La foresta Amazzonica è uno dei più grandi polmoni dell’intero pianeta. Si ubica tra gli stati del Brasile, Perù, Colombia, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Guyana, Suriname e Guiana Francese. La sua area complessivamente occupa circa 5,500,000 kmq che vanno però man mano a ridursi per l’intesa urbanizzazione delle varie aree.
Al suo interno è presente uno dei più floridi ecosistemi del globo, alimentati da un grandissimo tronco principale di acqua, conosciuto con il nome di Rio delle Amazzoni. Questo riceve le acque di innumerevoli fiumi che si uniscono al suo corso principale prima di tuffarsi nell’Oceano Atlantico dopo una corsa di 6937 km.
La caratteristica di tutte le foreste pluviali è l’incredibile biodiversità che le popola. Infatti la maggior parte delle più singolari specie animali e vegetali vive al suo interno. Si stima che nella sua regione vivano circa 2,5 milioni di specie di insetti, 3000 specie di pesci, 1294 di uccelli, 427 specie di mammiferi, 427 specie di anfibi e 378 specie di rettili.
Inoltre a livello floreale si parla di ben 60.000 specie di piante classificate. Le scoperte si aggiornano tuttavia di anno in anno ma fino ad oggi si stimano circa fra le 97.000 e le 130.000 specie di invertebrati solo in Brasile.
Pericolo della deforestazione
La deforestazione nell’area amazzonica è uno dei più grandi problemi che attanagliano questa zona del mondo. Infatti, già un quinto della foresta amazzonica è stato distrutto mettendo in serie difficoltà l’intero ecosistema.
Questa opera di distruzione è iniziata a partire dagli anni Quaranta del Novecento, quando i governi della regione hanno deciso di sfruttare le risorse forestali e minerarie. Il disboscamento permette infatti la vendita e l’esportazione del legname, che può risultare molto pregiato, l’aumento di terreno per l’agricoltura, di cui si sente un forte bisogno per via della crescita della popolazione, e lo sfruttamento di giacimenti minerari sotterranei.
Nel corso degli anni sono state costruite anche numerose autostrade per collegare grandi città, che hanno anche incoraggiato le costruzioni di nuovi villaggi, peggiorando il problema. La deforestazione genera molti aspetti problematici e potenzialmente catastrofici.
L’Amazzonia è un enorme “polmone” terrestre, che grazie all’elevata densità della vegetazione e alla sua posizione equatoriale che permette un grande irraggiamento del Sole, consuma elevate quantità di anidride carbonica, generando ossigeno.
La deforestazione diminuisce questo effetto, con importanti implicazioni nell’effetto serra, e costituisce uno dei principali parametri su cui si costruiscono i modelli per il riscaldamento globale del pianeta.