La Cattedrale di Taranto, nota anche come Cattedrale di San Cataldo,è il simbolo della città ed è testimonianza di quanto la città di Taranto sia stata rappresentativa nell’arte sacra nonché fulcro della vita spirituale salentina.
Le origini misteriose del Cristianesimo a Taranto sono antichissime: di certo si conosce l’esistenza di un insediamento Paleocristiano, i cui resti sono stati trovati al di sotto della attuale Cattedrale, ma le vicende religiose della città sono ancora misteriose.
Cenni storici e descrizione
La cattedrale sorge nel cuore del centro storico di Taranto, nel quartiere denominato Borgo Antico che tutti conoscono come Città Vecchia. Il bellissimo edificio si erge maestoso e vi ammalierà con la sua grande bellezza. Ciò che vediamo oggi, come per quasi tutti gli edifici così antichi di questa regione, è il risultato di vicende storiche e momenti artistici che si sono susseguiti in epoche diverse.
Del vecchio edificio medievale, che doveva corrispondere all’antichissima cattedrale di Santa Maria, certamente esistente nel VII secolo e abbattuta dall’Arcivescovo Drogone intorno al 1070, restano solo poche tracce che sono visibili nella cripta, mentre i restauri degli anni ’50 hanno messo in evidenza gli elementi romanici del duomo.
La facciata e le cappelle sono, invece, di epoca barocca. La facciata è opera dell’architetto Mauro Manieri e risale al 1713 e rispecchia tutti i canoni dell’architettura barocca, con le lesene, il fregio dorico e la cornice. Sulla parte superiore della facciata un finestrone centrale è incorniciato da due angeli che poggiano su un timpano con la statua di San Cataldo. Ai lati le statue di Sant’Irene, a destra, e San Rocco, a sinistra. Le murature esterne della chiesa sono di epoca romanica e presentano una serie di arcate cieche decorate all’interno con pietre chiare e scure.
Passando dal vestibolo, che precede le navate romaniche, potrete osservare sulle pareti laterali due grandi dipinti: a sinistra è raffigurato San Cataldo che resuscita un morto e a destra l’Ingresso di San Cataldo a Taranto. Sulla parete sinistra interessanti le tracce della cappella di San Giuliano, forse risalenti al presunto edificio di culto del XIII secolo, dove furono rinvenute le reliquie di San Cataldo.
Secondo la tradizione fu qui che venne eretto il battistero, un bellissimo vano di forma quadrata, coperto da una volta a crociera con nervature gotiche. Al centro il fonte battesimale, realizzato in un unico blocco di marmo rotondo e concavo, risalente probabilmente al X secolo anche se presenta, nella parte anteriore, inserzioni di stile barocco.
Le navate sono di epoca normanno-romanica e furono fatte costruire dall’arcivescovo Drogone, all’incirca nel 1070, quando furono rinvenute le reliquie del Santo. Le navate presentano nove colonne per parte, diverse tra loro per altezza, motivi e forme. Molto bello il pavimento con un grande mosaico che rappresenta Alessandro Magno portato in cielo da due grifoni: la raffigurazione simboleggia la superiorità della chiesa latina su quella greca-bizantina. Dietro l’altare, infine, vedrete il coro fatto costruire dall’arcivescovo Stella.
Come arrivare
In auto: A14 Bologna – Taranto in direzione Taranto.
In bus urbano: Dalla Stazione Centrale di Taranto, prendere qualsiasi linea urbana “Amat” in direzione Taranto Centro. Scendere alla fermata di Corso Vittorio Emanuele II, all’altezza del Comando della Guardia Costiera.
Informazioni
La chiesa si trova in Piazza Duomo ed è aperta tutti i giorni dell’anno dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30