, 5 biblioteche, 7 dormitori ed l’AUBMC, l’American University of Beirut Medical Center. Le altre due università che fanno di Beirut una capitale dalla forte impronta intellettuale sono l’Université Saint-Joseph (fondata nel 1875 da padri Gesuiti) e l’Università Araba di Beirut che comprende tre campus.

I luoghi di culto

Affacciata direttamente sulla Piazza dei Martiri, la Moschea Mohammad Al-Amin è stata inaugurata nel 2008. Progettata dall’architetto Azmi Fakhur, è stata costruita prendendo come ispirazione la più famosa e sfarzosa Mosche Blu di Istanbul. Trovandosi nel centro storico di Beirut è una delle tappe imperdibili in un tour alla scoperta della città. Voluta dall’ex Primo Ministro Rafik Hariri, questa moschea è di grande impatto grazie alle sue cupole color azzurro.

Interessante da visitare anche la Moschea Al-Omari: inizialmente costruita come chiesa dedicata a San Giovanni Battista e voluta dai Crociati nel XII secolo, divenne moschea all’epoca dei Mamelucchi.

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La Moschea Mohamad El Amine

Un altro edificio religioso che potete visitare a Beirut è la Sinagoga Maghen Abraham: restaurata nel 2010, durante la guerra civile era stata completamente abbandonata.

Tra le più belle chiese del Medio Oriente c’è infine la Cattedrale greco-ortodossa di San Giorgio. Vicino a Piazza de l’Etolie, questa chiesa è stata restaurata e oggi può essere ammirata in tutto il suo splendore. In stile bizantino, è affrescata in oro: il suo interno è caratterizzato da uno stile barocco e di grande impatto è il suo soffitto impreziosito da un grande lampadario.

Da non confondere con la precedente, c’è poi la Cattedrale Maronita di San Giorgio: anch’essa danneggiata gravemente dalla guerra civile, è stata restaurata ma i segni dei proiettili sono ancora visibili sui suoi muri.

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